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giovedì, Settembre 19, 2024
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Gregorio Sia, memorie di un medico

La vita del Dottore Sia e il suo contributo alla medicina e alla comunità calabrese

“Medico, specialista, radiologo”, così aveva voluto scrivere sulla cappella nel cimitero di Cardinale che da ieri lo ospita, a fianco alla cara moglie Iolanda e ai suoi genitori. Per tutti era il Dottore Sia. Lui andava orgoglioso dei suoi studi e della sua formazione continua; con libri e vocabolari sul tavolo e sul comodino vicino al letto.

Fra un mese circa avrebbe compiuto ben 103 anni, nato nel 1921, laureato giovanissimo a Napoli, specializzato a Modena, primo radiologo nella provincia di Catanzaro e nella Regione Calabria.

Un secolo sulle spalle non aveva appesantito la sua figura snella e scattante; si muoveva sempre a piedi da casa sua a piazza Roma, dove aveva aperto il primo studio privato di radiologia. Apprezzato e convenzionato con la sanità pubblica, non si era sdraiato sui contributi dello Stato, aveva voluto investire con tanti sacrifici per dotare la città delle più avanzate attrezzature tecnologiche. E dal suo studio, dove esponeva anche  le più belle riviste mediche, tratteneva i suoi rapporti in Italia, da Catania a Modena, e all’estero dialogando innanzi tutto con suo fratello, scienziato e residente negli Stati Uniti. 

Per me era il più caro amico di famiglia, legatissimo a mio padre. Con affetto e solidarietà stava a noi vicino negli anni in cui, per ragioni di lavoro mio padre era obbligato a stare in Sud Africa. Lui sensibilissimo contribuiva a colmare quel vuoto stabilendo con me un rapporto privilegiato, coinvolgendomi nei suoi viaggi frequenti tra Satriano e Catanzaro e nei suoi ricordi. E dai suoi affascinanti racconti ricavavo l’esperienza di un uomo, tanto legato alle sue origini e al suo territorio, ma bisognoso di superare i confini locali per proiettarsi negli scenari nazionali, con l’aiuto della scienza e della tecnologia. Curioso e intraprendente aveva scoperto le qualità speciali dell’acqua Mangiatorella, che indicava a tutti; aveva aperto a sue spese il primo cinema a Satriano agli inizi degli anni ’50, contribuendo a vivacizzare un borgo che si apriva alla cultura per impulso di un gruppo di giovani neolaureati intellettuali, dal professore Guarna al giudice Chiaravalloti, suo cognato. E poi la sua voglia di contribuire a proprie spese alla riqualificazione del centro storico restaurando la sua casa ed altri locali vicini, in Largo Palazzo.

Questa sua personalità complessa si è riversata istallandosi a Catanzaro, città che lui ha vissuto sempre con rispetto, ma senza debordare nei salotti dove pure la sua alta professionalità è stata apprezzata. 

Era schivo dalle esibizioni. Aveva sofferto tanto per la perdita della figlia Silvana in un improvviso incidente automobilistico e di recente per la scomparsa di Antonio, il più fragile dei suoi figli. Gisella, Marilyn e Maurizio e tutta la famiglia possono essere orgogliosi di una personalità che va onorata da tutta la comunità. Come hanno saputo fare ieri i suoi concittadini di Cardinale, presenti anche il fedele Sergio Rocca, la nipote Rosanna Paravati e il marito Michele Drosi, già Sindaco di Satriano. Tanti gli amici collegati anche via internet, mentre interveniva pubblicamente Maurizio Nanci per i Testimoni di Geova, comunità nella quale Gregorio Sia aveva, sin dal 1975, riversato la sua fede intensa e la più solidale partecipazione.

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