Il capolavoro di Machiavelli, “La Mandragola” è in scena al Teatro Arcobaleno di Roma e poi prosegue nelle tappe di Reggio, Locri e Palmi. L’adattamento e la regia sono di Nicasio Anzelmo, e il ruolo è interpretato da Domenico Pantano.
Un capolavoro del teatro del Cinquecento, un classico della drammaturgia italiana, “La Mandragola” di Niccolò Machiavelli, per l’adattamento e la regia di Nicasio Anzelmo, giunge in Calabria con tre tappe, a Reggio Calabria, Locri e Palmi, dopo il debutto al Teatro Arcobaleno di Roma. Lo spettacolo è prodotto dal Centro Teatrale Meridionale per la Direzione artistica di Domenico Pantano, in scena anche come attore protagonista, insieme a Anna Lisa Amodio, Antonio Bandiera, Chiara Barbagallo, Laura Garofoli, Nicolo Giacalone, Matteo Munari. “La Mandragola” sarà in scena a Reggio Calabria il 18 dicembre alle ore 20.00 all’Auditorium Zanotti Bianco, a Locri il 20 dicembre alle ore 21.00 all’Auditorium Palazzo della Cultura, e a Palmi il 22 dicembre alle ore 21.00 al Teatro comunale Manfroce. Gli appuntamenti si inseriscono nell’ambito della XXXI Stagione Teatrale della Locride 2024 a cura del Centro Teatrale Meridionale e delle Stagioni Teatrali di Calabria a cura del T.C.A. Teatri calabresi associati. L’opera teatrale è una potente satira sulla corruttibilità della società italiana dell’epoca. Un’epoca quella del 1518, data di composizione della Mandragola, in cui si vendevano le indulgenze per acquisire il regno dei cieli e l’eternità beata, mentre era nel vivo la contrapposizione di Lutero e della sua controriforma (1517) alla chiesa cattolica, il potere mediceo di papa Leone imperava su Firenze ed era viva e preoccupante la minaccia di un’invasione turca.
La Mandragola infatti, seppur sotto le sembianze di un’ilare commedia, svolge un ruolo di denuncia nei confronti della totale perdita di morale della società del tempo, mette in discussione i valori familiari, inducendo nello spettatore un riso serio e quasi acre, che fa assai riflettere e critica la politica papale, legando insieme Roma e Firenze. Una nuova versione della commedia: grottesca, ironica, divertente che mette in evidenza un frate corrotto, un cinico parassita e, per la prima volta nella storia della drammaturgia italiana, un triangolo amoroso, in cui un vecchio marito stupido e presuntuoso viene fatto becco da un giovane vigoroso e da una giovane moglie che tutto è tranne che virtuosa. Un allestimento dove ogni “mezzo giustifica il fine” da raggiungere. Uno spettacolo piacevole, adatto a tutte le età, un atto unico di circa cento minuti, apprezzato dalla critica e dal pubblico e curato in ogni dettaglio: scene di Giovanni Nardi, musiche originali di Giovanni Zappalorto, costumi di Susanna Proietti, movimenti coreografici di Barbara Cacciato, assistente alla regia Matteo Bossoletti, foto di scena Tommaso Le Pera. Gli eventi si avvalgono del patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Locri e della Città di Palmi, e sono co-finanziati con Risorse PAC 2014-2020 – Az. 6.8.3 – Avviso pubblico Eventi di promozione culturale 2024 della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura.