L’auto era parcheggiata nei pressi della caserma dei militari. L’intimidazione arriva a pochi giorni da una vasta operazione antidroga condotta nella zona del Cosentino, con molti arresti, contro un’organizzazione vicina alla cosca di ‘ndrangheta dei Muto.
Presa di mira ieri sera l’auto del maresciallo dei carabinieri Orlando D’ambrosio, comandante della stazione di Cetraro. La Golf è stata raggiunta da diversi colpi d’arma da fuoco. La vettura era parcheggiata nei pressi della stazione dei carabinieri. Sul posto sono stati effettuati i rilievi dei reparti scientifici. I colpi, secondo quanto si è potuto apprendere, sarebbero stati esplosi da qualcuno a bordo di un mezzo che poi si è allontanato. Sono stati istituiti posti di blocco e attuate anche delle perquisizioni. Secondo quanto emerso fino ad ora, gli investigatori non escludono alcuna ipotesi sull’accaduto, anche se l’intimidazione arriva dopo pochi giorni da un’operazione antidroga eseguita a Cetraro e sull’alto Tirreno Cosentino, “Katarion”, condotta dai carabinieri con il coordinamento della Dda di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri. Un fatto grave in quanto i colpi sono stati esplosi contro la vettura intorno alle 19.30, quando fuori per strada c’era ancora molta gente.
Solidarietà e vicinanza è stata espressa proprio dal primo cittadino, da tutta la giunta e dall’intero consiglio comunale sia di maggioranza che minoranza, che condanna senza mezzi termini il vile gesto.
«L’atto intimidatorio perpetrato, a Cetraro, ai danni del maresciallo dei carabinieri, D’Ambrosio, è di una gravità inaudita. Ho appena sentito il sindaco Cennamo, al quale ho espresso la vicinanza totale della Regione Calabria e la condanna al vile gesto. Sono al fianco dell’arma dei carabinieri e della magistratura inquirente che, sono sicuro, faranno luce al più presto su quanto accaduto». Così in una nota il presidente della commissione regionale anti ‘Ndrangheta, Antonio De Caprio.