Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 15 Novembre.
Accadde che:
1859 (165 anni fa): viene promulgata la legge Casati che sanciva l’obbligo dell’istruzione elementare per il corso inferiore, in forma gratuita, impartita dai comuni, i quali avevano anche il compito di assumere insegnanti. Gli allievi dovevano imparare a “leggere, scrivere e far di conto”. Non tutti i bambini, però, avevano la possibilità di andare a scuola e, tra l’altro, i comuni in difficoltà economiche non potevano assumere professionisti qualificati. Ed è qui che nascono le prime differenze. Mentre le famiglie benestanti optavano per avere nelle proprie abitazioni insegnanti privati, quelle più povere erano costrette a mandare i propri figli a lavorare nei campi per sbarcare il lunario e così rinunciavano alla scuola: del resto, la “Legge Casati” non prevedeva nessuna sanzione per i genitori ‘inosservanti’ nonostante l’obbligo. Tuttavia, tra quelli ‘poveri’ qualcuno riusciva ad andarci, con non pochi sacrifici, a partire dai tanti chilometri a piedi in mancanza di automobili. Quindi con la loro cartella fatta di cartone o di assi di legno legati da una cinghia di cuoio.
1943 (81 anni fa): vengono uccisi dai fascisti 11 cittadini Ferraresi, come rappresaglia per l’assassinio del Federale Igino Ghisellini. Nella notte sono prelevate dalle loro case 72 persone: antifascisti, molti ebrei, alcuni cittadini considerati traditori per non essersi iscritti alla Repubblica Sociale, oppositori del regime in genere e portate alla Caserma della Milizia in piazza Beretta. Fra loro i 34 antifascisti, ebrei, oppositori del regime che erano già nelle carceri vengono “scelti” i dieci cittadini innocenti da passare per le armi per punire la morte del Federale Ghisellini. Impossibile stabilire come sia avvenuta la “scelta” anche se varie testimonianze concordano nel ritenere che Vezzalini si fosse avvalso di un elenco di “traditori del fascismo” già compilata dallo stesso Ghisellini. Dopo l’uccisione, i cadaveri sono stati lasciati davanti al muretto del Castello per tutta la mattina, doveva essere un monito per i ferraresi. Solo l’Arcivescovo Ruggero Bovelli, con un duro intervento presso le autorità fasciste, riuscirà a far spostare i corpi.
Scomparso oggi:
2000 (24 anni fa): muore suicida, a Fossano (Cuneo), Edoardo Agnelli uno dei due figli di Gianni Agnelli e Marella Caracciolo di Castagneto. Nato, a New York, il 9 giugno 1954 completa gli studi superiori, presso il Liceo Classico, di Torino; successivamente studia nel Regno Unito frequentando l’Atlantic College e perfeziona il proprio percorso frequentando negli Stati Uniti l’Università di Princeton, dove consegue la Laurea in Lettere Moderne. Il padre Gianni Agnelli lo vorrebbe come suo successore al vertice dell’azienda di famiglia, ma Edoardo rivela scarso interesse per i beni materiali, dedicando la maggior parte dei suoi interessi allo studio dei temi filosofici e spirituali. Viaggia poi diverse volte in India, dove incontra il santone Sathya Sai Baba; successivamente si reca a Teheran, in Iran, dove rimane colpito dalla figura mistica dell’Ayatollah Khomeini. Nelle sue rare interviste concesse ai giornali, sostiene di voler prendere le distanze dai valori del capitalismo e dichiara di volersi dedicare agli studi teologici. Il padre compie vari tentativi per inserire il figlio in qualcuna della attività connesse al grande gruppo aziendale di famiglia: Edoardo fa anche una breve esperienza come membro del Consiglio d’Amministrazione della Juventus; tuttavia, questi tentativi non portano a nulla di definitivo. La mattina del 15 novembre 2000, il corpo di Edoardo Agnelli viene trovato senza vita ai piedi di un viadotto autostradale dell’autostrada Torino-Savona, nei pressi di Fossano. La sua auto, una Fiat Croma, è parcheggiata a lato della carreggiata del viadotto con il motore ancora acceso. La magistratura conclude le sue indagini formulando l’ipotesi del suicidio.