Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 16 ottobre.
Accadde che:
1978 (46 anni fa): il cardinale polacco Karol Wojtyła viene eletto Papa con il nome di Giovanni Paolo II. Alle 18.18, dal comignolo della Cappella Sistina si leva la fumata bianca, dopo sette nere. Dopo poco meno di mezz’ora, alle 18:45, il cardinale protodiacono Pericle Felici annuncia l’elezione del cardinale Karol Wojtyla, con il nome di Giovanni Paolo II, come 264.mo Papa della Chiesa cattolica, vescovo di Roma e successore di Pietro. Sembra che in un primo momento, l’arcivescovo di Cracovia si volesse chiamare Stanislao I in onore del santo patrono della Polonia. Quando gli fu fatto notare che era un nome che non rientrava nella tradizione romana, Wojtyła scelse Giovanni Paolo, in ricordo del predecessore e per tenere viva la memoria del predecessore, Albino Luciani, scomparso dopo soli 33 giorni di Pontificato. Affacciandosi dalla Loggia delle benedizioni della Basilica vaticana il nuovo Papa si presenta alla folla riunita in piazza San Pietro, ha pronunciato queste parole: “Non so se posso bene spiegarmi nella vostra… nostra lingua italiana. Se mi sbaglio mi corrigerete. E così mi presento a voi tutti, per confessare la nostra fede comune, la nostra speranza, la nostra fiducia nella Madre di Cristo e della Chiesa e anche per incominciare di nuovo su questa strada della storia e della Chiesa, con l’aiuto di Dio e con l’aiuto degli uomini”.
2005 (19 anni fa): a Locri, viene assassinato Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria. Sono le 17.30 del pomeriggio, quando l’esponente della Margherita Francesco Fortugno, viene freddato da cinque colpi di pistola, esplosi dalle armi di due sicari. Fortugno aveva appena votato e si era fermato a parlare con due persone all’ingresso di Palazzo Nieddu, quando i killer gli si sono avvicinati, ed hanno sparato. Diverse le persone che hanno assistito all’agguato, ma nessuno è in grado di riconoscere gli assassini. I sicari hanno il volto coperto e fuggono via, senza lasciare tracce. Il vicepresidente si accascia a terra, di rianimarlo, di tenerlo in vita fino all’arrivo dei soccorsi, ma è tutto inutile. Muore durante il tragitto in ospedale. Francesco Fortugno, aveva 54 anni, era un medico prestato alla politica. Era primario ospedaliero, oltre che professore a contratto presso la facoltà di Medicina dell’Università di Catanzaro. E anche nella sua carriera politica, aveva sempre prestato attenzione ai temi della salute e della sanità. Eletto nel 2005 nelle file della Margherita nella circoscrizione di Reggio, aveva totalizzato oltre 8mila voti. Ma questa non era stata la sua prima volta in Consiglio regionale, dove era già stato nella scorsa legislatura, subentrando a Luigi Meduri, eletto deputato il 13 maggio 2001. Al suo funerale, uno dei momenti più toccanti è stata l’omelia del vescovo di Locri, monsignor Giancarlo Brigantini: “Perchè tanto sangue? Perchè questa uccisione? Chi l’ha così proditoriamente pensata, organizzata, ed attuata? Perchè proprio nei confronti di questo uomo, che si è sempre distinto per umanità, tanto ascolto, amabilità, vicinanza alla gente, spessore umano e politico, senso religioso della vita in lui e nella sua famiglia cui siamo affettuosamente vicini e solidali? Perchè?” Oggi, si svolgerà, a Locri, la giornata commemorativa che ogni anno ricorda la figura di Francesco Fortugno, Anche quest’anno l’appuntamento intende proporsi quale momento di partecipazione e riflessione che pone al centro il percorso di riscatto civile che l’intera Calabria ha intrapreso all’indomani di quello che la Magistratura ha accertato essere, in via definitiva, uno dei più gravi delitti politico-mafiosi della storia repubblicana, oltre che un attacco alle fondamenta delle istituzioni democratiche calabresi.
Scomparsa oggi:
1793 (231 anni fa): muore a Parigi, ghigliottinata, Maria Antonia Giuseppa Giovanna d’Asburgo-Lorena, nota semplicemente come Maria Antonietta regina consorte di Francia e Navarra. Nata, a Vienna, il 2 novembre 1755 è stata l’ultima regina di Francia dell’ancien régime. Maria Antonia non ha ancora 14 anni, quando è promessa in sposa al nipote ed erede di Luigi XV. Nell’aprile del 1770, lascia per sempre l’Austria alla volta della Francia, dove diverrà Maria Antonietta. Luigi, erede al trono di Francia, è cresciuto diffidando degli austriaci, come la maggior parte dei suoi connazionali, ed è tutt’altro soddisfatto della decisione che suo nonno ha preso per lui. Ma deve inchinarsi alla ragione di stato e sposare Maria Antonietta. Alla corte di Parigi si mormora, infatti, che Maria Antonietta pensi solo a divertirsi, trascurando i propri doveri matrimoniali. Ha reputazione di persona frivola e superficiale, disposta a seguire ogni moda stravagante che giunga a Parigi. Nel 1774, Maria Antonietta e il marito diventano i nuovi sovrani di Francia. Frattanto, la situazione finanziaria dello stato si fa sempre più grave. Così, quando Maria Antonietta ordina la costruzione di un costosissimo villaggio con otto cottage e una fattoria nei suoi giardini privati al Trianon, il risentimento nei suoi confronti raggiunge l’acme, rendendola il capro espiatorio di tutti i problemi del paese. Nel 1789, la situazione politica precipita: i membri eletti degli Stati Generali costituiscono l’Assemblea Nazionale e, sfidando l’autorità assoluta del re, giurano di non sciogliersi finché la Francia non avrà ottenuto una costituzione. La situazione sfocia in rivolta, il 14 luglio 1789, quando il popolo di Parigi insorge contro la monarchia, assaltando la Bastiglia, simbolo del potere assoluto. Dopo un tentativo di fuga, i sovrani vengono bloccati, arrestati e, in seguito, ghigliottinati.