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lunedì, Dicembre 23, 2024
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San Luca: “Io, mamma di un bimbo speciale circondata dal disinteresse”

Una mamma di San Luca ci parla delle difficoltà che incontra chi, come lei, ha un bambino “speciale” da crescere, e del disinteresse totale delle istituzioni

La Calabria è il posto dove io ed i miei figli siamo nati e cresciuti, dal punto di vista paesaggistico è un luogo meraviglioso; ma se sei una persona disabile vivere qui diventa molto pesante. Sono la mamma di un bambino speciale, oltre che docente di sostegno. Decido di raccontare la mia storia, per smuovere qualche coscienza, perché stanca delle continue promesse non mantenute e dell’indifferenza, in primis del Sindaco, del comune di San Luca dove abito e a seguire di tutte le Istituzioni legate al territorio anch’esse a conoscenza della nostra situazione. A pagare il prezzo del disinteresse che ci circonda, è mio figlio, un bambino di 9 anni che, vive una “speciale normalità”, in quanto la sua patologia lo limita nei movimenti e quindi usa una sedia a rotelle. Le mie battaglie contro “i mulini a vento” partono nel momento in cui mio figlio inizia la scuola primaria, e si presenta la necessità di uno scuolabus con pedana idoneo al trasporto di una carrozzina. Alle mie sorde richieste, segue richiesta scritta di un legale che viene ignorata. Avvilita e profondamente delusa dall’indifferenza del mio comune abbandono la mia battaglia. Tutto ciò che al sud è utopia, magicamente al nord, dove ci siamo trasferiti lo scorso anno, diventa un DIRITTO che si attua solo a pochi giorni dalla mia richiesta. Ed è scandaloso che ci sia tanta iniquità fra nord e sud! Quest’anno tornando al sud, mi ero illusa che le cose sarebbero cambiate, ma mi sbagliavo, le mie richieste continuano ed essere ignorate. Mio figlio continua a non avere un mezzo idoneo per andare a scuola; si parla tanto d’inclusione ma effettivamente non si fa nulla per attuarla, e mi domando quanto tempo ancora dovrà passare prima che si acquisisca un’ottica inclusiva, che vada oltre la patologia, considerando la persona per la sua essenza e non per la propria patologia. Potrei scrivere un lungo elenco di disagi in cui includere anche la scuola, che la noncuranza e l’insensibilità altrui comporta, ma voglio limitarmi a “sollevare solo un po’ di polvere”, affinché le persone sappiano che oltre alle difficoltà motorie possediamo una grande dignità che urla equità, e mi porta come mamma a lottare per dare al proprio figlio un diritto negato. Mi appello alle Istituzioni che risolvano subito una volta per tutte la mia problematica e quella di altri bambini in situazione di necessità. Solo allora, quando i DIRITTI saranno per tutti, e non saranno più concessioni o favori, potremo dire di vivere in un Paese civile.

Detto questo, la nostra Redazione ci tiene a precisare che ha sentito il sindaco di San Luca che ci riferisce che si sono interessati al problema, il quale non riguarda il comune ma l’ambito territoriale. Quest’ultimo sta portando avanti un decreto per approvare l’acquisto di un mezzo per il trasporto dei bambini.

 

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