Nel solco tracciato in tanti anni di attività, finalizzata allo sviluppo dei concetti di democrazia e partecipazione nell’interesse della Città e dei cittadini, il Movimento civico “LocRinasce” ha affrontato nei giorni scorsi, tra gli altri, il problema legato alla stasi dei lavori relativi alla costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia di Locri.
Pepè Lombardo
L’importantissima opera, il cui iter burocratico è iniziato nel 1992 (quindi oltre 33 anni fa), con la posa della prima pietra nel 2011 si trova desolatamente ferma, nonostante il costante impegno del Presidente del Tribunale, del Procuratore della Repubblica e dell’Amministrazione comunale cittadina.
Le numerose e gravi difficoltà riscontrate all’inizio avevano fatto valutare favorevolmente l’affidamento dei lavori di costruzione del nuovo Tribunale all’amministrazione statale, tramite il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Sicilia e la Calabria. Tante sono state negli anni le difficoltà incontrate nella realizzazione della fondamentale opera, caratterizzate da sospensioni dei lavori, risoluzione di contratti, prolungate interruzioni. Nel 2021, dopo una lunga sospensione era stata annunciata la ripresa dei lavori che avrebbe dovuto portare alla realizzazione della “Cittadella della giustizia”.
Nel maggio 2024, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Del Mastro, aveva assicurato lo sblocco dell’iter per la ripresa dei lavori. Ad oggi tuttavia, a distanza di quasi un anno dallo sblocco delle procedure di gara e dalla validazione della Corte dei Conti, nessun cantiere è realmente partito. Tutto questo si somma al perpetuarsi delle difficoltà che tutti gli operatori della Giustizia stanno attraversando per la forzata fruizione di locali e ambienti inidonei e poco decorosi. Determina anche un intollerabile innalzamento dei costi necessari per il suo completamento. Questi sono destinati inevitabilmente a lievitare per il necessario adeguamento della struttura esistente alle nuove normative e per il maggiore costo dei materiali e delle opere necessarie per il suo recupero. Ciò senza considerare il gravissimo segnale che un’opera pubblica di tale importanza, potenzialmente destinata a rappresentare il primo presidio di legalità in un territorio difficile come il nostro, sta al contrario acquisendo, con il suo abbandono, agli occhi di tutti.
Per il completamento della struttura, considerate le difficoltà fin qui riscontrate, il Movimento ritiene che sia di fondamentale importanza un ulteriore impegno Istituzionale per accelerare i tempi e fornire risposte certe, perché l’intero territorio della Locride non può permettersi ulteriori ritardi. Per queste ragioni chiediamo alle istituzioni competenti, di attivarsi a sbloccare l’iter burocratico per la realizzazione definitiva del costruendo nuovo Tribunale di Locri individuando concretamente e superando tutti quegli ostacoli burocratici che sino ad oggi hanno impedito l’ultimazione dei lavori dell’opera sopracitata. Inoltre chiediamo ai sindaci a alle Amministrazioni comunali della Locride di fare fronte comune per far sentire maggiormente la propria voce e per rappresentare con ancora maggiore forza presso la Prefettura di Reggio Calabria e presso il Governo nazionale le giuste esigenze dei cittadini.
Grazie e buon lavoro