E’ un momento sempre molto sentito, quello dell’allestimento del Presepe e dell’Albero a scuola. Quest’anno, però, nella sede centrale del Polo Liceale “Zaleuco – Oliveti – Panetta – Zanotti”, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino, ciò ha acquisito un risvolto profondo e particolare, tanto da dare un nome all’allestimento natalizio “Verso Cristo con ciò che siamo”.
Il Presepe si presenta con figure sagomate, che richiamano alla Sacra Famiglia con semplicità ed essenzialità, perché ognuno possa sentirsi partecipe e protagonista del grande evento che ha ribaltato e suddiviso la storia in due parti: Cristo che giunge a dare un nuovo significato all’esistenza e al futuro degli uomini. Il tutto sotto un arco di rami intrecciati, che segna il passaggio all’anno giubilare, incitando ciascuno ad aprire le porte del nostro cuore, nonostante i nodi e le sofferenze (segno dei rami), a quella gioia immensa che porta l’arrivo di qualcuno di straordinario, che ha deciso di venire all’esistenza nella parte più umile e desolata del mondo, per condividere quello che siamo e non quello che abbiamo o mostriamo. Viene per sanare e alleviare le miserie umane, ridando dignità alla persona, per quello che è. Su questa scia, anche l’Albero, fatto di parti riciclate, e il pupazzo di neve “sostenibile”, assemblato con sacchi per l’indifferenziato, riempiti di carta riciclata, rappresentano lo sguardo responsabile e di custodia che dovremmo avere nei confronti del Creato. L’Albero, un abete, è un sempreverde e richiama a Cristo, che vince la morte, per vivere in eterno. Averlo assemblato con varie parti richiama al fatto che per giungere ai valori veri e duraturi dobbiamo costruire il percorso, che non è privo di difficoltà, ma se prendiamo ad esempio Colui che liberamente ha deciso di indossare la sofferenza, per farci conoscere l’Eternità, allora tutto verrà alleviato. Il pupazzo di neve “sostenibile”, invece, ci suggerisce che con poche cose, considerate di “scarto” può nascere qualcosa di bello e originale. Come sottolinea papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”, dove condanna lo spreco, l’eccesso, in nome dell’essenziale, che potrebbe essere un punto d’inizio per cambiare gli equilibri economici mondiali. Un natale, quindi, in cui la nascita di Cristo si mescola all’inizio dell’anno giubilare. Ognuno, con ciò che è, deve trovare il coraggio di varcare la soglia e accogliere la grazia del perdono e del rinnovamento, in un nuovo inizio, attraverso il quale, insieme a Cristo, può cambiare il mondo, migliorarlo e farlo diventare fermento di pace, dialogo e amore fraterno. Un plauso ai ragazzi che hanno collaborato all’allestimento, coordinati dalla prof.ssa Luisa Totino. Per il Presepe: Domenico Zappia (ex allievo), Alessandro Zappia (ex allievo), Giovanni Bolognino (ex allievo), Antonio Ciprioti (V E), Umberto Carpentieri (IV A), Matteo Leonello (IV B). Per l’Albero: Irene Mercatello (III A), Marika Crea (III A), Giulia Iacopino (III A). Per il pupazzo di neve: la V G. Un augurio sincero, per un Natale che ci permetta di dare significato ad ogni nostro gesto e ad ogni nostra parola. “Non abbiate paura. Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo” (Giovanni Paolo II)