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venerdì, Ottobre 18, 2024
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Il Lungomare di Siderno: un sogno tra passato e futuro

L’autore,  propone di trasformare il Lungomare di Siderno in un’isola pedonale durante l’estate, per valorizzare la bellezza del luogo e renderlo più fruibile da residenti e turisti. Propone inoltre di eliminare le costruzioni che deturpano la vista sul mare e di curare il verde delle aiuole. Infine, chiede di vietare l’utilizzo dei marciapiedi come parcheggi e di rispettare la cosa pubblica.

Dirò la mia, se mi è consentito, nella qualità di sidernese D.O.C., di nascita, iure soli e sanguinis, non potendo partecipare all’ Agora’ del 13 c.m..Ho visto nascere il Lungomare, lavori di impianto e poi prima accensione-prova delle luci dei lampioni, estate 1964. Una sera d’agosto. Io e la ragazza che poi è diventata la compagna della vita, abbracciati, a prometterci eterno amore, seduti sul portico di una delle cabine in legno dell’IMCA, allora unico impianto estivo esistente sulla spiaggia. Opera tra le prime e la più bella della Costa dei Gelsomini, e non solo, che merita costante manutenzione e “rispetto” nel suo utilizzo/fruizione da parte degli indigeni e dai turisti, anche di ritorno; tra costoro ci sono io, oramai trapiantato, per motivi di studio prima e di lavoro dopo, altrove. Mi legano al Lungomare molti ricordi, ma veniamo al presente e mi permetto suggerire/sollecitare un utilizzo del medesimo in linea con i desiderata di coloro che l’hanno fortemente, sognato/voluto. Sia isola pedonale, quanto meno dal passaggio a livello della Capitaneria di Porto fino al successivo sito omonimo in corrispondenza dell’ex Struttura Materazzi. Ciò nel periodo estivo dal 21 giugno al 21 settembre, dalle ore 19.00 fino al mattino successivo, ore8.00.Si eviterà il “passeggio” dei veicoli a motore con il loro andirivieni per mostrarsi ai pedoni, costretti così a subire inquinamento acustico ed a respirare gas di scarico anziché l’aria jonica salmastra, benefica per i polmoni, il corpo e la mente Il lato mare del Lungomare andrebbe privato di tutte le costruzioni, alcune faraoniche, fisse,(Paradise) ed altre più o meno posticce che abbruttiscono e mortificano/modificano, precludono la veduta e l’orizzonte dello/sullo Jonio. Si vuole consentire la fruizione di consumazioni di pasti serali in strutture lato mare? Si prenda esempio dei locali dell’YMCA i quali, siti sulla spiaggia in basso rispetto al Lungomare, non precludono la vista mare e, se non rammento male, mostrano/mantengono ancora un certo stile. Si sottoponga a cure, per tempo utile, il verde delle aiuole, potature e reimpianto delle piante originali, oramai lontani ricordi. A tale proposito narro, a beneficio di chi legge, l’episodio, anno 1965, che ha visto protagonista il compianto amico di compagno di scuola/classe Pippo Rumbo, il quale venne multato per aver messo incautamente i piedi su una delle aiuole, allora di primo impianto e curatissime. Sfido a trovare altri interventi similari negli annali della Polizia comunale! Vietare assolutamente che i marciapiedi, quanto meno nella zona “pedonale” sopra suggerita, siano utilizzati quali aree di di sosta e/o parcheggi di natanti ovvero moto, scooter ed anche biciclette, queste ultime anche legate alla ringhiera, così peraltro mortificata anche nei sogni del Maestro Correale. Insomma buon senso e cura/rispetto della res-pubblica, così sottratta all’arroganza, alla prepotenza, tracotanza e, mi si scusi il cortese francesismo, strafottenza degli indigeni i quali ritengono di poter vantare ed esibire impunità ed immunità; tutte specificità negative che allontanano il turismo.

Ringrazio per l’attenzione che sarà dedicata a questa mail e saluto.

Luigi Misuraca

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