Il nostro giornale notoriamente garantista riserva al famoso magistrato lo stesso trattamento che purtroppo anche per colpa di alcuni magistrati dobbiamo riservare a tutti, cioè la gogna mediatica da innocenti. Il magistrato è in Sicilia per essere interrogato dai pubblici ministeri, anche se ora è in pensione e svolge il ruolo di presidente del Tribunale del Vaticano
Con Pignatone sono indagati, per favoreggiamento alla mafia, anche l’ex sostituto procuratore a Palermo, Gioacchino Natoli e il generale della Guardia di Finanza Stefano Screpanti.
Un altro nome illustre è emerso nell’ultima inchiesta della procura di Caltanissetta, che sta cercando di far luce sull’insabbiamento delle indagini del 1992 sui legami tra i mafiosi palermitani Antonino Buscemi, Francesco Bonura e il gruppo guidato da Raul Gardini. Ne dà notizia Repubblica.
Nel 1992 Pignatone era sostituito procuratore a Palermo e per i magistrati nisseni avrebbe avuto un ruolo nell’insabbiamento in concorso con il collega Gioacchino Natoli, con l’allora procuratore capo Pietro Giammanco (morto 6 anni fa) e con il capitano della guardia di finanza Stefano Screpanti. Questi ultimi sono già stati interrogati: Screpanti, oggi generale delle fiamme gialle, ha respinto tutte le accuse, mentre Natoli si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il magistrato in pensione Giuseppe Pignatone, ex procuratore di Roma e Reggio Calabria e attuale presidente del tribunale del Vaticano. Pignatone è giunto a Caltanissetta per essere interrogato dai pubblici ministeri antimafia.