Un’improvvida iniziativa di due senatori ha permesso al senatore Occhiuto di includere la proroga di alcuni rettori fino al dicembre 2027, tra gli emendamenti bandiera del suo partito. In realtà alcuni, ma in verità nessuno, perché i due proponenti nemmeno sapevano che quindici anni fa una Ministra del loro stesso partito aveva introdotto nel sistema universitario un’innovazione, abolendo le Facoltà.
Galileo Violini
Improvvida l’iniziativa di quei due senatori di proporre ecumenicamente la proroga fino al dicembre 2027 di tutti quei rettori ai quali si applicassero due condizioni di grande rilevanza sociale: che la loro universitá si trovasse in una regione la cui sanitá era stata commissariate tra il 2022 e il 2024 e che avesse una facoltá di medicina e chirurgia.Tanta generalitá poi si riduceva a due casi, uno dei quali complicato dal fatto che giá era stata convocata l’elezione.Quindi con un moderno tacitiano sine nominibus si parlava dell’UNICA} e del suo rettore .Il reale é razionale. Difficile trovare una razionalitá in quella motivazione, peregrina e incongruente con un altro emendamento proposto dagli stessi senatori, il 3.40, (revoca del commissariamento della Regione Calabria e nomina di un commissario straordinario per la riqualificazione ospedaliera).E infatti, c’é chi ha ha interpretato la proposta come un tentativo di prevaricazione della politica sull’accademia, sottraendo all’autonomia dell’istituzione, il controllo della nomina della sua piú alta autoritá.Un giovane francese del XVI secolo offre chiavi interpretative del fatto che le voci accademiche che hanno espresso perplessitá su quanto stava accadendo siano state poche e di etá piú o meno avanzata, forse non perché l’anzianitá porti saggezza, ma piuttosto comporti il pensionamento. E poi c’é stata la battaglia della memoria storica dell’UNICAL.Ma, era quella della sanità in Calabria, sfida reale, é innegabile, anche una sfida per un’universitá in fasce per quanto riguarda la medicina?La realtà è che l’UNICAL con quella sfida non ha niente a che fare. Ben altre sono le sfide che essa, come le altre università calabresi, vede incombere. E la maggiore, su cui ho già richiamato piú volte l’attenzione, é quella demografica.É ironico che spesso siano state presentate come successi storici, crescite marginali, dell’ordine del percento, nel numero degli immatricolati, tappandosi gli occhi per non vedere il confronto con periodi non lontani, e, egoisticamente, il quadro regionale.Ma soprattutto, come si puó trascurare l’annunciata diminuzione del bacino dei potenziali iscritti per il prossimo sessennio? É un dato nazionale, che é aggravato da caratteristiche locali.Anche per questo era irresponsabile la proroga.Lasciare sl 2028 al(la) nuovo/a rettore/rettrice la polpetta avvelenata del problema sarebbe irresponsabile. Occorre esplorare al piú presto, verrebbe da dire non oggi o domani, ma ieri, la fattibilità delle possibili soluzioni.Queste non sono infinite e non sono mutuamente escludenti: attrarre gli studenti che vanno fuori regione o scelgono le telematiche, accorpare o razionalizzare il sistema regionale, rafforzare l’internazionalizzazione che non può concentrarsi su una decina di corsi-bandiera, né basarsi su azioni non omogenee di delegati/paese. affrontare nelle sedi opportune il problema di utilizzare l’e-learning.Era ovvio che una tale programmazione non poteva essere affidata a un rettore in scadenza, e anzi si potrebbe forse osservare che gli straordinari risultati ottenuti dall’attual rettore nel suo mandato, hanno proprio in quelle azioni una certa debolezza.Poco importa. Ora che si sa che presto si voterá, cioé non tanto presto, é necessaitio avviare immediatamente un dibattito ampio e libero nella comunità universitaria e nella società. Un tale dibattito dovrebbe cominciare già adesso. Anzi, forse, sarebbe dovuto essere cominciato da tempo.É positivo che si possa svolgere libero da quei condizionamenti di cui sarebbe ingenuo negare la possibilitá se altra fosse stata la sorte dell’emendamento.