Organizzata dall’Istituto “Ugo Arcuri” per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea in provincia di Reggio Calabria, si è svolta la presentazione dell’ultimo libro del Professore Guido Liguori, “Nuovi sentieri gramsciani”.
Presso la Sala “Francesco Sofia Alessio” della Biblioteca Comunale “Antonio Renda” di Taurianova, la presentazione dell’ultimo libro del Professore Guido Liguori, docente di Storia del pensiero politico contemporaneo presso l’Università della Calabria e presidente dell’International Gramsci Society, nonché caporedattore della prestigiosa rivista Critica Marxista diretta da Aldo Tortorella.
Il volume, edito da Bordeaux edizioni ed intitolato “Nuovi sentieri gramsciani”, richiama, dal titolo, un precedente lavoro del professore, “Sentieri gramsciani”, anche se, in realtà, sono due volumi diversi poiché diversi sono gli aspetti trattati, e in quanto l’ultimo lavoro è stato sviluppato anche sulla base delle nuove letture date al pensiero di Antonio Gramsci durante gli studi più recenti. “Nuovi sentieri gramsciani” parla, per lo più, del Gramsci precarcerario, quindi del periodo che va dalla sua formazione culturale e politica fino alla scissione di Livorno, al periodo del suo trasferimento in Russia presso la struttura dell’Internazionale comunista, fino alla nomina a segretario del Partito Comunista d’Italia. Un volume, quindi, che illustra ogni aspetto del pensatore sardo e li approfondisce attraverso una lettura scorrevole e un linguaggio comprensibile da tutti. I lavori hanno visto dialogare, con l’autore, Gaetano Errigo dell’Istituto “Ugo Arcuri” e il Professore Rocco Lentini della Commissione Didattica dell’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”. Una discussione durante la quale sono state analizzate le diverse fasi della vita di Antonio Gramsci, il suo pensiero e il suo agire all’interno del contesto storico e politico in cui si mosse per dar vita ad un’organizzazione che avrebbe dovuto guidare il proletariato alla riscossa contro il capitalismo.
Non sono mancati approfondimenti sulla “quistione meridionale” e sulle importanti riflessioni di Gramsci che inseriscono al centro del dibattito politico dell’epoca, accanto alla classe operaia, il mondo contadino. Ma molto interessante, al pubblico, è risultato l’argomento circa l’incontro avvenuto tra Gramsci e Lenin, un incontro di cui non si è mai saputo nulla e solo nel nuovo millennio sono venute fuori tracce inerenti il colloquio tra i due dirigenti comunisti. In questa sede, Liguori ha argomentato tutte le informazioni finora emerse su questa conversazione e, inquadrandola nel periodo storico politico dell’epoca, ha avanzato diverse ipotesi sul perché questo incontro è rimasto a lungo segreto. Nelle conclusioni, il Professore Liguori ha tenuto a specificare che Antonio Gramsci fu un uomo del suo tempo e i suoi scritti non possono essere citati sempre e in ogni occasione alla stregua di espressioni bibliche, ma vanno sempre analizzate e contestualizzate al loro periodo storico prima di essere rapportate al presente. È seguito un intenso dibattito ha cui ha preso parte tutto il pubblico presente in sala.