“Storie, sogni e speranze“ é il tema del Convegno che si é tenuto oggi al Salone Versace del Cedir di Reggio Calabria. Un incontro a 360° gradi per discutere dei minori non accompagnati, che ha incluso la presenza della comunità ecclesiastica, scolastica, del mondo istituzionale grazie alla presenza del Sindaco Falcomatá e del Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Un momento per i bambini e i giovani, ma soprattuto un momento per un confronto comunitario. L’evento è stato organizzato e fortemente voluto dal Responsabile della Casa dell’Annunziata, Giovanni Fortugno.
É grazie all’operato dii Giovanni Fortugno, responsabile della struttura della Casa dell’Annunziata, e a tutti i collaboratori, volontari, educatori e associati del Centro, se questa giornata, ma soprattutto questi 10 anni, sono stati possibili. I bambini sorridono a tutti. Entrano in gruppo, tutti li guardano, loro sorridono, salutano. Abbracciano i loro tutori, e fanno ciao con la mano alle telecamere. Si sentono bambini normali, loro. Eppure non lo sono, perché i bambini della loro età giocano, ballano, scherzano, stanno con altri bambini. Loro già da piccolissimi decidono di partire, decidono di attraversare il deserto, di passare i confini degli Stati e attraversare il mare. Decidono di mettersi su un gommone e attraversare il Mediterraneo per preservare la loro libertà e la loro vita. La rotta del mediterraneo é la piú pericolosa, eppure loro la attraversano incuranti dei pericoli, incuranti della morte. E sono qui ora, si abbracciano, sorridono, si stringono e si tengono vicini. Sono loro la loro stessa famiglia. É questo il significato del centro di accoglienza dell’Annunziata in cui il responsabile, Giovanni Fortugno lo dice fin da subito: “non si tratta solo di accogliere, si tratta di seguirli e accompagnarli in un processo di inserimento e formazione all’interno della comunità e nella società odierna. Sono i cittadini di domani loro.” Il focus della Casa dell’Annunziata si concentra sul considerare questi bambini non come un numero, rispetto alle centinaia di sbarchi che arrivano ogni giorno sulle nostre coste, ma come i futuri cittadini del domani.
Il sindaco della città metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatá é voluto essere presente in questa occasione, perché la città di Reggio é responsabile del destino di questi bambini: “La Storia degli sbarchi é la storia della nostra città, una storia di accoglienza, di solidarietà, di comunità. La storia della nostra città si intreccia inevitabilmente a loro. Per questo noi dobbiamo aiutarli e supportarli, dobbiamo raccontare le loro vite.”
Alazar Tesmeghen Solomon è arrivato con un cordone umanitario, oggi è uno dei mediatori della casa dell’Annunziata. «Vengo dall’Eritrea e non mi piace molto ricordare la mia storia o parlarne troppo, ma è importante condividerla perché la mia storia é uguale a quella degli altri.»
É emozionato Alazar, ma parla a voce alta e ferma e guarda fisso dritto davanti a se. L’aula é in assoluto silenzio, lui dosa le parole per rendere giustizia alla sua storia. «Ho iniziato a lavorare quando avevo 11 anni. Nel mio paese, l’Eritrea, c’è la dittatura, lavori da quando sei nato e poi vai in guerra. Io sono scappato dal mio paese. Sono passato in mano a 3 trafficanti diversi, sono stato catturato dall’Isis. Sono stato picchiato, mi hanno rotto una gamba […] Sono riuscito a scappare e sono arrivato in Italia grazie ad un cordone umanitario della Caritas. Prima in Piemonte, poi in Calabria. Quando si è presentata l’ occasione per la casa dell’Annunziata con i minori non accompagnati, io ho detto subito si, perché sapevo che tutto quello che io avevo visto nella mia vita e tutto quello che avevo subito io, anche i bambini lo avevano vissuto e subito. Avevamo passato le stesse tragedie e le stesse esperienze. Così sono venuto in Calabria, alla Casa dell’Annunziata e non me ne sono piú andato. Oggi sono contento.» La storia di Alazar e di tanti altri bambini è presente nel libro “Figli venuti dal mare” (Sempre Editore), un libro scritto a quattro mani da Giovanni Fortugno e Luca Luccitelli Capo ufficio stampa della Comunità Papa Giovanni XXIII, che raccoglie storie di dolore e di speranza di bambini e ragazzi accolti alla Casa dell’Annunziata.
