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A Marina di Gioiosa Ionica la cultura è “I presìdi del libro”

Questa settimana, come nelle precedenti, ci occuperemo di una delle associazioni culturali che operano nella Locride, in particolare quella di Marina di Gioiosa Ionica: riportiamo l’intervista all’avvocato Francesco Macrì, presidente dell’associazione “I presìdi del libro”.

Come nasce l’idea di costituire ““I presìdi del libro”?

L’idea nacque nel 2010. Mi piace ricordare tra i soci fondatori, il professore Gaetano Briguglio, il quale, ormai molto sofferente, volle a tutti i costi sottoscrivere l’atto costitutivo. Avevamo in mente di non limitarci alla presentazione di libri ed autori, ma di promuovere la lettura attraverso la preventiva discussione tra i soci sui libri, e solo dopo, eventualmente, organizzare la tradizionale presentazione. Ciò, soprattutto all’inizio, ha favorito discussioni ampie e partecipate.

Com’è nato il contatto con i Presìdi nazionali?

Il contatto con i Presìdi nazionali è stato semplice ed informale. Li abbiamo sentiti e da parte loro vi è stata la massima collaborazione. Li abbiamo incontrati più volte partecipando a diverse assemblee.

Come la sensibilità culturale della nostra Locride è diventata terreno fertile per coltivare la lodevole iniziativa?

Non c’è dubbio che in questo settore la Locride ha fatto grandi passi in avanti. Ormai le presentazioni di libri si susseguono con ritmo serrato e costante. Moltissimi vi partecipano a prescindere da inviti e sollecitazioni, ma solo per trascorrere un paio d’ore ascoltando parole, ed argomenti generalmente meditati e perciò stesso interessanti e stimolanti.

Quale contributo potrebbero dare le amministrazioni locali?

Il contributo delle amministrazioni locali è fondamentale. Le associazioni impegnate in questo settore, quasi sempre sono prive di strutture e risorse. I Comuni possono dare una serie di aiuti, anche solo logistici, che però sono assolutamente necessari. Possono, inoltre, farsi tramite con gli enti superiori, partecipando a bandi di gara, attingendo a finanziamenti o comunque aggregandosi ad iniziative di più ampio respiro culturale, sapendo che sul territorio vi sono volontari disponibili a dare una mano. Poi c’è il tema, che entra nel cuore della Comunità e la rafforza, del rapporto scuola-territorio che, se stimolato adeguatamente può dare importanti risultati.

In questi anni si è mai pensato di instaurare una collaborazione con altre associazioni culturali presenti sul territorio?

Intanto, nel nome che ci siamo dati c’è un chiaro riferimento al comprensorio, che significa disponibilità massima alla cooperazione. Proprio in questo periodo, è in corso un tentativo di collaborazione con il Caffè Letterario Mario La Cava di Bovalino e gli Amici del Libro e della Biblioteca di Siderno al fine di organizzare un evento letterario da svolgersi contemporaneamente in tutta la Locride. Abbiamo avuto una prima interlocuzione con il vice presidente della Regione, Giusy Princi, che ha mostrato interesse e disponibilità. Ne parleremo con le amministrazioni dei tre Comuni, sperando nella loro collaborazione.

Condivide l’idea di creare un itinerario che consenta la scoperta dei luoghi nei quali molti scrittori calabresi si sono forgiati?

Assolutamente si. Da tempo, in forme diverse, ad intermittenza, se ne parla. Ricordo uno straordinario convegno, organizzato anni fa a Roccella dall’amministrazione provinciale, che inquadrò proprio questa grande specificità del nostro territorio: in un fazzoletto di terra sono nati e hanno tratto ispirazione quattro grandi scrittori: Alvaro, La Cava, Strati e Perri. Un Parco o un Itinerario Letterario intorno a queste figure e attraverso quei luoghi sarebbe cosa estremamente intelligente e molto utile. Se posso permettermi di fare una proposta, suggerirei ai quattro Comuni di riferimento di costituirsi immediatamente in Comitato, chiamando a collaborare tutte le associazioni culturali del territorio.

Possiamo coltivare la speranza di poter tornare ad essere centro del Mediterraneo e non più sud periferico?

Non so se si riuscirà a tornare a essere il centro del Mediterraneo, mi sembra un tantino pretenzioso. Oggi, non possiamo non constatare che il Mediterraneo è fonte di inquietudini e fibrillazioni geopolitiche. Credo che occorra porsi un grande obiettivo, quello di spingere tutti i Paesi che vi si affacciano a tornare protagonisti del loro destino, riuniti dalla consapevolezza di ciò che questo grande mare ha rappresentato e rappresenta in termini di storia, politica, cultura ed economia. Tale consapevolezza, quando sarà bene intesa e forte, farà crescere l’amicizia tra i popoli, sentimento di cui, come tutti avvertiamo in questo momento, abbiamo grande bisogno.

Quali i suoi auspici per il futuro?

Credere fortemente in queste cose, e poi lavorare, lavorare e lavorare.

Con quest’ultima intervista concludiamo la disamina finalizzata a dar voce alle associazioni presenti sul nostro territorio, affinché le stesse possano veder aumentare la fruizione delle loro iniziative e conseguentemente possano diffondere e sensibilizzare una sempre maggiore porzione di cittadini alle proposte culturali di cui questo territorio, al momento presente, pullula.

Beatrice Macrì

 

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