Il quarto stato della Calabria è un murales fatto, a Gioiosa Jonica, per ricordare il sacrificio di Rocco Gatto. Oggi, andrebbe riveduto con nuovi prodotti per non scomparire e additare alle nuove generazioni il sacrificio di quest’uomo e la rivolta di Gioiosa Jonica contro le cosche.
Dopo aver espresso le più sentite condoglianze alla famiglia del maestro Giovanni Rubino, viene spontaneo ricordarlo come uomo, come artista ed autore maggiore del murales che campeggia sulle facciate principali del “Teatro Gioiosa Jonica”.
Erano i primi mesi del ’78 e da Milano giungevano a Gioiosa Jonica alcuni esponenti della CGIL accompagnati dal pittore Giovanni Rubino.
In quel periodo, si erano verificati tanti fatti delittuosi che avevano richiamato l’attenzione dei media nazionali e culminati con la chiusura del mercato domenicale dell’anno 1976, in seguito alla morte di un boss locale avvenuta in un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine.
Rocco Gatto assiste alle intimidazioni e denuncia alle autorità competenti i responsabili dell’accaduto. Il Tribunale di Locri condanna gli autori del raid. Ma la ‘ndrangheta, per nulla turbata, si organizza, ed in un agguato e viene ucciso il mugnaio Rocco Gatto.
Tante le manifestazioni di solidarietà a Gioiosa, in Calabria e nel mondo intero. Intanto, da Milano, arrivano i compagni della CGIL Baiardi, Lucia e Bezzi Gigante, Gigliola Rovasino con in testa Giovanni Rubino.
Per quel che mi riguarda sono stato invitato dal sindaco Modafferi, uno dei pionieri della lotta alla mafia in Calabria e non solo. Ho aderito con piacere all’iniziativa e, in quella circostanza ho avuto modo di conoscere Giovanni Rubino e il suo gruppo. E lavorando fianco a fianco ho potuto notare anche la sua grande professionalità di uomo semplice e garbato allo stesso tempo. Affrontammo tutti insieme i vari problemi che di volta in volta emergevano, operando su ponteggi di ventura sotto il sole rovente del mese agostano.
Il PCI nella persona di Ciccio Madafferi reperiva i materiali. Ne venne fuori, così, un grande lavoro destinato a sfidare i tempi e che il tempo non potrà giammai cancellare: ”Il quarto stato della Calabria”.
L’obiettivo è stato pienamente raggiunto ed era quello di sostenere che Gioiosa Jonica non ci stava e di dire basta alle prepotenze del malaffare. Ed il popolo sfilava compatto con in testa Rocco Gatto e Francesco (Ciccio) Modafferi, sotto un cielo azzurro, con tanti fiori di gelsomino trasformati per l’occasione in tante bianche colombe che svolazzavano nel cielo e una miriade di bandiere rosse che garrivano al vento.
Andammo avanti, e siamo arrivati al 2008, quando, sempre con il compagno Modafferi, abbiamo deciso di intervenire nuovamente sul murales che stava scomparendo a causa degli agenti atmosferici, ragion per cui si rendevano necessari alcuni lavori di restauro. Per l’occasione venne richiamato Giovanni Rubino che corse di buon grado a Gioiosa.
Il murales fu rifatto, sono trascorsi 13 anni e oggi andrebbe riveduto con nuovi prodotti per non scomparire e additare alle nuove generazioni il sacrificio di Rocco Gatto e la rivolta di Gioiosa Jonica contro le cosche, un periodo storico di grandi lotte per l’affermazione dei principi democratici nel nostro Paese.
Ora, passeggiando sulla piazza Vittorio Veneto, mi viene di fronte quel dipinto che recita: «Lotta, unità e partecipazione popolare per la crescita civile e democratica di Gioiosa e del Meridione», mi soffermo e mi sovvengono in mente le immagini di quel gruppo di compagni che si sono prodigati per realizzare il «quarto stato della Calabria» con a capo il maestro Giovanni Rubino.
Corrado Armocida