La classifica provvisoria dei “Luoghi del Cuore” ha già raccolto 450.000 voti in meno di due mesi dal lancio del 12° censimento. Uno dei migliori risultati iniziali mai registrati in vent’anni di programma che conferma il desiderio dei cittadini di curare e tramandare il patrimonio di storia, arte e natura del Paese. Sarà possibile votare fino al 10 aprile 2025 i tre luoghi: l’Albergo delle Fate a Villaggio Mancuso (CZ), il Percorso dei Mulini di Amato (CZ) e il Castello del Principe a Sangineto Lido (CS).
A oggi il luogo in Calabria al primo posto della classifica provvisoria (classifica provvisoria completa su www.iluoghidelcuore.it) è l’Albergo delle Fate a Villaggio Mancuso (CZ), nel cuore della Sila Piccola, luogo iconico del turismo montano calabrese del secondo dopoguerra. Dichiarato nel 2007 bene di notevole interesse architettonico dal Ministero per i Beni Culturali, fu costruito negli anni Trenta dall’imprenditore locale Eugenio Mancuso, che decise di creare un villaggio in legno, richiamando lo stile delle case montane delle Dolomiti. L’edificio, conosciuto come “l’albergo per eccellenza” della Sila, si erge all’interno di un bosco a 1300 metri di quota ed è parte del Villaggio Mancuso. Caratterizzato da arredi raffinati, sale da gioco, un teatro adibito a sala cinematografica, un grande salone da ballo, una sala nursery e da lettura, una boutique, e ancora all’esterno una grande piscina e un centro sportivo con campo di calcio, tennis e tiro al volo, negli anni Sessanta l’albergo divenne un “buon retiro” per il jet set, accogliendo attori famosi – da Sophia Loren a Vittorio Gassman – e figure illustri della cultura e della politica.
Caduto in disuso sul finire del secolo scorso, l’edificio divenne progressivamente inagibile e nel 2021 è stato sequestrato dal Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, per i rischi connessi al grave stato di degrado. L’albergo, nel cuore di molti catanzeresi, viene votato auspicandone il recupero.
Segue il Percorso dei Mulini di Amato (CZ), un’area naturalistica che attraversa l’omonimo borgo testimonianza della tradizione molitoria che ha caratterizzato il luogo nei secoli passati: camminando lungo il sentiero, che percorre in costa un versante scosceso, si incrociano infatti diversi ruderi di antichi mulini. Tra i meglio conservati vi è il “mulino di Caligiuri” chiamato anche “mulino dei Greci”, il cui nome rimanda all’insediamento di un gruppo di Albanesi avvenuto nel XV secolo, impropriamente chiamati “Greci” dagli abitanti locali: da allora è rimasta questa consuetudine. La struttura ha funzionato fino alla metà del XX secolo come mulino più importante della zona, punto di incontro delle esigenze degli abitanti. Alla storia centenaria di questo luogo si affianca anche la natura, elemento centrale del Percorso dei Mulini di Amato: essenze naturali e specie animali interagiscono tra loro in un ambiente connotato dalla presenza del torrente di fondovalle, la cui acqua veniva sfruttata appunto dai mulini. A lungo in abbandono, l’area, caratterizzata dalla notevole valenza ambientale, ha conosciuto una recente rinascita grazie all’iniziativa di un ex studente di Liceo Scientifico il quale, grazie alla partecipazione al concorso FAI Scuola 2023/24 sul paesaggio rurale e al coinvolgimento della popolazione e delle istituzioni locali, ha stimolato una grande mobilitazione, portando alla riqualificazione di alcuni percorsi. Il comitato “Pro Loco Amato A.P.S.” si è attivato al censimento de “I Luoghi del Cuore” per promuovere ulteriormente la valorizzazione dell’area, ampliando la rete dei sentieri e realizzando una cartellonistica che possa essere utile a chi viene a scoprirla.
Un altro luogo molto votato è il Castello del Principe a Sangineto Lido (CS), situato in posizione elevata presso la foce dell’omonimo fiume nella cornice del Parco Nazionale del Pollino. Si tratta di una fortificazione militare di origina angioina, risalente al XV secolo, connotato da torri cilindriche. Edificato dai conti Sanseverino di Bisignano, il castello è realizzato in pietra locale su un banco di roccia utilizzato come basamento; in passato era possibile accedere esclusivamente dal ponte levatoio, oggi sostituito da un ponte in legno. Nel XVIII secolo l’interno è stato arricchito da un loggiato che si affaccia direttamente sul mare e si conservano ancora le cantine, le scuderie, la cappella gentilizia e, al piano superiore, il salone delle cerimonie. In occasione del censimento “I Luoghi del Cuore” di quest’anno il bene viene votato come simbolo del territorio e per il desiderio di renderlo più noto.