“Minori non accompagnati” é una conseguenza, non é il loro status, loro sono solo dei bambini” dice Alazar. Hanno bisogno di una casa. In una giornata così importante era fondamentale riconoscere per questi 10 anni della Casa dell’Annunziata che ci fosse una rappresentanza comunale, religiosa e istituzionale, é fondamentale far sentire la presenza sia della comunità che del governo, ed é per questo che il Ministro Tajani é stato qui oggi.
Il Ministro degli Esteri, e Vice Presidente del Consiglio ha voluto incontrare i bambini personalmente, ancora prima del suo intervento in aula: «L’accoglienza di bambini non accompagnati è un’opera preziosa che permette di far crescere all’interno del nostro paese i giovani che vengono da paesi lontani e che hanno perso i genitori in una fase difficile delle migrazioni. Questo governo ha da sempre cooperato per il miglioramento dei flussi migratori nella tratta del mediterraneo. Il problema dei flussi migratori é un problema che va analizzato a 360’ gradi, perché i trafficanti degli esseri umani sono quelli che trafficano anche droga e armi. Noi sappiamo qual è il giro, lo sanno loro e lo sappiano noi. Loro portano armi e droga, oltre che persone. Gli aerei della Colombia e del Venezuela arrivano nel deserto Subsahariano da qui passano dalla Libia, dove poi partono per venire in Europa e in Italia. Le problematiche dei flussi migratori devono essere risolte a monte, quindi in Africa. Dobbiamo combattere questo problema per combattere anche il terrorismo, il cambiamento climatico, le malattie. Noi non vogliamo più che il mediterraneo sia un cimitero, ma un mare di commercio e pace. Il Piano Mattei voluto dal governo italiano, e da nessuno mai fatto, é per formare i giovani che vogliono venire a lavorare da noi, non che vengono qui perché scappano.»
Fortugno interviene per proporre al Ministro Tajani il suo progetto. «Il modello della Calabria – dice Fortugno – può essere adattabile in altre Regioni d’Italia, soprattutto per supportare la problematica degli infraquattordicenni. Se ci fossero altre 15 strutture in Italia, come quella dell’Annunziata, risolverebbero moltissime problematiche legate alla tutela dei minori più vulnerabili. Il primo bisogno é quello di tutelarli, continua Fortugno, ma il secondo passo é quello dell’integrazione nella società. Il modello calabria può essere esportato nelle altre regioni, sia a livello legislativo che operativo.»
Sono intervenuti al convegno anche il Procuratore della Repubblica dei minori, Roberto Di palma, Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’adolescenza in Calabria che usa parole dure contro la politica: “la politica strumentalizza la questione migranti, se un bambino figlio di stranieri nasce a Reggio Calabria, appartiene alla cittadinanza calabra. I giovani capiscono molto più di noi adulti cosa significa accoglienza.” Paolo Lambruschi, giornalista dell’Avvenire; e ancora l’europarlamentare Pasquale Tridico, in collegamento da Bruxelles; Oliviero Forti, responsabile delle politiche migratorie e protezione internazionale di Caritas Italia; Monnsignor Morrone, Don Antonino Pangallo, già Rettore del Seminario e Direttore della Caritas Diocesi Reggio Calabria. In chiusura Matteo Fadda, responsabile generale dell’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII” con i saluti della moderatrice del convegno, Alessandra Ziniti, giornalista della Repubblica.