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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 3 Novembre.

Accadde che:

1968 (56 anni fa): un’alluvione devasta il Piemonte, in particolare la provincia di Biella provocando 72 morti e l’evacuazione di centinaia di abitazioni. Dopo un ottobre anomalo, con temperature quasi estive, il 1º novembre 1968 iniziò a piovere ininterrottamente su alcune aree del Piemonte nord-orientale. Per via del caldo accumulatosi le settimane precedenti, i rovesci non colpirono solo la pianura o la fascia collinare, ma si riversarono abbondantemente anche ad altitudini sopra i 1000 metri. Le piogge del 1º novembre, cadute ininterrottamente per dodici ore, andarono così rapidamente a saturare il terreno. La situazione venne aggravata ulteriormente da una serie di smottamenti e di frane che oltre ad interrompere le varie infrastrutture del territorio andarono a formare anche dei bacini artificiali a rischio esondazione. Ad essere principalmente colpite furono alcune vallate del vercellese, oggi in provincia di Biella, come la valle di Mosso, valle Sessera, Valsesia e valle dell’Elvo. Allagamenti ed inondazioni si registrarono poi anche in altre zone del Piemonte come la val d’Ossola, il Monferrato e le Langhe. L’eccezionalità dell’evento è testimoniata dal fatto che alcuni pluviometri della zona registrarono quantità di acqua mai vista prima.

1970 (54 anni fa): Salvador Allende diventa presidente del Cile. Il primo presidente marxista democraticamente eletto nelle Americhe vince le elezioni cilene il 4 settembre ma, avendo ottenuto una maggioranza relativa, si rende necessario l’avallo del Parlamento. Alla fine, il partito di Allende, Unidad Popular, e le forze democratico-cristiane collaborano per trovare un’intesa: viene introdotto un emendamento alla carta costituzionale in base a cui l’esecutivo garantisce libere elezioni e libertà civili e di espressione, per cui la Democrazia Cristiana, pur tra contrasti interni, decide di schierarsi con il vincitore delle elezioni, che può finalmente insediarsi nel palazzo presidenziale della Moneda, ottenendo un’attenzione mediatica internazionale senza precedenti. Oltre all’appoggio degli operai e degli studenti, ha il sostegno della borghesia progressista e del mondo intellettuale. Allende inizia ad operare per realizzare la sua piattaforma di riforma socialista della società, la “revolución con sabor a vino tinto y empanadas”, come lui stesso la definisce, sottolineandone il carattere pacifico. Sotto la presidenza di Allende, quattro ministeri chiave sono affidati a operai; si procede alla riforma agraria, con sovvenzioni e sgravi fiscali per contadini e piccoli imprenditori e l’espropriazione delle proprietà maggiori di ottanta ettari; si introduce una sorta di tassa sulle plusvalenze e viene avviato un programma di nazionalizzazione delle principali industrie private, delle banche, delle compagnie di assicurazione e, in generale, di tutte quelle attività che condizionano lo sviluppo economico e sociale del paese: produzione e distribuzione di energia elettrica, trasporti ferroviari, aerei e marittimi, comunicazioni, siderurgia, industria del cemento, della cellulosa e della carta. Il governo annuncia inoltre una sospensione del pagamento del debito estero verso potentati economici internazionali e governi esteri. Tutto ciò irrita fortemente la media e alta borghesia e genera un discreto dissenso internazionale. L’esecutivo introduce il divorzio e annulla le sovvenzioni statali alle scuole private, innervosendo i vertici della Chiesa cattolica, nonostante molti preti e vescovi, seguaci della teologia della liberazione, sostengano Unidad Popular. Fu deposto, con l’uso della forza, l’11 settembre del 1973.

Nata oggi:

1931 (93 anni fa): nasce, a Roma, Maria Luisa Ceciarelli, in arte Monica Vitti attrice, la sua caratteristica voce roca e l’innata verve l’hanno accompagnata per quasi quarant’anni di carriera cinematografica. Nel 1953 si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’amico e da qui inizia la sua carriera sul palcoscenico, interpretando alcuni ruoli importanti che la mettono subito in luce: “Sei storie da ridere” del 1956 e “Capricci di Marianna” del 1959. Nel 1959, esordisce al cinema con il film “Le dritte” e, subito dopo, incontra un regista che diventerà il maestro: Michelangelo Antonioni. Insieme, Vitti e Antonioni, girano quattro film “L’avventura” del 1960, “La notte” del 1961, “L’eclisse” del 1961 e “Deserto Rosso” del 1964. La vita del regista e dell’allora giovane attrice è stata legata anche fuori dal set da una relazione sentimentale durata quattro anni circa. Mentre la sua carriera cinematografica continua e i riconoscimenti artistici non mancano, vince tre Nastri d’argento e cinque David di Donatello, non abbandona mai il teatro: nel 1986 calca le scene nella piece “La strana coppia” diretta da Franca Valeri. Il cinema italiano vive un momento d’oro grazie anche alle sue interpretazioni. Gli anni ’80 allontanano l’attrice dagli schermi e le sue apparizioni divengono sempre più sporadiche, interpretando i film diretti dal compagno Roberto Russo: “Flirt” del 1983 e “Francesca è mia” del 1986. Nel 1990, debutta alla regia con il film “Scandalo Segreto” con il quale vince il Globo d’oro come regista e come interprete. Il 1995 segna un momento molto importante per la sua carriera: le viene assegnato il Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia. Dal punto di vista sentimentale, ha avuto tre lunghe e importanti storie d’amore, la prima con il regista Michelangelo Antonioni, poi con il direttore della fotografia Carlo Di Palma, ed infine con il fotografo di moda Roberto Russo, con il quale si è unita in matrimonio nel 2000. Dal 2003, l’attrice si ritira dalle scene e ad una vita privata praticamente inaccessibile, a causa di una malattia degenerativa, tipo Alzheimer. Nel 2021, in occasione dei suoi 90 anni, ve viene dedicato il docufilm “Vitti d’arte, Vitti d’amore”, diretto da Fabrizio Corallo e promosso dalla Rai. Malata di Alzheimer, Monica Vitti muore, a Roma, il 2 febbraio 2022.

 

 

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