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venerdì, Ottobre 4, 2024
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Energia Rinnovabile: progettate 23 nuove pale eoliche nel Cosentino, rischio di disastro ambientale elevato!

Sono state progettate 23 nuove pale eoliche alte 206 metri nella zona del cosentino. La Sezione territoriale di Acri, San Demetrio Corone, Terranova da Sibari, Corigliano-Rossano e Casali del Manco che avranno un grossissimo impatto sul territorio. C’è il forte rischio che si trasformi in un disastro ambientale.

L’eolico è il settore maggiormente sfruttato per la produzione di energia rinnovabile in Calabria. Sono ben 624 le pale eoliche già installate in lungo e in largo. Tuttavia da alcuni mesi la Calabria è sottoposta ad una rilevante ondata di progetti di installazione di nuovi parchi eolici, nonostante sia certificata da anni che la produzione energetica regionale sia del 138,5% in più di quella consumata. Si tratta di un vero e proprio assedio per terra e per mare da parte di multinazionali, favorito dal decreto energia approvato dal Governo Meloni e dal “piano integrato energia e clima” voluta dall’Amministrazione Occhiuto. Anche il territorio Silano viene adesso interessato e rischia di subire un grande attacco speculativo. Il progetto proposto dalla Hergo Renewables Spa, coinvolge i territori comunali di Acri, San Demetrio Corone, Terranova da Sibari, Corigliano-Rossano e Casali del Manco, prevede ben 23 aerogeneratori di 206 metri di altezza, visibili da un’area molto vasta e dal forte impatto sul territorio. La Segreteria di Anpi Presila dichiara in una nota: “esprimiamo tutta la nostra contrarietà ed opposizione a tale proposta ed invitiamo tutta la Comunità Silana e Presilana, le sue Istituzioni Locali, la rete di associazionismo non solo ambientalista a promuovere ogni iniziativa democratica per impedire quest’azione dal puro sapore “neocoloniale”.

La tutela del paesaggio e la tutela ambientale non possono essere messi in contrapposizione. L’energia pulita può e deve essere prodotta in Calabria con altre tecnologie senza sfregiare, deturpare, stravolgere ecosistemi territoriali con ben altre vocazioni e pregi. La Sila può e deve diventare una leva per la crescita economica, occupazionale, sociale della Calabria intera, favorendo la permanenza delle sue comunità, promuovendo opportunità occupazionali, di produzione e valorizzazione delle risorse agro-forestali, zootecniche, archeologiche, artigianali, culturali, turistiche, sportive. Sul piano energetico ciò che occorre e promuovere le comunità energetiche, restituire alle popolazioni locali il valore dell’energia prodotta.
Siamo pronti a promuovere e sostenere, insieme a tutte le realtà che condividono la nostra idea, il ricorso avverso tale progetto ed ad alimentare ogni azione di opposizione democratica, anche in coerenza col dettato dell’articolo 9 della nostra Carta Costituzionale, la Via Maestra, che si vorrebbe fuorviare.

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