Voglio segnalarvi che questa sera su Rai uno, in prima serata, andrà in onda il film “Tutta colpa della fata Morgana” per la regia di Matteo Oleotto. Film girato interamente in Calabria.
Il film tv è stato girato interamente in Calabria e ha coinvolto nell’organizzazione Ercole Macri, bravo giornalista e animatore, ed anche musicisti come Fabio Macagnino.
Qualche giorno fa è’ stata una sorpresa piacevole, incontrarli tutti insieme, in Planteria, il nostro Orto Urbano a Locri. C’erano proprio il regista e la sua simpatica famiglia e anche Ercole e Fabio. Di Matteo Oletto avevo visto “Zoran, il mio nipote scemo “, film che avevo trovato molto interessante, perché recitava Giuseppe Battiston, inoltre era ambientato in Friuli, regione che frequentavo per motivi di lavoro (alla base di Aviano) e dove sono stato nelle osmize per mangiare uova sode, salame e prosciutto tagliato sul momento, formaggi e mostarde, con fiumi di vino. Devo dichiarare che ho una ammirazione per i friulani a cominciare da Svevo per finire a Pasolini e per alcuni architetti che ho ammirato come Ernesto Nathan Rogers (socio del famoso studio BBPR di Milano) e per Gigetta Tamaro, che è stata una grande protagonista nel mondo dell’architettura italiana. In ultimo, mi piace la loro parlata soprattutto, quella a destra del Tagliamento, infine adoro il refosco. Mi piace forse perché questo vino ha qualcosa di “calabrese“, infatti ha la fama di vino “difficile”, spigoloso, sgarbato, burrascoso, ribelle proprio come il carattere dei calabresi e quindi serve massima cura e tanto tempo per trasformare tutto questa materia. Questo estratto in finezza va gustato e degustato più volte per comprenderne appieno i sapori e gli odori, proprio come noi . Vi chiederete, perché di questa divagazione enologica e cosa c’entra con il fortunato incontro con il regista; semplice perché Matteo Oleotto oltre ad essere un bravo attore, scrittore teatrale e talentuoso regista, nel tempo libero, si occupa di vino, gestendo amatorialmente la vigna di famiglia, lasciatagli in eredità. Lui ci ha portato il suo vino da assaggiare, da un vitigno storico di uve pregiate a bacca rossa, piccola nera e noi, in cambio, gli abbiamo fatto assaggiare un vino del territorio proveniente da una autoctona vigna, vicino ai palmenti in pietra bizantini con rendimenti bassissimi e vendemmia manuale. Gli è piaciuta tanto e cosi abbiamo celebrato lo sposalizio tra le due terre di Friuli e Calabria.
Ci siamo anche promessi di rivederci, di nuovo qui, al prossimo film che sta girando in quella meraviglia di Palmanova, città-fortezza dalla pianta urbana di stella a nove punte, per brindare ancora alla buona fortuna.
Pasquale Giurleo