È un momento dolorosissimo quello che vive oggi Padova, ma che vivono anche la famiglia di Chiara e gli amici. Oggi, si sono tenuti i funerali della ragazza di 30 anni morta a Napoli mentre era in vacanza, colpita da una statuina nei quartieri spagnoli.
Padova rivive dopo neanche un anno il dolore nel celebrale la morte di un’altra giovane ragazza proprio nella Basilica di Santa Giustina, dove si erano celebrate le esequie di Giulia Cecchettin.
Sull’altare della Basilica di Santa Giustina, il Vescovo di Padova, Monsignor Claudio Cipolla ha espresso il suo cordoglio per la tragedia di a Chiara Jaconis, morta a causa di una statuina che le è caduta addosso: «Desidero con tutto il cuore farmi presente a questa celebrazione per unirmi al vostro grande dolore per la tragica morte di Chiara. In questi giorni – dice dall’altare della Basilica padovana il Monsignore – di fronte a questa perdita così dolorosa, le parole sembrano svuotarsi del loro significato e della loro forza. In tutto questo smarrimento, imploro con voi e per voi il grande dono della pace del cuore. La fede del Signore risorto ci porta a credere che Chiara rimane comunque della vita, la vita eterna».
I funerali della giovane nella Basilica di Santa Giustina, hanno visto l’accerchiarsi di molti giovani, amici, parenti, ma anche sconosciuti che hanno voluto lasciare un saluto alla giovane Chiara. Sulla pagellina funebre dedicata a Chiara è stampata la frase “Vivere a colori”, titolo di una nota canzone della cantante Alessandra Amoroso, cui la giovane padovana era una grande fan. Gli amici e tutti i presenti l’hanno seguita sin all’arrivo della bara dentro la Basilica, di legno chiara su di cui qualcuno ha posato sei girasoli. In cima alle scale, verso all’altare, campeggia una foto della ragazza, sorridente.
Roberta Jaconis, sorella di Chiara, ha voluto dedicargli alcune parole, un saluto, attraverso una poesia, la Preghiera degli Indiani d’America:
“Quando sarò andato, allora lasciatemi andare.
Lasciatemi andare via, ho così tante cose da fare e da vedere.
Non piangete quando pensate a me, siate grati per gli anni bellissimi che vi ho dato con la mia presenza.
E potete solo immaginare quanta felicità voi avete donato a me.
Vi ringrazio per l’amore che voi mi avete dimostrato.
Ora è arrivato il momento di viaggiare da soli…”
Nonostante lo sgomento, la tristezza, del comune di Padova e dello stesso Comune di Napoli che era presente durante il funerale, le istituzioni stanno portando avanti un’inchiesta. Al momento sono indagate due persone. Sono i genitori di un minore che potrebbe essere colui che materialmente ha gettato il pesante oggetto dal terzo piano del palazzo che ha colpito Chiara Jaconis domenica 15 settembre in via Sant’Anna di Palazzo, poco prima delle 16. Il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Napoli ha come ipotesi di reato l’omicidio colposo.
Napoli però si unisce al cordoglio della famiglia e di Padova, e proprio ieri sera ha organizzato una fiaccolata a cui hanno partecipato in centinaia, per far sentire alla famiglia di Chiara tutto il proprio affetto. La gente del quartiere ha più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha commentato Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli lo hanno atteso a Padova fuori dalla Basilica, con in mano candele accese e palloncini bianchi, in tanti lo hanno abbracciato. Al papà di Chiara anche una targa ricordo del quartiere dedicata alla giovane: “Non dimenticheremo il dono della tua vita – si legge -. Noi ti nominiamo angelo custode dei Quartieri Spagnoli”.