Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 10 Dicembre.
Accadde che:
1847 (177 anni fa): a Genova, sul piazzale del Santuario della nostra Signora di Loreto nel quartiere di Oregina, il Canto degli Italiani, meglio noto come Inno di Mameli, viene eseguito per la prima volta al pubblico, in occasione del centenario della cacciata degli austriaci dalla città. Rese ancor più potenti dalla musica di Michele Novaro, le parole di Goffredo Mameli saranno ben presto destinate a divenire il canto dell’unificazione italiana e già Giuseppe Verdi, nel suo Inno alle nazioni del 1862, affidò al Canto degli Italiani il compito di rappresentare l’Italia, equiparandolo di fatto a inni nazionali quali la Marsigliese e God Save the Queen. Il canto fu molto popolare durante il Risorgimento e nei decenni seguenti, sebbene dopo l’unità d’Italia, nel 1861, come inno del Regno d’Italia fosse stata scelta la Marcia Reale, che era il brano ufficiale di Casa Savoia. Dopo la Seconda guerra mondiale l’Italia diventò una repubblica e il Canto degli Italiani fu scelto, il 12 ottobre 1946, come inno nazionale provvisorio, ruolo che ha conservato anche in seguito. Nei decenni, si sono susseguite varie iniziative parlamentari per renderlo inno nazionale ufficiale, senza però mai giungere a una modifica costituzionale, oppure alla promulgazione di una legge specifica che desse al Canto degli Italiani lo status di inno de iure della Repubblica Italiana.
1936 (88 anni fa): Edoardo VIII abdica a favore di suo fratello, il principe Alberto, che diventare con il nome di Giorgio VI. La sua decisione, la prima volontaria rinuncia al trono da parte di un sovrano britannico in oltre mille anni, fu motivata dalla relazione con Wallis Simpson, una donna divorziata di 40 anni, nata in un paesino della Pennsylvania e che l’ex sovrano sposò pochi mesi dopo. Fu un evento storico drammatico per la Gran Bretagna e seguitissimo in tutto il mondo. Poco dopo la firma dell’abdicazione, l’ex sovrano tenne alla radio un discorso estremamente franco e sincero, in cui disse che la scelta era stata unicamente sua e nominò indirettamente anche Wallis Simpson: “Dovete credermi se vi dico che avrei trovato impossibile sostenere il pesante carico di responsabilità e assolvere ai miei doveri di re come avrei voluto fare senza l’aiuto e il supporto della donna che amo”. Durante il suo breve regno (326 giorni), Edoardo VIII dette parecchi motivi di preoccupazione al governo, senza fare molta attenzione al rigido protocollo regale che prescriveva al re di apparire molto distante dalle interferenze nella politica nazionale. Allo stesso tempo, il re sembrava poco interessato agli adempimenti formali previsti dal suo incarico. La crisi divenne irreparabile quando Edoardo VIII si propose a Wallis Simpson, che aveva ancora pendente la causa di divorzio dal suo secondo marito. La Chiesa di Inghilterra, di cui il re era formalmente il capo, non permetteva il matrimonio ai divorziati nel caso che i loro precedenti consorti fossero ancora in vita. Il primo ministro britannico Stanley Baldwin, a cui Edoardo VIII aveva manifestato le sue intenzioni il 16 novembre 1936, disse al re che nel caso in cui il re avesse deciso di andare avanti nonostante il parere contrario dei suoi ministri, il governo avrebbe rassegnato le dimissioni. Posto davanti alle pesanti conseguenze politiche del suo gesto,e non prendendo neppure in considerazione l’ipotesi di interrompere la sua relazione con Wallis Simpson, il re decise di abdicare.
Scomparso oggi:
1936 (88 anni fa): muore, a Roma, Luigi Pirandello scrittore e poeta. Nato, ad Agrigento, 28 giugno 1867 è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Per la sua produzione, le tematiche affrontate e l’innovazione del racconto teatrale è considerato tra i più importanti drammaturghi del XX secolo. Compie gli studi classici a Palermo, per poi trasferirsi a Roma e a Bonn, dove si laurea in Filologia Romanza. Nel 1894 sposa a Girgenti Maria Antonietta Portulano dalla quale avrà tre figli; sono gli anni in cui la sua attività di scrittore comincia a farsi intensa: pubblica “Amori senza amore” (novelle) e traduce le “Elegie romane” di Goethe. Il merito che alcuni critici hanno attribuito a Pirandello è quello di aver saputo registrare, lungo l’arco di una vasta carriera letteraria, i passaggi fondamentali della storia e della società italiana dal Risorgimento. “Il fu Mattia Pascal, romanzo del 1904, è il punto di avvio attraverso cui, oltre a scardinare i meccanismi narrativi veristi, Pirandello coglie in pieno il dramma dell’uomo novecentesco, così intensamente scandagliato anche dalla letteratura europea contemporanea e successiva. I suoi scritti, novelle e romanzi, si ispirano prevalentemente all’ambiente borghese che sarà poi ulteriormente scandagliato e definito, in ogni suo dettaglio. “Sei personaggi in cerca d’autore” del 1921, consacrano Pirandello drammaturgo di fama mondiale. Dal crollo delle consuetudini di verosimiglianza del teatro tradizionale alla crisi del dramma rappresentato nella sua impossibilità, fino al teatro dei nuovi miti, Pirandello ha segnato un percorso vasto e interessantissimo. Uno dei suoi aforismi più belli è il seguente: “La vita non si spiega, si vive”.