Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 25 Aprile.
Accadde che:
1507 (517 anni fa): i cartografi, dopo aver valutato le varie denominazioni che giravano all’epoca, scelsero di chiamare il nuovo continente America, dal nome dell’esploratore italiano Amerigo Vespucci, che per molti mise piede per primo sul continente. Il nominativo fu reso al femminile per uniformarlo agli altri continenti (Europa, Asia, Africa). La decisione a tanti, sia all’epoca che nei secoli successivi, apparve come un affronto a Colombo, il quale nel 1492 si era fermato solo alle isole dei Caraibi (quindi non mettendo effettivamente piede sul continente vero e proprio), ma era comunque ritornato a completare l’opera nel suo terzo viaggio del 1498. La spiegazione più plausibile della scelta controversa risiede nel fatto che, probabilmente, i cartografi si fidarono di una lettera (ora messa in dubbio dagli esperti) dove si affermava che Vespucci attraccò sulle rive del continente nel 1497, quindi un anno prima di Colombo.
1945 (79 anni fa): l’esercito nazifascista si arrende e lascia l’Italia, dopo le insurrezioni partigiane a Genova, Milano e Torino ponendo fine all’occupazione tedesca in Italia: l’evento viene ricordato ogni anno dalla Festa della Liberazione. ll Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (Clnai), il 25 aprile 1945, deliberò un ordine di insurrezione generale nei territori ancora schiacciati dall’occupazione. Il Clnai coordinava i diversi gruppi della Resistenza nel Nord e il 19 aprile aveva lanciato alla radio e diffuso sui quotidiani il proclama agli occupanti: “Arrendersi o perire”. Sei giorni dopo, il piano coordinato dei partigiani portò alla liberazione dei maggiori capoluoghi del Nord: Milano e Torino. La sera del 25 aprile, inoltre, Benito Mussolini tentò di fuggire da Milano, travestito da soldato tedesco, ma due giorni dopo fu catturato dalla 52esima Brigata Garibaldi all’uscita di Musso, a un chilometro da Dongo, sul lago di Como, dove fu processato e fucilato il 28 aprile. In realtà, il crollo del regime fascista in Italia, avvenne il 25 luglio 1943, quando il Re Vittorio Emanuele III fece destituire Mussolini al termine del Gran Consiglio del Fascismo. Il Duce fu imprigionato sul Gran Sasso, mentre il 3 settembre dello stesso anno, Pietro Badoglio, nuovo Capo del Governo, firmò l’armistizio con gli alleati anglo-americani. I nazisti, per reazione, occuparono l’Italia e liberarono Mussolini costituendo, nel Nord del Paese, la Repubblica Sociale Italiana, anche conosciuta come Repubblica di Salò. Nel frattempo, al Sud, sbarcarono gli Alleati anglo-americani e, in varie parti d’Italia, iniziarono a formarsi movimenti politici e militari di partigiani, comunemente chiamati Resistenza, che si opposero al dominio nazifascista. Il 22 aprile del 1946, il governo italiano provvisorio guidato da Alcide de Gasperi stabilì, con un decreto, che il 25 aprile sarebbe stata “Festa Nazionale”.
Scomparso oggi:
2008 (16 anni fa): muore, a Lamezia Terme, Sharo Gambino scrittore e giornalista. Nato, a Vazzano (Catanzaro), il 7 gennaio 1925 è stato un intellettuale onesto, umile, amico del popolo e grande divulgatore della cultura calabrese. A 21 anni cominciò a fare il cronista e la sua attività giornalistica fu negli anni a seguire molto prolifica: collaborò con diversi quotidiani nazionali come «Il Messaggero», «Il Tempo», «Momento-sera», «Il Mattino», con quotidiani locali tra i quali «Gazzetta del Sud» e «il Giornale di Calabria» e con riviste periodiche locali e nazionali. È stato maestro di un giornalismo coraggioso e controcorrente, il primo a pubblicare nel 1975, uno studio storico sulla mafia: “La mafia in Calabria”, con il quale ha ricevuto il Premio Sila. È stato anche narratore di grande valore, ha pubblicato racconti e romanzi, tra i quali ricordiamo: “Fischia il sasso” e “Calabria erotica”. Infine, è stato autore di testi teatrali: “Calabria canta e piange” e “Strenna calabrese”. Una costante della sua vita è stata la ricerca della verità, soprattutto delle verità meno note.