Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 9 Marzo.
Accadde che:
1562 (462 anni fa): a Napoli, furono vietati i baci in pubblico. Chiunque fosse stato sorpreso a scambiare effusioni di qualsiasi genere, in luoghi cittadini, sarebbe stato condannato a morte. Ancora oggi, il divieto sembra assurdo, senza alcuna apparente ragione. Ed ancora oggi gli storici non riescono a trovare una spiegazione plausibile ad un divieto così assurdo, ed una punizione così esemplare. Due le ipotesi che potrebbero avvicinarsi alla realtà: in primis, all’epoca infuriavano spesso vere e proprie “battaglie” tra cittadini e popolani napoletani per questioni legate a donne, che spesso erano solo vittime a loro volta. Queste ultime, spesso, venivano aggredite e violentate, e mancava una legge che “dividesse” la violenza sessuale vera e propria dal semplice approccio. Ed infatti, non essendovi differenza, fu deciso di punire tutti quegli atti “contro l’altrui pudicizia e che non consistevano nella congiunzione carnale”. Ma forse la verità sta in un’altra ipotesi, più pratica. Poco prima della comparsa di questa legge, vi erano stati casi di violente epidemie di peste a Venezia e Torino. I veneziani, soprattutto, navigavano un po’ tutto il Mediterraneo e commerciavano anche con Napoli, dove attraccavano. E dunque potevano essere veicoli per la peste, che attraverso i baci poteva diffondersi in città. Una motivazione dunque igienico-sanitaria.
1959 (65 anni fa): viene esposta all’American Toy Fair di New York City la prima Barbie della storia. Lunga solo undici pollici, con la sua iconica chioma bionda, Barbie fu il primo giocattolo prodotto con tratti adulti. Ruth Handler, co-fondatrice della Mattel, Inc., si accorse che la figlia durante le sue sessioni di gioco tendeva ad ignorare i comuni giocattoli per le bambole di carta che creava, adulte. Fu in quel momento della sua vita che comprese quanto una fetta del mercato aspettasse qualcosa di simile con cui poter giocare e nacque così Barbie. Il suo aspetto venne modellato ispirandosi a quello di una celebre bambola tedesca, chiamata Lilli, a sua volta basata su un personaggio dei fumetti. Acquistati i diritti della bambola Lilli, dalla Mattel Handler creò la sua personale versione e le diede un nome simile quello della figlia, Barbara, quello che noi tutti oggi conosciamo: Barbie. L’enorme ondata di richiesta dei consumatori portò Barbie all’apice del successo e questo generò, successivamente, l’uscita del fidanzato Ken.
Nato oggi:
1883 (141 anni fa): nasce, a Trieste, Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli poeta. Il futuro poeta cresce, quindi, in un contesto malinconico per la mancanza della figura paterna, che abbandonò la famiglia. Per tre anni viene allevato da Peppa Sabaz, balia slovena, che dona al piccolo Umberto tutto l’affetto di cui dispone, Saba avrà modo di scrivere di lei citandola come “Madre di gioia”. Nel 1911, con lo pseudonimo di Umberto Saba pubblica il suo primo libro: “Poesie”. Seguiranno “Coi miei occhi (il mio secondo libro di versi)”, oggi noto come “Trieste e una donna”. Lo pseudonimo pare sia di origine incerta; si pensa che lo scelse o in omaggio alla sua adorata balia, Peppa Sabaz, o forse in omaggio alle sue origini ebraiche (la parola ‘saba’ significa ‘nonno’). Nel 1922, vede la luce il “Canzoniere”, che raccoglie tutta la sua produzione poetica del periodo. La sua poesia si volge sia al proprio mondo interiore, che alla realtà quotidiana. Saba sostiene che la poesia deve essere “onesta”, veritiera, fondata su un “tenace sforzo dell’intelletto” e su una “disinteressata grandezza d’animo”. La sua poetica è caratterizzata da un linguaggio semplice, quotidiano, che però va a fondo nell’interiorità del poeta, facendo emergere inquietudine e fragilità. Muore, a Gorizia, il 25 agosto 1957.