Riflessione del Segretario Nazionale dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri Francesco di Nuzzo
Non una data in rosso sul calendario. Non solo un giorno di festa. Non solo una ricorrenza. Il Primo Maggio è tutto questo certo, ma è molto di più. Il Primo Maggio celebra il lavoro, ma il lavoro non è solo un principio fondante, il lavoro è gli stessi lavoratori. Quelli che fanno grande un Paese. E lavoratori sono anche coloro che spesso diamo per scontati. Quelli che vediamo e non notiamo. Le donne e gli uomini in divisa che, silenziosamente, garantiscono la tenuta democratica del Paese. Che a volte escono di casa troppo presto o tornano troppo tardi, mai in tempo per condividere una parola con i loro affetti, che però portano nel cuore perché sanno che difendendo la sicurezza di ogni persona che incontrano difendono un po’ anche i loro figli e le loro famiglie. Ed è a loro che dedichiamo il pensiero del primo maggio. Alle loro famiglie, ai loro sacrifici. Lo dedichiamo noi ma chiediamo che lo dedichi la società intera e chi ha responsabilità di Governo. Tutelare , essere accanto a chi a sua volta per lavoro tutela la sicurezza degli altri, significa garantire la libertà e i diritti stessi, e nella libertà cresce la scelta e nella scelta matura la democrazia di un popolo intero che, libero di scegliere, fonda davvero la sua esistenza sul lavoro inteso come servizio, come dovere ma anche e soprattutto come diritto, questo è quanto dichiarato dal Segretario Nazionale dell’UNIONE SINDACALE ITALIANA CARABINIERI, Francesco Di Nuzzo, durante un confronto con la redazione di una testa giornalistica locale. Il Segretario, infine, ha evidenziato la necessità di giungere alla definizione del rinnovo contrattuale – triennio 2022/2024 – delle Forze di Polizia e Militari, introducendo sostanziali incrementi economici per garantire a tutte le donne e gli uomini in divisa una vita dignitosa e libera, così come sancito dall’art. 36 della nostra cara e preziosa Carta Costituzionale. L’USIC s’impegnerà per raggiungere questo obiettivo, come già ribadito dal nostro Segretario Generale, Antonio Tarallo, durante l’apertura “storica” (per la prima partecipazione