La drammatica crisi della sanità nella “Città della Piana” è al massimo livello di saturazione
e rischia di provocare pericolose proteste popolari, poiché la stessa Comunità da troppo
tempo viene privata del diritto Costituzionale alla salute a causa di tagli e gravi inefficienze
dei servizi essenziali di assistenza sanitaria.
Infatti, appare ormai chiaro che esiste un oscuro disegno di annullare la sanità pubblica
per consegnarla a organizzazioni di basso profilo, a speculatori economico-finanziari che,
dall’esterno della Regione, allungano i loro tentacoli su di noi.
La Comunità della “Città della Piana” non si rassegna a pagare pesantemente sulla propria
pelle l’inadeguatezza di una politica che alimenta sprechi, affarismi ed un ramificato
sistema di clientele, e preannuncia l’avvio di forme di vibrante protesta che, se a breve
scadenza non si vedranno risultati, coinvolgerà organizzazioni sociali, culturali e
produttive.
La realizzazione del Nuovo Ospedale della “Città della Piana”, tanto sbandierato da ogni
amministrazione di turno ormai da decenni, oltre a mostrare notevoli difficoltà logistiche
e realizzative per evidenti e pacchiani errori commessi in passato, lascia intravedere una
subdola, cinica e dilatoria volontà politica che non promette niente di buono, lasciando
trasparire quella che ormai appare una chimera infinita, disegnata ai danni della
popolazione ed alla sua impellente necessità di cure sanitarie.
E tutto ciò mentre l’emigrazione sanitaria è diventata un mostro insaziabile che crea
ulteriore sofferenza nelle famiglie, che ingoia risorse regionali ingentissime che hanno già
superato la stratosferica cifra di 300 milioni di euro annui, che gravano sui già magri
redditi dei calabresi. E ciò per l’impossibilità di curarsi sul posto, a causa delle
interminabili liste di attesa che si dilatano sempre più negli anni alle quali l’unico Ospedale
di Polistena ancora funzionante, sia pure con grandi difficoltà, non regge per le pressanti
richieste di cure per patologie urgenti e gravi.
La popolazione, stremata, vive questi disagi con crescente nervosismo, constatando che
anche la sua rappresentanza politica sta dimostrando di avere scarsa attenzione per il
territorio e insufficiente capacità di individuare e risolvere i problemi nel settore
strategico e vitale della sanità.
Purtroppo, venendo a mancare capacità di visione politica per individuare soluzioni
efficaci a breve termine, ci sentiamo autorizzati come Associazione, nell’esclusivo
interesse dei cittadini, a riformulare le nostre proposte mirate a garantire i Livelli
Essenziali di Assistenza, nel tentativo di arginare questa deriva disumana e pericolosa.
Partendo da un dato inconfutabile, estratto da recenti studi ISTAT, si rileva che per la
popolazione di 180.000 abitanti della Città della Piana sono necessari 620 posti letto
distribuiti nei vari comparti ed invece, al contrario, dispone solo di 130 posti letto, ben
lontani dagli standards validi su scala nazionale.
La carenza nel territorio di questi oltre 400 posti letto porta inevitabilmente ad un
sovraffollamento di tutti i reparti dell’Ospedale di Polistena, ed in particolare del Pronto
Soccorso, che non reggono alla domanda eccessiva dell’utenza.
A queste carenze strutturali si somma la cronica carenza di personale medico e
paramedico, che innesca a sua volta una serie di reazioni che hanno portato al totale
collasso del sistema sanitario.
Sostenere che siamo ormai da troppo tempo in piena tempesta significa riaffermare il
solito eufemismo, dal quale, però, è urgente venirne fuori. A questo puntosi si impone ed
è impellente formulare proposte risolutive e chiedere che vengano valutate seriamente
dalla classe dirigente per limitare le sofferenze dei cittadini.
