Un tristissimo risveglio. Fu quello che domenica scorsa avvolse il comprensorio della Locride e, per esteso, la Calabria intera dopo avere appreso di un terribile incidente stradale nei pressi di Riace a seguito del quale perdeva la vita il brigadiere dei carabinieri Silvestro Romeo; nell’incidente rimanevano coinvolte altre tre persone, di cui una di esse la moglie di Romeo, Giusy Bruzzese, deceduta qualche ora dopo, nonostante si fosse pregato il buon Dio perché rimanesse in vita e l’estremo tentativo dei medici del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, ma le ferite riportate nel sinistro erano state talmente gravi da portare al decesso della 45enne.
Indubbiamente, un tragico evento che ha ancora una volta riproposto le condizioni disastrose in cui versa la famigerata Strada Statale 106, ormai ribattezzata “Strada della Morte” ogni qualvolta accade un fatto di tale portata: sia chiaro, non è nostro intendimento fare alcun riferimento al caso specifico, per il quale è stata aperta un’indagine per cercare di ricostruire la dinamica dei fatti ciò che, invece, si vuole chiedere a chi, sistematicamente, cerca di bucare il video nel momento in cui si verifica uno straziante evento che vede la morte di una o più persone, se effettivamente si parla con convinzione e cognizione di causa. E ci spieghiamo meglio.
Ci sono tante variabili concorrenti all’origine di un incidente stradale come ad esempio, prima fra tutte, la velocità, e poi ancora una manovra azzardata, imprudenza, imperizia e via di questo passo: ora, ci appare molto superficiale assegnare la colpa di tutto ciò alla già sfortunatissima “Strada Statale 106”, di per sé per nulla considerata per tutte le tipologie di intervento che, senza alcun dubbio vanno realizzate, ma l’assegnare a tale arteria quelle colpe che con ogni probabilità non ha in taluni casi ci sembra quantomeno pericoloso per ciò che concerne il messaggio che viene fatto passare, ovvero sia il fatto di potere fare e disfare a proprio piacimento sulla strada e questo non va bene, perché il rispetto del Codice della Strada e delle regole annesse e connesse ha la precedenza su tutto, ragion per cui non si può sempre e comunque puntare su qualcosa che, lo si ribadisce, va posto in sicurezza però l’analisi della situazione va fatta con raziocinio e per amore della verità.
Forse gli incidenti stradali non accadono anche sulle strade cosiddette “buone”? E quindi, come la mettiamo?