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venerdì, Ottobre 18, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 15 Ottobre.

Accadde che:

1815 (209 anni fa): Napoleone Bonaparte viene esiliato sull’isola di Sant’Elena, un lembo di terra di origine vulcanica che affiora dalle acque dell’Oceano Atlantico. L’uomo, che per oltre due lustri tenne in scacco l’Europa, l’imperatore dei francesi e generale di cento battaglie, parlò così del posto dove era stato relegato dopo il Congresso di Vienna e il conseguente periodo definito della Restaurazione: “In quest’isola maledetta non si vede né sole e né luna per la maggiore parte dell’anno. Sempre pioggia o nebbia. Se ne lamentano gli stessi inglesi, benché siano abituati all’umidità. L’unica cosa che abbiamo in abbondanza è il tempo”. Si rese conto subito che quell’isola sperduta sarebbe stata un ostacolo insormontabile anche per un uomo risoluto e geniale. Sant’Elena era a 1900 chilometri dalla costa africana, quella più vicina e a 3000 chilometri dalla costa brasiliana. Un minuscolo territorio nel bel mezzo dell’oceano. Gli Inglesi poi avevano fatto le cose in grande pur di non farlo evadere come era successo all’Elba. Almeno due fregate sorvegliavano l’isola di continuo e una guarnigione di 2000 soldati non aveva altro compito che quello di guardare a vista Napoleone. Dal 1815 fino a quel 5 maggio 1821 data che segnò la sua morte, Napoleone dimorò a Longwood privato di ogni libertà personale.  Non poteva ricevere nessuno che non avesse avuto autorizzazione da parte del governatore dell’isola, la sua posta veniva aperta e censurata. Vi erano limiti alle sue passeggiate e al suo poter andare a cavallo. Napoleone fu privato della sua forza morale.  La genialità dell’uomo gli fece comprendere dopo una quindicina di mesi di permanenza che non vi era possibilità alcuna di fuga. Tale consapevolezza lo portò a chiudersi in sè stesso e a maturare una depressione che lo travolse.

1993 (31 anni fa): Nelson Mandela e Frederik de Klerk ricevono, a Stoccolma, il Nobel per la pace, per aver liberato il Sudafrica dall’apartheid. Un riconoscimento congiunto ai due statisti sudafricani, che rappresentavano il vecchio e il nuovo: l’affossatore del vecchio regime e il profeta del ‘nuovo Sudafrica’. De Klerk, che ha messo fine al regime di apartheid. E Mandela, l’attivista per i diritti dei neri, icona della lotta per tutte le libertà. Un uomo cresciuto nello spietato regime dell’apartheid razzista che oppresse il Sudafrica dal 1948 al 1994. Un leader che ha abbracciato e guidato la lotta armata, che ha trascorso quasi un terzo della vita in carcere, uscendone come un ‘Gandhi nero’. Un simbolo, che con il suo messaggio di perdono e riconciliazione ha saputo trattenere il suo Paese dal precipitare in un temuto baratro di vendetta e di sangue. Nel novembre 2009, l’Onu proclama il 18 luglio il Mandela Day.

Scomparsa oggi:

2020 (4 anni fa): muore, a Cosenza, Jole Santelli Presidente delle Regione Calabria. Nata, a Cosenza, il 28 dicembre 1968 si è laureata in giurisprudenza con specializzazione in diritto e procedura penale all’Università di Roma La Sapienza. Nel corso della sua attività politica è stata sottosegretario alla Giustizia (dal 2001 al 2006) nel secondo e terzo governo Berlusconi, e sottosegretario al Lavoro e Politiche sociali (da maggio a dicembre 2013) nel governo Letta. Nel gennaio 2014 è stata nominata da Silvio Berlusconi coordinatrice di Forza Italia in Calabria e dal 28 giugno 2016 è stata vicesindaco e assessore alla cultura al comune di Cosenza guidato dal sindaco Mario Occhiuto. Incarichi, questi ultimi al comune, da cui si è dimessa il 9 dicembre 2019 dopo che era iniziata a circolare la voce di una sua possibile candidatura alla presidenza della Regione proprio al posto di Mario Occhiuto, designato dalla componente calabrese di Forza Italia, ma stoppato dal leader della Lega Matteo Salvini. Ufficializzata a sua candidatura, ha stravinto le elezioni il 26 gennaio 2020, diventando la prima donna a diventare Presidente della Regione Calabria. Otto mesi dopo la notizia della sua morte ha lasciato tutti esterrefatti, il mondo politico calabrese e quello nazionale. Nulla, infatti, faceva sospettare che le condizioni di salute della presidente, malata da tempo di tumore, fossero compromesse o peggiorate a tal punto. Al contrario, era stata proprio lei qualche settimana prima a smentire le voci su un presunto aggravamento della malattia, bollandole come “cattiverie” e a riprova aveva tenuto a presenziare a diversi appuntamenti di campagna elettorale in tutta la regione. Il 4 aprile scorso, presso la Cittadella Regionale di Catanzaro, con la partecipazione delle più alte cariche regionali, è stata assegnata la borsa di studio in memoria di Jole Santelli, istituita dall’Associazione che porta il suo nome insieme a Fondazione AIRC.

 

 

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