Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 20 Novembre.
1947 (76 anni fa): la principessa Elisabetta sposa il tenente Philip Mountbatten nell’Abbazia di Westminster, a Londra. Al matrimonio parteciparono più di 2.000 ospiti, c’erano otto damigelle e due paggi. L’abito della regina fu disegnato da Norman Hartnell, ed è stato realizzato di raso color avorio, era decorato con 10.000 perle bianche e aveva simboli floreali dalle terre del Commonwealth. Il suo bouquet da sposa aveva un rametto di mirto da un cespuglio piantato dal bouquet della regina Vittoria. Il giorno dopo il matrimonio, il bouquet è stato deposto sulla tomba del Milite Ignoto. Tornati a Buckingham Palace, la regina e il principe Filippo apparvero sul balcone per la gioia della folla sottostante. Dopo il matrimonio, gli sposi partirono per la luna di miele a Broadlands per poi andare a Balmoral. Era l’estate del 1939 quando Elisabetta, che aveva appena 13 anni, incontrò per la prima volta Philip Mountbatten, principe di Grecia, suo lontano cugino, che aveva 19 anni. Entrambi sono trisnipoti della regina Vittoria e diretti discendenti di Cristiano IX di Danimarca. Da qual momento, cominciarono a intrattenere una fitta corrispondenza, per tutta la durata della guerra. Prima del matrimonio, Filippo dovette rinunciare alla pretesa al trono di Grecia e, da allora, fu chiamato semplicemente tenente Filippo Mountbatten, sino a quando venne nominato duca di Edimburgo poco prima delle nozze. Inoltre, dovette convertirsi dalla religione ortodossa a quella anglicana. Dopo le nozze la coppia regale abitò a Clarence House, a Londra. Il primo figlio, Carlo nacque il 14 novembre 1948. Dopo di lui vennero alla luce Anna (1950), Andrea (1960) ed Edoardo (1964). Elisabetta II salì al trono il 6 febbraio 1952, all’età di 25 anni. Il matrimonio durò per 73 anni, fino alla morte del principe, avvenuta il 9 aprile 2021.
2003 (21 anni fa): Michael Jackson si costituisce spontaneamente alla polizia di Santa Barbara, in California. Il giorno prima, il tribunale della città aveva emesso un mandato d’arresto nei suoi confronti con l’accusa di molestie sessuali a un minore di quattordici anni. Le indagini cominciarono già nel giugno del 2003, quando lo psichiatra Stan Katz riferì alla polizia di Santa Barbara che alcuni minori, che aveva in cura, gli avevano raccontato di aver subito molestie sessuali nella residenza di Michael Jackson. Sulla base delle accuse dei due fratelli Arvizo, il 18 novembre 2003, settanta agenti di polizia eseguirono una perquisizione nel ranch di Neverland e il tribunale mise online una pagina in cui chiedeva a tutte le vittime di abusi da parte del cantante e a tutti quelli a conoscenza di suoi comportamenti illeciti di recarsi alla polizia. In quel momento, Jackson si trovava a Las Vegas per registrare un video ma si rese conto, grazie ai suoi avvocati, di quanto fosse importante costituirsi subito e si recò all’aeroporto di Santa Barbara su un aereo noleggiato, prelevato dalla polizia al suo arrivo. Quando raggiunse la prigione della contea, la notizia del suo arresto si era oramai diffusa e vennero scattate diverse foto di Jackson con le manette dietro le schiena. La pop star, però, fu rilasciata immediatamente dopo aver versato una cauzione di tre milioni di dollari. Nell’aprile del 2004 il gran giurì, una delle fasi del processo penale americano, decretò il rinvio a giudizio di Michael Jackson e nel gennaio 2005 cominciò quello che venne definito “il processo del secolo”. Il 13 giugno 2005, la giuria della Corte Superiore dello Stato della California giudicò Jackson non colpevole.
Scomparso oggi:
1989 (35 anni fa): muore, a Palermo, Leonardo Sciascia scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, poeta, politico e insegnante. Nato, a Racalmuto (Agrigento), l’8 gennaio 1921 ha fatto della Sicilia e dei suoi problemi una metafora letteraria in grado di descrivere qualsiasi parte del mondo. Primo di tre fratelli, sua madre viene da una famiglia di artigiani, mentre il padre è uno dei tanti operai impegnati nelle miniere di zolfo della zona agrigentina. Nel 1927, Sciascia comincia la sua esperienza scolastica, rivelando sin da subito il suo amore e la sua ottima predisposizione per materie come la letteratura e, soprattutto, la storia. A partire dagli anni ’50, comincia ad entrare nel vivo della vita politica e letteraria non solo siciliana. È del 1952 infatti, la sua prima pubblicazione, “Favole della dittatura”. L’anno dopo si aggiudica il “Premio Pirandello”, grazie ad un suo brano di critica sul grande autore siciliano. In seguito, pubblica il noto libro “Il giorno della civetta” ispirato alla vicenda dell’assassinio del sindacalista comunista Miraglia, avvenuto nel 1947. Si tratta di un riflesso dell’attenzione che l’autore ripone sempre di più nei confronti della realtà a lui vicina. In questi anni, infatti, egli lavora al Patronato scolastico ma, soprattutto, osserva, ed intuisce tutti quei meccanismi allora sconosciuti che si riferiscono al fenomeno della mafia. “Il giorno della civetta” porta questa parola in tutta Italia, con un romanzo che si pone esattamente a metà strada tra narrazione e saggistica. Nel 1975 scrive il romanzo “La scomparsa di Majorana” avanzando teorie sulla sparizione del celebre scienziato, che saranno poi avvalorate dalle indagini della magistratura negli anni successivi. Nel 1979, si lascia convincere dai radicali e si candida sia in Europa che alla Camera. Sceglie Montecitorio, occupandosi dei lavori della commissione d’inchiesta sul rapimento di Aldo Moro. Nel frattempo, esce il volumetto “L’affaire Moro”, pubblicato nel 1978, nel quale l’autore esprime la sua linea, basata sul tentativo di una trattativa con i terroristi, per giunta molto criticata sia a destra che a sinistra.