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Abbiamo perso lo Stato Sociale …e la Sinistra

Franco Martino ci fa riflettere su una serie di fattori che una volta venivano definiti “sociali”. Le pensioni sociali per il 2025 avranno un aumento di  3 € al mese,  forse un dolcetto a fine mese, oppure lo stesso giorno della pensione, si può scegliere!

di Francesco Martino

Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio sulle prestazioni pensionistiche dell’INPS, i pensionati nel 2023  sono  più  di 16 milioni (16.230.157), le donne con il 52% sono di più degli uomini, il 48%.

I pensionati che, nel 2023, hanno avuto un reddito da pensione inferiore a 1.000 euro al mese sono stati 4.786.521, pari al 29,5% del totale, di cui 1.699.780 quelli che hanno un assegno inferiore a 500 euro. Le donne, con pensioni inferiori a 1.000 euro al mese sono oltre tre milioni (il 36,3% del totale) e tra queste quasi un milione (959.980) possono contare su prestazioni da pensione per meno di 500 euro al mese (l’11,5% del totale).

L’importo medio dei redditi percepiti dagli uomini è superiore a quello delle donne del 35% (24.671 contro 18.291 euro).

Dopo le lotte del ‘68 degli studenti in Italia e nel mondo, in Italia, si apre la grande valanga di lotte operaie che partono dalle grandi fabbriche del Nord.

La FIAT Mirafiori di Torino, è il luogo simbolo di questa riscossa, dopo la repressione padronale degli anni ‘60, che culminerà in un ciclo di iniziative, che arriva al 1980, quando a ottobre la controffensiva della Fiat sconfigge il blocco dei cancelli degli operai, che protestavano contro la cassa integrazione di 24.000 dipendenti.

Iniziano, con una partecipazione discreta, lo sciopero per  le pensioni a febbraio 1969, riesce alla grande lo sciopero per i morti di Battipaglia l’11 aprile (due morti, uccisi dalla polizia).

Il 3 luglio 1969, in Corso Traiano a Mirafiori, in occasione dello sciopero per la casa, gli scontri con la polizia coinvolgono tutta la zona, e vanno avanti fino a tarda sera.

In quegli anni, per gli immigrati meridionali trovare casa, era un grosso problema, sia per la mancanza di case, ma anche per il razzismo degli abitanti del Nord, che non affittavano le case ai meridionali.

Sono loro, i protagonisti del periodo, che spesso  autonomamente conducono le iniziative, slegati dai sindacati, ma collegati ai gruppi della sinistra extraparlamentare.

Qualche anno dopo i sindacati confederali (CGIL, CISL,UIL ) diventano protagonisti delle lotte.

L’Italia in quegli anni ha fatto passi da gigante  in tutti i campi, malgrado i tentativi di golpe e gli attentati dei servizi e della destra fascista alle banche e ai treni, che arrivano fino agli anni ‘90.

Si ottengono vittorie su tutti i fronti, diritti sindacali con lo Statuto dei lavoratori, la riforma  sanitaria, l’aumento delle pensioni, la pensione sociale, la legge sull’aborto, la riapertura dei manicomi, e anche la legge sul divorzio, confermato dal referendum  del maggio1974.

Dopo il 1980 poco a poco, molte di queste conquiste sono state ridimensionale, dalle normativa restrittiva per indire gli scioperi (l.146/90 antiCOBAS), appoggiata anche dai sindacati confederali, all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori del 1970 (l. 300/1970), che difendeva dai licenziamenti illegittimi dei lavoratori, dalle diverse tipologie di lavori con meno garanzie per i dipendenti Riforme del lavoro), all’attacco alle pensioni, con l’aumento degli anni di lavoro e la riduzione della pensione per chi ha iniziato il lavoro dopo il 1995.

Riforme sotto governi effettuate anche da governi di centrosinistra, non solo di centrodestra.

Le pensioni sociali per il 2025 avranno un aumento di  3 € al mese,  forse un dolcetto a fine mese, oppure lo stesso giorno della pensione, si può scegliere!

Per quanto riguarda la sanità è sotto gli occhi di tutti, la gestione fallimentare, prima dello Stato e poi delle Regioni, che scaricano sui cittadini il taglio degli ospedali e l’apertura ai privati.

Non parliamo del diritto delle donne per scegliere l’aborto, senza le pressioni di associazioni Provita, e nella propria regione, a causa dell’obiezione di coscienza dei medici in alcune regioni e in molti ospedali.

In questi giorni, sono in discussione leggi, che tendono a punire con gravi condanne, forme di pressione che erano diventate pratiche normali (blocco dei cancelli, oppure della circolazione, compreso il sit-in davanti a una scuola degli studenti)  e ci fanno tornare al codice fascista Rocco del 1930, e se qualcuno non lo sa, agli anni ‘60 quando interveniva la celere di Padova con le camionette in occasione degli scioperi, adesso qualche bastonata sugli studenti non è sufficiente.

Occorre bloccare il conflitto, il dissenso, scoraggiare a partecipare e annullare il protagonismo dei giovani. 

Era successo nel luglio 2001, con la mattanza al Liceo Diaz a Genova, governo Berlusconi – Fini e incontro del G8, i potenti del mondo contro il Social Forum, che raccoglieva le speranze di un mondo migliore.

Sia che lottino per contrastare le controriforme della scuola, sia per decidere sul loro futuro, con prospettive di lavoro sottopagato.

Sia che si oppongano ai cambiamenti climatici, che interesserà queste generazioni, non chi decide al loro posto al Parlamento e che non saranno toccati, tra 20-30 anni, da queste problematiche.

Per quanto riguarda l’unità tra tutti i lavoratori raggiunta in quel periodo (Nord-Sud, Uniti nella lotta), anche contro le gabbie salariali, ci pensa la Lega e il governo attuale per dividere  lavoratori e cittadini, con l’autonomia differenziata.

E contro uno stato democratico, partecipativo, in cui si dibatte, con un parlamento, già ridotto a votare le fiducia sulle leggi, in tempi stretti, si aspetta un bel Premierato, che manda in soffitta anche il Presidente dello Repubblica, riducendo il suo ruolo.

E la Sinistra tra perdita di consenso, causato dall’aver subito e accettato il neoliberismo, autodistruzione con secessioni e cambiamento di forme del partito, silente,  aspetta che passi la burrasca, oppure si sveglierà?

 

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