Una collana di pubblicazioni che puntano a far conoscere al grande pubblico del territorio e specialmente agli studenti del territorio, i personaggi illustri dell’Aspromonte vissuti nel passato, la cui grande fama è ben nota agli studiosi italiani e non solo, ma purtroppo, poco noti agli stessi calabresi. Il primo appuntamento avviene a Canolo per presentare un suo illustre figlio, Francesco Nicolai il 19 marzo alle ore 18,00 presso la sala consiliare viene presentato il volume grazie alla disponibilità e l’entusiasmo del sindaco Larosa e della comunità tutta.
E’ questa una lodevolissima iniziativa portata avanti dalla Reale Accademia Filarmonica di Gerace guidata dal suo presidente Giacomo Oliva che è stato l’ideatore del progetto approvato dall’Ente Parco dell’Aspromonte. “Portare i calabresi alla riscoperta della loro identità culturale non solo è un dovere se vogliamo che questa terra progredisca e guardi con fierezza il futuro, ma è necessario per un cambio di rotta della mentalità violentata da molto tempo” Questa affermazione di Giacomo Oliva è il leitmotiv che lo spinto a proporre all’Ente Parco dell’Aspromonte un progetto del genere.
Il primo appuntamento avviene a Canolo per presentare un suo illustre figlio, Francesco Nicolai il 19 marzo alle ore 18,00 presso la sala consiliare viene presentato il volume grazie alla disponibilità e l’entusiasmo del sindaco Larosa, dell’assessore Cimiero, della giunta e dell’intero consiglio Comunale con la partecipazione del vescovo della diocesi di Locri-Gerace mons. Francesco Oliva e dei dirigenti del Parco dell’Aspromonte. Il volume edito per le stampe della Attisanografia di Siderno segue un’altra interessantissima pubblicazione dello stesso Oliva dal titolo “Tra storia e letteratura, il canonico protonotario Francesco Nicolai e la Colonia Locrese dei pastori Arcadi con cenni sulle accademie letterarie in Calabria”, lavoro frutto di una profonda, accurata e scientifica ricerca che svela aspetti culturali poco conosciuti in Calabria. Un’opera che finalmente presenta per la prima volta in maniera scientifica la figura di Francesco Nicolai e la corrente letteraria dell’Arcadia.
Passeggiando per le vie antiche di Canolo, vicino alla Chiesa Matrice leggiamo “Via Nicolai”. Ci siamo mai posti la domanda, chi era Nicolai? Non sappiamo quanti canolesi si siano posti questa domanda e quanti conoscono il personaggio. Purtroppo accade spesso, specialmente par la nostra terra di Calabria, che si conoscono bene i personaggi illustri delle altre regioni, specialmente del nord di questa nostra Italia e poco si sa sui nostri illustri antenati, come in questo caso. Francesco Nicolai, figlio di Giuseppe, nacque a Canolo nella provincia di Reggio Calabria, circondario di Gerace, il 30 maggio del 1687. Da giovanissimo frequentò il Seminario vescovile di Gerace, fu ordinato sacerdote a 24 anni dal vescovo Domenico Diez de Aux.
Non è passato un anno dalla sua ordinazione che lasciò la Calabria per dirigersi prima a Napoli, quindi a Roma. Molto probabilmente con l’aiuto finanziario e con ottime referenze da parte del principe di Gerace, Geronimo o suo figlio Stefano Oliva Grimaldi , della quale famiglia il poeta nutrì profonda riconoscenza tanto da dedicare una lunga ode alla principessa Maria Teresa in occasione della sua visita in città.
Egli giunse a Roma con un ottimo bagaglio culturale, conoscitore della lingua latina e greca e della letteratura classica, tanto da frequentare uomini di grandissima fama culturale come il pistoiese Michelangelo Giacomelli che divenne in seguito, arcivescovo. Fu proprio il Giacomelli a inserirlo nell’Accademia dell’Arcadia romana fondata dalla regina Cristina di Svezia dove facevano parte i più eruditi personaggi del tempo. E’ probabile che proprio nell’Arcadia conobbe l’arcivescovo Nicolò Paolo Andrea Coscia, il futuro cardinale nominato dal papa Benedetto XIII . Il Nicolai divenne segretario del Coscia e Protonotario Apostolico. Dopo la morte di papa Benedetto divenne segretario dei Cardinali Alberoni e Borghese. Seguì tutte le vicende politiche e diplomatiche di questi cardinali in un’epoca molto travagliata.
A Roma, frequentò i salotti più illustri dell’Arcadia e pubblicò molte opere di gran pregio. Uomo stimatissimo per la cultura ma anche per la sua diplomazia. Si dedicò molto all’insegnamento, ebbe come suo discepolo, Il famoso Nicolò Angelio, illustre giureconsulto che la mamma gli aveva affidato sin da tenerissima età . Nel 1749 rientrò in Calabria e pose la sua dimora a Gerace essendo canonico protonotario della cattedrale.
Collaborò con il vescovo Cesare Rossi, partecipò al Sinodo indetto dal vescovo nel 1754 dove tenne una coltissima prolusione pubblicata negli atti. Fondò una scuola dove parteciparono le più belle menti del territorio ma l’opera più importante è stata la fondazione della Colonia Arcadica a Gerace che naturalmente chiamò Colonia dei Pastori Arcadi Locresi . Essa è stata ufficialmente riconosciuta dalla Arcadia Romana e fecero parte ben 32 accademici che, come recita lo statuto dell’Arcadia, venivano chiamati “pastori” assumendo un nome che si riferiva a una campagna. Il nostro Nicolai assunse il nome di Abedone Messenio, il vescovo Rossi ,(Anassimene Placide) , il Canonico Giuseppe Antonio Parlà (Menoete Forbantico) e tantissimi altri letterati, storci e d eruditi non solo di Gerace e del territorio ma anche provenienti da altre zone della Calabria. L’Arcadia era una corrente letteraria che si era imposta a contrastare il barocchismo del ‘600 .
L’Angelio, suo discepolo, nel 1772 diede alle stampe un’opera meravigliosa Francisci Nicolai Carmina, una antologia delle opere del Nicolai in latino. Ma egli compose anche in italiano e in dialetto. Lasciò un ricchissimo patrimonio librario, oggi andato perduto. Morì il 28 gennaio del 1776 e sepolto nella chiesetta di Monserrato senza alcuna lapide o iscrizione. Il suo nominativo è annoverato nelle pubblicazioni più importanti dell’Arcadia e riportato in tutte le pubblicazioni degli Uomini Illustri del Regno di Napoli.