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lunedì, Ottobre 7, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 7 Ottobre.

Accadde che:

1986 (38 anni fa): a Palermo, avviene l’omicidio di Claudio Domino, un bambino di appena 11 anni. Venne ucciso, mentre stava giocando in una strada di San Lorenzo, che oggi porta il suo nome. Si ipotizzò che potesse essere stato lo scomodo testimone di qualche episodio legato alla droga, ma anche una ritorsione nei confronti dei suoi genitori che con la loro azienda si erano aggiudicati la pulizia dell’aula bunker dell’Ucciardone, dove in quei mesi era in corso lo storico Maxiprocesso.  Fu assassinato vicino alla cartolibreria gestita dalla madre. Un giovane in moto e con il volto coperto da un casco chiamò il bambino per nome, mentre stava giocando e, dopo averlo avvicinato, gli puntò la pistola in fronte sparandogli a bruciapelo.

1993 (31 anni fa): ad Altamura, in Puglia, vengono alla luce i resti dell’Uomo di Altamura (Homo arcaicus), unico esemplare del suo genere. Si tratta di un esemplare umano adulto di 160-165 centimetri, intrappolato nella grotta, rimasto inglobato nelle stalattiti e stalagmiti che gli sono cresciute intorno e che lo hanno conservato intatto. Secondo gli studiosi, l’Uomo di Altamura doveva collocarsi antecedentemente alle forme più antiche di Neanderthal classici e successivamente alle fasi corrispondenti ad Homo erectus. Di conseguenza la stima della datazione prevedeva un intervallo tra 400.000 e 100.000 anni fa, con valori più probabili intorno a 150-250.000 anni fa. L’interesse dei media verso il reperto paleoantropologico Uomo di Altamura deriva da numerosi fattori quali la spettacolarità naturalistica dell’intero complesso rappresentato dalle ossa nell’ambiente carsico che le ha concrezionate, saldandole le une alle altre e rendendole assolutamente fisse, la completezza dello scheletro, e le caratteristiche morfologiche richiamate.

Scomparso oggi:

1992 (32 anni fa): muore,  a Novellara (Reggio Emilia), stroncato da un tumore ai polmoni, Augusto Daolio cantautore e disegnatore, fondatore del gruppo musicale Nomadi insieme a Beppe Carletti. Nato, a Novellara, il 18 febbraio 1947 la sua avventura nel mondo della musica comincia da adolescente e già da subito con il gruppo ‘Nomadi’. La personalità tenera e al tempo stesso debordante di Augusto segna nel profondo il destino dei gruppo musicale. Anche la sua vena creativa non è seconda a nessuno. Autore di testi bellissimi, poi diventati capisaldi del vasto repertorio dei Nomadi, i suoi inni, le sue invenzioni poetiche sono fondamentali per tanti giovani degli anni ’60 e ’70. Il rapporto con il suo pubblico è stato sempre stupendo. Augusto non si è mai considerato un grande “divo”, amava stare con la gente comune, con i fans, o meglio, gli amici che accorrevano numerosi ai vari concerti. Una delle sue doti principali era proprio la semplicità. Anche nelle ultime fasi della sua malattia, ha continuato ad avere quella forza, quella caparbietà che lo aveva reso quel grande uomo che era. Dopo la sua morte, il 3 dicembre 1992, i Nomadi hanno pubblicato l’album live «Ma che film la vita» con le ultime apparizioni di Daolio alla voce e una commossa dedica alla storica anima del gruppo. Ogni anno, nei giorni del suo compleanno, Novellara ospita il «Nomadincontro», tributo ad Augusto in cui i Nomadi si esibiscono insieme ad altre band e in cui viene anche assegnato un premio alla memoria di Daolio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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