Il Gruppo Consiliare Roccella Prima di Tutto rende nota una dichiarazione riguardo l’ultima Assemblea Pubblica indetta dall’Amministrazione Comunale per riflettere assieme sul gravissimo attentato subìto nella notte di Capodanno dalla Jonica Multiservizi.
All’Assemblea hanno partecipato – di persona o inviando messaggi di solidarietà – molti Sindaci del comprensorio, i rappresentanti della Città Metropolitana, autorità militari, civili e religiose, rappresentanti di associazioni di volontariato. Ed erano presenti tanti cittadini, che hanno ritenuto doveroso esserci – nonostante l’irritualità e i tempi della convocazione – indipendentemente dal loro orientamento rispetto alla azione del governo cittadino. La loro presenza e gli attestati di vicinanza espressi da tantissimi altri cittadini nelle ore successive all’attentato, hanno dimostrato con chiarezza che quella violenza ha colpito nel profondo tutta la collettività, e non una sola parte politica.
In tutti gli interventi, unanime e incondizionata è stata la solidarietà e la vicinanza alla Società, da molti autorevoli ospiti indicata come esempio virtuoso di gestione dei servizi comunali. E fermo e deciso è stato l’appello a continuare con più forza le attività, rigettando le logiche di violenza prevaricatrice che hanno armato la mano di chi ha dato fuoco ai mezzi di raccolta dei rifiuti. Unici assenti in Assemblea, nonostante la formale comunicazione fatta dal Presidente del Consiglio Comunale e il successivo colloquio avuto dallo stesso con i capigruppo, i rappresentanti della minoranza consiliare di Roccella in Comune. Un’assenza già di per sé politicamente, moralmente ed eticamente ingiustificabile, che è apparsa ancora più grottesca alla luce del manifesto affisso lo stesso giorno dal loro Movimento, il cui contenuto non possiamo che definire vergognoso e offensivo nei confronti della nostra città. Mai, nella storia politica di Roccella, di fronte ad un atto intimidatorio così grave, una forza politica si è tirata indietro nella denuncia collettiva del rifiuto della violenza e nella espressione della solidarietà nei confronti della vittima, che in questo caso è la nostra intera comunità.
E, lo diciamo con chiarezza, non basta il titolo e le due righe di solidarietà speciosa, palesemente non sincera e di maniera espressa solo nei confronti dei lavoratori della Jonica Multiservizi, per coprire il vero becero obiettivo del manifesto che, anche in questa drammatica occasione, era uno solo. Spruzzare fango sull’Amministrazione Comunale e sui vertici della Società, per chiedere un posticino in un Consiglio di Amministrazione per se stessi, o per qualche loro amico, vero estensore del testo e da sempre pervicace avvelenatore della vita politica e sociale roccellese.
Non intendiamo in alcun modo perdere tempo per controbattere alle farneticazioni contenute in quel manifesto, che arrivano quasi a giustificare la violenza incendiaria come reazione ad un presunto sfruttamento dei lavoratori stagionali che, a loro dire, andrebbero assunti a tempo indeterminato. Solo su queste affermazioni, particolarmente gravi, vogliamo rispondere, dicendo che noi siamo certi che le assunzioni a tempo indeterminato, programmate dalla Società esclusivamente sulla base delle esigenze continuative del servizio e del turn over del personale, seguiranno, come sempre avvenuto, i canoni della pubblica selezione, essendo la Jonica Multiservizi da sempre impermeabile a qualsiasi sollecitazione esterna o, peggio, imposizione violenta.
Vorremo poter dire che con quel manifesto Roccella in Comune ha toccato il fondo, ma siamo certi che ci attenderà ancora di peggio. Questo e altro ci aspettiamo certamente dal candidato a Sindaco di quella coalizione, protagonista di una delle pagine più basse di familismo amorale mai registrate nella storia della Repubblica, avendo spacciato la candidatura della consorte nella propria lista come candidatura di servizio. Salvo poi, una volta eletta, non avere il pudore di chiederne le dimissioni, o, meglio, di dimettersi egli stesso, facendo della pubblica assise roccellese probabilmente l’unico caso del Paese nel quale siedono in Consiglio moglie e marito per gestire in famiglia la rappresentanza politica della minoranza.
Oggi consigliere di minoranza, perché il popolo roccellese ha sonoramente rifiutato quella oscena proposta politica, quel candidato a Sindaco sta tentando pervicacemente di trasformare la sala del Consiglio in un perenne ring sul quale ci sfida a colpi di calunnie, offese personali, strumentalizzazioni malevole, superficialità, ignoranza delle questioni discusse, disprezzo delle regole e dei Regolamenti che governano i lavori del Consiglio Comunale.
La misura ora è colma. In questi mesi abbiamo sempre cercato ogni spazio di costruzione di un dialogo istituzionale che potesse far bene alla nostra cittadina, ma il nostro atteggiamento responsabile forse è stato scambiato, con presunzione, per debolezza. Non siamo più in alcun modo disposti ad accettare che ci si rivolga al Presidente del Consiglio con un “Si sputi in faccia!” o che si attenti continuamente alla reputazione personale di ognuno di noi tacciandoci di incapacità e sottomissione acritica al volere del nostro Sindaco. Non possiamo consentire oltre questa deriva della politica cittadina e per questo combatteremo con ogni forza il tentativo di legittimare nelle istituzioni comunali una politica prepotente e irresponsabile, che fa della maldicenza la cifra unica della propria azione.