Il senatore di Forza Italia Marco Siclari, tra gli imputati del processo con rito abbreviato “Eyphemos”, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere. Il politico è stato giudicato colpevole di scambio elettorale politico-mafioso accettando, in occasione delle politiche del 2018, la promessa di voti dalla cosca Alvaro di Sinopoli.
Per la Dda guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dall’aggiunto Gaetano Paci, l’esponente di Forza Italia “accettava a mezzo dell’intermediario Giuseppe Antonio Galletta, la promessa di procurare voti da parte di Domenico Laurendi, appartenente al locale di ‘ndrangheta di Santa Eufemia della famiglia mafiosa Alvaro”. Conosciuto con il soprannome di “Rocchellina”, Laurendi è stato condannato a 20 anni di carcere. Stando alla ricostruzione degli inquirenti sarebbe stato lui, attraverso il medico Giuseppe Galletta, a battere cassa dopo che Marco Siclari a Sant’Eufemia d’Aspromonte ha rastrellato “782 voti, pari al 46,10% dei voti espressi validamente, con uno scarto di 350 voti in suo favore rispetto al secondo più votato del Movimento Cinque Stelle”.
Nelle carte dell’inchiesta Eyphemos, contro le cosche di Sant’Eufemia D’Aspromonte, c’è scritto che due mesi dopo le politiche del 2018, Siclari si sarebbe interessato per far ottenere il trasferimento a Messina a una dipendente delle Poste, parente di Natale Lupoi, ritenuto dai pm affiliato alla ‘ndrangheta e condannato a 19 anni e 4 mesi anni di carcere.