Corvo Nero
Io la penso come Guicciardini per il quale il “particulare” aiuta a meglio conoscere le verità enunciate dall’universale.
Che sia incontestabile per capire il mood dei tempi che viviamo è dimostrato dal fatto che -mentre non si fa che parlare di condanna del patriarcato, di pari opportunità e di abbattimento delle differenze tra i generi- nel nuovo Regolamento Generale dell’Università di Trento, all’articolo 1, si legge: -. . . i termini femminili usati in questo testo si riferiscono a tutte le persone.-
Per le incaricate (uomini e donne, chiaramente) di approvare questo nuovo regolamento, non va più bene non solo l’uso sessista del termine “studenti” per indicare maschi e femmine ma nemmeno la specificazione di recente introduzione tra “studenti” e “studentesse” entrata, per giunta, nella Liturgia cristiana.
Hanno voluto fare un golpe concettuale e pratico con il quale un nuovo Masaniello si sostituisce al vecchio.
Capisco il revanscismo di queste signore (uomini e donne ndr) ma, se avessero studiato il Guicciardini di cui si è detto, avrebbero imparato che -. . . gli asini non potranno mai imitare i cavalli e i moderni gli antichi.-