Alla luce di quanto sopra sottoponiamo ai poteri decisionali le seguenti proposte da
realizzare con urgenza :
Ricognizione delle risorse umane della sanità per sapere chi e chi fa cosa, e verificare
se il ruolo ricoperto risponde alla funzione professionale;
Fare ogni sforzo per concordare l’impiego di medici specializzandi nei reparti più
bisognosi di personale con gli Ordini professionali e le Università di appartenenza;
Valorizzare il Codice Etico Professionale e rispettare le regole imposte, concordando
con il personale medico comportamenti più idonei nelle prescrizioni di costose
indagini diagnostiche, favorendo in ogni modo e prima di tutto l’impiego delle loro
capacità professionali di clinica e semeiotica;
Ristrutturare e mettere a norma i reparti fatiscenti dell’Ospedale di Polistena con i
35 Milioni di fondi INAIL del DPCM 24.12.2018 già disponibili;
Istituire a Polistena il reparto di Emodinamica e strock unit, indispensabili per le
terapie e procedure salva vita nei pazienti con accidenti cardio e cerebrovascolari
d’urgenza;
Apertura immediata dell’Ospedale di Gioia Tauro riqualificando il Pronto Soccorso
con attrezzature adeguate ed astanteria, apertura dei reparti di Anestesia, Chirurgia
generale, Medicina, servizio di cardiologia e diabetologia, reparto analisi cliniche,
radiologia con TAC e RMN;
Avvio urgente dei lavori degli Ospedali di Comunità di Cittanova e Oppido M., delle
5 Case della Salute e del Centro Territoriale di Taurianova;
Istituzione di un servizio di Urologia annesso al reparto emodialisi di Taurianova;
Riqualificazione di un Polo Oncologico, anche pediatrico, ricercando convenzioni
specialistiche con le miglior strutture Italiane per contenere il più possibile
l’emigrazione sanitaria verso altre regioni, verificando la disponibilità di strutture
sul territorio per essere impiegate a questo scopo (ex ospedali di Cittanova,
Rosarno, Palmi e Taurianova);
Riqualificazione servizi di prevenzione e cura delle malattie degenerative del SNC
(Alzheimer), patologie che rappresentano una piaga sociale e per le quali è
indispensabile dedicare maggiore attenzione in merito a strutture dedicate, a
personale medico e paramedico adeguati in numero e competenze;
Riaperture in convenzione servizio oculistica per interventi cataratta. Abbiamo
verificato che nell’ultimo anno sono state ridotte le convenzioni con il SSN,
causando gravi disagi per la popolazione anche in soggetti giovani in età lavorativa.
Infatti le liste d’attesa sono interminabili e chi ha bisogno di trattamenti deve
ricorrere a strutture private non convenzionate;
Ottimizzare le funzioni dei Poliambulatori specialistici con personale e attrezzature
adeguate, tali da contenere l’afflusso presso i nosocomi. Rivedere con attenzione le
zone decentrate che devono essere maggiormente attenzionate (Laureana di B., S.
Pietro di C., Serrata, Giffone, Delianuova);
Disporre nuovi servizi presso medici di medicina generale fornendo attrezzature per
la telemedicina d’urgenza;
Avviare i due progetti HOSPICE, uno dei quali già finanziato per 520.000 € a
Melicucco, mai avviato e poi soppresso;
Togliere opzione “A pagamento” per prestazioni e indagini diagnostiche. Molti sono
i soggetti che rifiutano di fare indagini o di sottoporsi a cure per troppe spese
sostenute o per le lunghe liste di attesa. A tal proposito informiamo i cittadini che
qualora non venissero rispettati i tempi di esecuzione di qualsivoglia indagine o
prestazione indicata sul ricettario medico, la legge consente di pretendere il
rimborso dall’ASP della somma spesa per avere effettuato privatamente e a
pagamento tali accertamenti.
Queste nostre proposte consentirebbero, ove ci fosse volontà politica, onesta valutazione
intellettuale e propensione ad attuarle, di disporre di un sistema sanitario in grado di
offrire alla popolazione i Livelli Minimi di Assistenza, anche perché si è a conoscenza della
disponibilità delle necessarie risorse economiche.
Se a quanto da noi proposto non si desse seguito si verificherà se ci siano le condizioni
perché questa Associazione proponga ricorso alla Corte dei diritti dell’uomo per vederli
finalmente riconosciuti.
Invitiamo tutti i cittadini a prendere atto della gravità della situazione, a impegnarsi a
lottare con noi, insieme alle Istituzioni più sensibili, per rivendicare il diritto fondamentale
alla salute di ogni essere umano, a discernere le false promesse dalla verità e ad evitare
strumentalizzazioni che non farebbero altro che aggrovigliare ancora di più la drammatica
condizione della sanità pubblica.