Tutti gli iscritti al concorso per diventare Custode per il Cimitero di Siderno sono risultati non idonei. La soluzione qual è?
Solo il lavoro incarna socialmente le persone. Nella nostra società, chi lavora è nella società, chi non lavora manca di ogni riferimento, si ritrova ai margini. In questi giorni circola la notizia che nessuno è idoneo quale custode del cimitero di Siderno. Prima di tutto è doveroso smascherare la gravità di quanto accaduto.
Non è possibile che in un Comune, dove tante persone sono costrette ad emigrare, si sia assunta la decisione di bocciare tutti dal concorso. Non si capisce quali straordinarie e mirabolanti pretese avesse il Comune affinché si superasse il concorso. Forse si era alla ricerca di un nuovo Caronte (“a cui una larga canizie invade il mento, si sbarrano gli occhi di fiamma, sordido pende dagli omeri il mantello annodato”). Su tantissimi partecipanti, molti sono stati esclusi dalla partecipazione all’orale. I quattro eroici, che erano riusciti a superare lo scritto, hanno trovato un muro o una “livida palude” nel superare l’orale. Ci siamo così immaginati un dialogo fra la commissione esaminatrice e il concorrente.
La Commissione: “cosa fa un becchino quando gioca a carte?
Il Concorrente: “non può giocare!
La Commissione: “invece sì, bara”.
Il Concorrente: «Lo ammetto, non sono preparato come voi».
La Commissione: “eppoi mica hai bisogno; è meglio che ti bocciamo”.
E intanto il cimitero resta senza custode.
Dante