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Caso Bibbiano: un’analisi dei fatti di cronaca

Cosa successe a Bibbiano? Il caso scoppiò nel 2019, nell’ambito dell’inchiesta “Angeli e Demoni”. I servizi sociali della Val D’Enza, al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna, vennero accusati di aver falsificato diverse relazioni per riuscire ad allontanare alcuni bambini dalle famiglie e darli in affido ad amici e conoscenti.

di Bruno Gemelli

Per i fatti di Bibbiano fu condannato lo psicoterapeuta Claudio Foti, in primo grado a 4 anni con le accuse di lesioni ai danni di una 17enne che avrebbe sviluppato un disturbo borderline in seguito alle sedute, e di abuso d’ufficio in relazione al servizio di psicoterapia affidata alla Onlus da lui fondata, “Hansel e Gretel”. L’inchiesta era stata avviata nell’estate del 2018 quando alla procura di Reggio Emilia venne notato un aumento significativo e considerato anomalo di segnalazioni di abusi sessuali su minori avvenuto nei due anni precedenti. Le indagini riguardarono in particolare il Servizio sociale dell’Unione dei comuni della Val D’Enza, e la procura autorizzò la polizia giudiziaria a intercettare le sedute con i minori. Nel processo d’appello Foti fu assolto. Mercoledì 10 aprile 2024, sempre Foti, è stato assolto in via definitiva dalla Corte di Cassazione. Per 17 altri imputati, che hanno scelto il rito ordinario, il processo è tuttora in corso. Nel 2019 c’era un governo giallo-verde, il Conte I, ossia l’alleanza tra leghisti e grillini. I quali, insieme alla destra, picchiarono duro nei confronti dei dem, guidati al tempo da Matteo Renzi. Ancor’oggi molti pensano che Renzi sia ancora nel Partito Democratico. Il quale PD, all’epoca non seppe o non volle, difendersi a dovere e in ogni caso, sottovalutò la portata e le conseguenze degli eventi. Sicché il “caso Bibbiano” diventò il paradigma di tutti i mali.

Oggi il giornalista Pierluigi Battista, che ovviamente non è l’oracolo, su Huffpost: scrive: «Non mi piacevano e non mi piacciono ancora i metodi usati sui bambini. Ma un conto è l’opinione su quei metodi, un altro è la configurazione di un reato che per Andrea Carletti [ex sindaco di Bibbiano che è stato assolto dall’accusa di abuso d’ufficio in un filone laterale della nota inchiesta su Bibbiano n.d.a.]. Nel mio piccolo, nel mio piccolissimo vorrei chiedere scusa al sindaco Pd di Bibbiano Andrea Carletti, appena assolto nel processo in cui era stato accusato per la notoria storia dei bambini strappati alle loro famiglie. Chiedo scusa perché sono stato trascinato dal pregiudizio e mi sono adeguato alla tempesta giustizialista che ha imperversato sul “caso Bibbiano”. Non mi piacevano e non mi piacciono ancora i metodi suggestionanti con cui i bambini, creature malleabili e vulnerabili alle sollecitazioni degli adulti, erano stati indotti dal gruppo di psicoterapeuti imbevuti di ideologia a fantasticare su vicende delicate che mettevano sotto una luce terrificante le loro famiglie».

E Matteo Renzi, rispondendo alle domande di Mauro Bazzucchi su “Il Dubbio” del 15 scorso, che chiedeva – «Senatore, nel luglio del 2019 Luigi Di Maio, allora leader del M5s, pubblicava un video in cui affermava che col Pd, il “partito di Bibbiano”, “il partito che in Emilia-Romagna toglieva alle famiglie i bambini con l’elettroshock per venderseli io non voglio avere nulla a che fare”. Cosa le fa venire in mente, tutta questa storia», ha risposto: «Un diluvio di sensazioni ed emozioni. Ma anche qualche riflessione politica. Cinque anni fa – poco prima di lasciare il Pd – fui l’unico dirigente nazionale a spendermi con forza contro l’aggressione grillina. Diedi la solidarietà agli indagati. E dissi che non avremmo mai preso lezioni dai dirigenti dei 5 Stelle. Sono orgoglioso di aver difeso la comunità politica del Pd dalle accuse infamanti della destra e dei 5 Stelle e dalla pavida timidezza dell’allora gruppo dirigente democratico» […].

E anche a Giorgia Meloni non gli parve vero un simile regalo. Renzi ha tantissimi demeriti, ma non questo. E ora: palla al centro.

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