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martedì, Marzo 4, 2025
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100 anni di papà Virgilio

Oggi, 4 marzo, Virgilio Condarcuri, mio padre, avrebbe compiuto 100 anni. È stato un padre che mi ha dato tanto, perché con i suoi insegnamenti mi ha aiutato a diventare l’uomo che sono oggi. Purtroppo, dal 2009, non è più con noi così, a pochi giorni da quello che sarebbe stato un traguardo importante, ho deciso di ricordarlo.

Il 25 marzo 1925 segna la nascita di mio padre, che purtroppo non è più con noi dal 2009. Se fosse stato ancora in vita, tra pochi giorni avrebbe compiuto 100 anni. La nostra esistenza è fatta di sentimenti e passioni, soprattutto dei ricordi legati ai momenti più belli che la vita ci ha regalato. E io sono stato fortunato, forse come molti, perché ho avuto un padre che mi ha dato tanto. Un padre che, con i suoi insegnamenti, mi ha aiutato a diventare l’uomo che sono oggi. Gli devo moltissimo: la morale, l’etica, il rispetto per gli altri sono valori che mi ha trasmesso e che mi accompagnano ogni giorno.

Ma, oltre a tutto questo, non posso dimenticare il suo essere uomo: i suoi sorrisi, le pacche sulle spalle, i consigli e i rimproveri. Un padre è una figura centrale nella nostra vita, è colui che ci prende quando nasciamo e ci accompagna durante tutte le fasi della crescita. Negli anni successivi alla sua morte, ho scoperto che a mio padre piaceva scrivere e lo faceva con passione. Tra i suoi scritti ho ritrovato le stesse passioni che avevo io: la politica, il Calcio, la giustizia.

A pochi giorni dalla sua morte, su impulso, soprattutto, di Pasquino Crupi, organizzai un convegno proprio il 4 marzo, grazie anche alla collaborazione dell’allora sindaco Alessandro Figliomeni. Alla giornata parteciparono numerose persone, che portarono testimonianze e ricordi di mio padre. Fu un momento importante, perché da quel giorno cominciò anche un rapporto con Pasquino Crupi, che in seguito diventò direttore del giornale e mi stette vicino fino alla sua morte, nel 2013.

Molte cose mi ero ripromesso in quei giorni, e oggi, a distanza di anni, mi sono ritrovato con Michele Gentile, il libraio che fu mio compagno di scuola a ridere delle coincidenze, dato che anche i nostri genitori erano stati compagni di scuola. Mio padre nacque il 4 marzo, mentre Mimmo Gentile il 20 dello stesso anno. Mi ricordo bene di Mimmo e voglio citare un episodio significativo. Quando frequentavo le superiori, qualche mattina capitava che non andassi a scuola, ma verso il lungomare. Un giorno Mimmo mi vide e mi chiese dove andassi. “Non vado a scuola”, gli risposi. E lui: “Vieni, vieni qua, passa un po’ di tempo con me”. Così, spesso, passavo delle mattinate in libreria con lui. Tra le cose che mi raccontava, ce n’è una che mi colpì molto: mi parlò di quando lui e mio padre erano bambini a Siderno Superiore, prima del 1935. Una sera, curiosi, videro una festa a Palazzo De Moia, e Mimmo mi raccontava: “Io e tuo padre, con i calzoni corti, ci mettemmo in un angolo della piazzetta di Siderno superiore e guardavamo le carrozze che arrivavano, con tutte quelle donne eleganti e bellissime”. Da lontano vedevamo quelle feste sfarzose e fantasticavano. Capivo da quelle parole come, in quegli anni, fosse difficile essere ragazzini in un paese come Siderno Superiore. Ma chi aveva fantasia non aveva problemi a trovare divertimento.

Mio padre e Mimmo Gentile avrebbero compiuto entrambi 100 anni, ed è nostra intenzione organizzare un incontro per ricordarli. Con Michele, dunque, abbiamo pensato di pianificare un appuntamento in loro onore. Poiché alcuni dei testimoni sono fuori sede e potranno partecipare solo ad agosto, abbiamo deciso di rinviare l’incontro al mese di agosto, per poter garantire la presenza di tutti. Volevamo, comunque, annunciare sin d’ora questa nostra intenzione.

 

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