Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 17 Maggio.
Accadde che:
1981 (43 anni fa): con un referendum, gli italiani confermano la legge sull’aborto del 1978. La legge 194 depenalizzò e disciplinò le modalità di accesso all’aborto volontario. Esso fu consentito entro i primi novanta giorni dal concepimento. In seguito all’approvazione della legge 194, l’allora pontefice Giovanni Paolo II decise immediatamente di dare un chiaro segnale. Decise, infatti, di promuovere la celebrazione annuale di una giornata “a difesa della vita”. In occasione di una grande adunata di Comunione e Liberazione presso San Pietro nel marzo 1979, si rinnovò l’appello a intraprendere una raccolta firme per un referendum abrogativo, da contrapporre a quello già da tempo chiesto dal Partito radicale. Il referendum abrogativo promosso dal Partito Radicale citava l’”abrogazione di tutti i procedimenti, gli adempimenti e i controlli di tipo amministrativo o anche giurisdizionale, che attualmente si riferiscono all’interruzione volontaria della gravidanza, come pure tutte le sanzioni per l’inosservanza delle modalità configurate dalla legge 194 del 1978″. Il referendum abrogativo promosso dal Movimento per la Vita prevedeva invece l’”abrogazione di ogni circostanza giustificativa ed ogni modalità dell’interruzione volontaria della gravidanza, quali sono previste dalla legge 194 del 1978″. Il 79,6% degli aventi diritto si recò a votare per il referendum sull’aborto. Il “no” ricevette l’88,5% dei consensi in merito alla proposta radicale e il 67,9% in merito a quella del Mpv.
1990 (34 anni fa): l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) cancella l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali. Fu un momento storico, che portò nel 2004 a scegliere proprio il 17 maggio come data per l’istituzione della Giornata internazionale contro l’omobitransfobia (International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia – IDAHOBIT). Eppure, a distanza di trent’anni dalla risoluzione dell’OMS, in molti Paesi esistono ancora pratiche quali le terapie riparative e solo recentemente alcuni governi si stanno adoperando per bandirle. La decisione del 1990 costituì il culmine di un processo iniziato circa 20 anni prima e che ha radici ancora più profonde. Infatti, fin dall’Ottocento, la medicina e la psichiatria fecero propria la percezione dell’omosessualità tipica della Chiesa cattolica, evitando di definirla un “peccato”, ma classificandola come disturbo mentale. In quanto tale, i comportamenti omosessuali erano soggetti a interventi riparativi. Dal punto di vista legislativo, l’omosessualità era criminalizzata con le cosiddette sodomy laws, le quali definivano gli atti omosessuali “crimini contro natura”. Tipiche degli ordinamenti di tradizione anglosassone o di derivazione post-coloniale britannica, le sodomy laws prevedevano che chi era accusato di comportamenti omosessuali poteva andare incontro a sanzioni molto severe, dell’incarcerazione o multe ingenti alla sterilizzazione forzata, oppure doveva sottoporsi a una terapia riparativa.
Scomparso oggi:
1510 (514 anni fa): muore, a Firenze, Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, conosciuto col nome d’arte di Sandro Botticelli pittore. Nato, a Firenze, nel 1445 è stato uno dei più grandi maestri del Rinascimento. Botticelli inizia a lavorare nella bottega orafa del fratello, poi, per tre anni fa l’apprendistato pittore nella bottega dell’anziano pittore di successo Filippo Lippi, diventando uno degli artisti prediletti di Lorenzo il Magnifico. Eccellente ritrattista, Botticelli è stato un autore poliedrico e il suo corpus spazia dai soggetti di carattere mitologico-allegorico, ai soggetti di carattere religioso. La sua fama, oggi, è legata soprattutto a due dipinti in particolare, custodite entrambe agli Uffizi di Firenze: “La Nascita di Venere” e “La Primavera“, considerate due icone del Rinascimento italiano e dell’arte occidentale, grazie anche ai profondi significati filosofici e letterari riscontrabili in esse. La Primavera pare assodato essere stata commissionata da Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, cugino di secondo grado del Magnifico, che in seguito fece realizzare all’artista anche un ciclo di affreschi (perduto) nella villa.