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sabato, Novembre 23, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 23 Giugno.

Accadde che:

1812 (212 anni fa): Napoleone inizia la Campagna di Russia. L’imperatore, attraverso una serie di marce forzate, mosse rapidamente i suoi uomini, che ammontavano a quasi mezzo milione di soldati, attraversò le regioni della Russia occidentale, l’attuale Bielorussia, nel tentativo di attaccare e battere gli eserciti russi. Entro 6 settimane dalla partenza, Napoleone perse metà dei suoi uomini a causa delle condizioni meteorologiche estreme, delle malattie che colpirono i soldati e della fame, riuscendo a vincere solamente la battaglia di Smolensk. Nel frattempo, l’esercito russo utilizzò una guerra di logoramento contro Napoleone, ritirandosi appositamente per costringere gli invasori ad allungare le linee di rifornimento. Il 14 settembre, Napoleone, assieme a un esercito di circa 100 mila uomini, occupò la città di Mosca, trovandola abbandonata: la città fu data alle fiamme. Rimase nella capitale russa per cinque settimane, aspettando un’offerta di pace che non arrivò mai. Dal momento che il tempo sembrava migliorare, partì, sperando di raggiungere il generale Smolensk con una serie di deviazioni e di scorciatoie. Ma sconfitto nella battaglia di Maloyaroslavets, fu costretto a tornare indietro. Il 5 dicembre, l’imperatore lasciò l’esercito e tornò a Parigi. Sebbene le stime varino, l’esercito di Napoleone aveva iniziato la campagna con più di 450mila uomini, più di 150mila cavalli, 25000 carri e più di 1250 pezzi di artiglieria. Sopravvissero solo 120mila uomini e 380mila morirono. La campagna di Russia rappresentò la fine della reputazione d’invincibilità di Napoleone.

1999 (25 anni fa): a Robben Island, un’isola del Sudafrica, che si trova a 13 km al largo di Città del Capo, affonda una nave carica di petrolio, causando la scomparsa di oltre 23.000 pinguini. Le operazioni di soccorso, sono durate diversi anni e hanno assorbito complessivamente 15 milioni di dollari, ma sono comunque riuscite a ridurre gli effetti di questa catastrofe ecologica. A seguito di ciò, l’isola è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Il nome originale olandese “Robbeneiland” significa “Isola delle foche”, con riferimento alla popolazione di otarie, che venne avvistata quando vi giunsero i primi europei. Migliaia di anni fa il livello del mare era notevolmente inferiore rispetto ad oggi e di conseguenza l’isola, che era abitata da uomini primitivi, era raggiungibile a piedi dalla costa continentale. Successivamente, durante la fine dell’ultima era glaciale, lo scioglimento delle antiche calotte polari fece innalzare il livello del mare e la terra intorno all’isola fu pertanto allagata dall’oceano. Dal 1836 al 1931 l’isola fu utilizzata come colonia per lebbrosi e dal 1961 fino al 1991 divenne tristemente nota come carcere per prigionieri politici, durante il periodo dell’apartheid. Famosi tra questi vi fu Nelson Mandela, il quale nella sua autobiografia “Lungo cammino verso la libertà”, dedica molti capitoli alla descrizione della vita nella prigione di Robben Island. Nel periodo in cui l’isola fu una prigione, le misure di sicurezza erano molto rigide, ed era vietato l’accesso a quasi tutti i civili, pescatori inclusi. Per questo motivo, nel corso degli anni i prigionieri si organizzarono per migliorare la loro permanenza nell’isola, fondando addirittura delle squadre di calcio con un proprio campionato, regolamentato da una federazione interna chiamata “Makana Football Association”.

Nata oggi:

1980 (44 anni fa): nasce, a Milano, Francesca Schiavone allenatrice di tennis ed ex tennista. Diventa la migliore giocatrice di tennis in Italia per la prima volta il 6 ottobre del 2003, all’età di 23 anni, quando supera la soglia delle top 20 interrompendo il regno di Silvia Farina Elia, che durava dalla metà degli anni Novanta. Nel gennaio del 2006 arriva alla posizione numero 11 della classifica WTA. Il 7 giugno 2010 entra per la prima volta nelle top ten, al numero 6. Mai nessuna azzurra è salita così in alto nel ranking mondiale.  Consegue i primi titoli ITF tra il 1998 ed il 2000. Ma è dal 2001 che cominciato a mettersi in evidenza: quarti di finale al Roland Garros, la semifinale ad Auckland ed i cinque piazzamenti nei quarti nel circuito Wta la lanciano con merito nelle Top 50. Nel 2002 arriva per Francesca l’esordio nella nazionale italiana, nella Fed Cup, in occasione delle finali che vedono l’Italia tra le quattro protagoniste alle Canarie. L’anno seguente consolida i suoi crescenti progressi mettendo a segno una serie di ottimi risultati nel circuito maggiore. Nel 2008 conquista il suo primo titolo Wta a Bad Gastein.  Dopo una serie di, nel 2018, arriva il ritiro dal tennis giocato: la sua volontà è quella di diventare allenatrice. Negli anni seguenti farà i conti però con la malattia: lotta e supera un cancro; l’esperienza la porta nel 2020 a pubblicare un’autobiografia dal titolo “La mia rinascita: Come ho affrontato la partita più dura della mia vita”.

 

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