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lunedì, Novembre 25, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 22 Aprile.

1516 (505 anni fa): per la prima volta, a Ferrara, viene pubblicato l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, poema cavalleresco. Composto da 46 canti in ottave, ruota attorno al personaggio di Orlando, cui è dedicato il titolo. L’opera, riprende la tradizione del ciclo carolingio e parzialmente quello bretone. La trama è riassunta in tre vicende principali: la guerra tra musulmani (Saraceni) e cristiani, che fa da sfondo all’intera narrazione e si conclude con la vittoria dei secondi. La vicenda amorosa, incentrata invece sulla bellissima Angelica, in fuga da numerosi spasimanti, tra i quali il paladino Orlando. Il terzo motivo, quello celebrativo, consiste nelle peripezie che porteranno alla realizzazione dell’amore tra Ruggiero, cavaliere pagano discendente del troiano Ettore, e Bradamante, guerriera cristiana. Da questa unione discenderà la Casa d’Este. Il poema ha avuto una seconda pubblicazione nel 1521 e la terza definitiva nel 1532.

1967 (54 anni fa): a Torino, la Fiat presenta la 125, l’auto chiamata a sostituire la 1500, berlina del 1961 dalle forme americane ispirate alla Chevrolet Corvair, contemporanea dell’Alfa Romeo Giulia. Il progettista decide di lavorare con componenti di modelli esistenti: il pianale della 1500 C, la carrozzeria della 124 berlina, modificata per l’occasione e il motore della 124 sport. Il risultato si rivelerà al di sopra delle aspettative: prende forma un’auto dalle linee moderne, con un frontale più ampio, quattro fari quadrati, i profili cromati sulle fiancate e una coda tutta nuova. Sotto il cofano un motore potenziato da 1,6 litri, che raggiunge la potenza massima di 90 cavalli, la trazione, invece, resta posteriore. L’auto, grazie al lavoro di Giacosa, presentata con tre mesi di anticipo rispetto ai tempi stabiliti, incontrerà il consenso di critica e pubblico.

Nata  oggi:

1909 (112 anni fa): nasce, a Torino, Rita Levi Montalcini  neurologa, accademica e senatrice a vita italiana. È stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia accademia delle scienze, negli anni cinquanta, con le sue ricerche scopre, ed illustra il fattore di accrescimento della fibra nervosa, noto come NGF. Per tale scoperta è insignita, nel 1986, del premio Nobel per la medicina. Nominata, Il 1º agosto 2001, senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi: “Per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”. Attiva in campagne di interesse politico e sociale, come quelle contro le mine anti-uomo o per la responsabilità degli scienziati nei confronti della società. Nel 1992 istituisce in memoria del padre, con la sorella gemella Paola, la “Fondazione Rita Levi-Montalcini”, rivolta alla formazione dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio universitarie alle giovani studentesse africane, con l’obiettivo di creare una classe di giovani donne, che svolgano un ruolo da leader nella vita scientifica e sociale del proprio paese. Nel 1998 si schiera a favore della fine del proibizionismo, aderendo all’appello rivolto al Segretario generale delle Nazioni Unite, con il quale si auspicava la liberalizzazione della droga, ai fini di sottrarre i giovani al mercato illegale. Negli incontri coi giovani, è emerso l’invito a non concentrare l’attenzione solo su se stessi, ma a partecipare ai problemi sociali e fare proposte volte al miglioramento del mondo attuale. Muore, a Roma, il 30 dicembre 2012.

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