fbpx
venerdì, Novembre 22, 2024
spot_imgspot_img
HomeApprofondimentiIl tempo dei ricordi

Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 18 Febbraio.

Accadde che:

1925 (99 anni fa): Giovanni Treccani fonda, a Roma, l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, per la pubblicazione dell’Enciclopedia Italiana e del Dizionario Biografico degli Italiani, che pubblicherà, dal 1929 al 1937, costituita da 35 volumi di testo e uno di indici. Sarà la prima grande enciclopedia biografica italiana. Dal 1933 fu presidente Guglielmo Marconi. Durante la Repubblica di Salò ne fu commissario il bibliotecario Guido Mancini, che dal 1940 era direttore dell’Ufficio studi e legislazione del PNF. Nel 1946 fu presidente Luigi Einaudi, cui seguirono personalità della cultura italiana. Nel 1921 Giovanni Treccani venne in aiuto dell’Accademia dei Lincei, allora in condizioni molto critiche, e nel 1923 acquistò a Parigi per cinque milioni di lire la famosa Bibbia di Borso d’Este, restituendola poi allo stato italiano (Biblioteca Estense, Modena). Nel 1924 il filosofo Giovanni Gentile gli propose, appunto, un progetto di enciclopedia nazionale che suscitò il suo interesse. Durante il suo periodo di studio in Germania aveva potuto notare come i giovani tedeschi facessero uso di enciclopedie e dizionari, mentre mancava nel panorama culturale italiano un’enciclopedia nazionale.

1930 (94 anni fa): l’astronomo americano Clyde Tombaugh scopre quello che è stato considerato per decenni il nono pianeta del sistema solare, poi nel 2006 riclassificato come ‘pianeta nano’. La scoperta di Tombaugh confermò quanto era stato teorizzato già in precedenza, a inizio Novecento, dall’astronomo Percival Lowell, che aveva dedicato gli ultimi anni di lavoro proprio alla ricerca di un ‘Pianeta X’, espressione che fu utilizzata per indicare un pianeta al di là di Nettuno di cui venivano specificati anche orbita probabile e caratteristiche principali. Raccontò Tombaugh: “Improvvisamente mi balzò agli occhi un oggetto di quindicesima magnitudine. Eccolo, mi dissi. Un’emozione incredibile mi travolse: questa sarebbe stata una scoperta storica. Mi diressi subito nell’ufficio del direttore. Cercando di controllarmi, entrai nell’ufficio ostentando indifferenza. Dr. Slipher, ho trovato il suo Pianeta X”. Il nome ufficiale di Plutone, è un omaggio al dio romano dell’oltretomba e le prime lettere del nome coincidono proprio con le iniziali del padre teorico, Lowell Pervical. Per 75 anni Plutone fu considerato il nono pianeta del sistema solare.

Nato oggi:

1967 (57 anni fa): nasce a Codogno (Vicenza), Roberto Baggio calciatore che rappresenta l’idolo indiscusso di intere generazioni che hanno gioito e pianto insieme a lui. Appassionatosi al calcio fin da piccolo, mostra talento e doti da fuoriclasse. Dopo aver iniziato nella squadra del suo paese, all’età di 13 anni si trasferisce al Lanerossi Vicenza, a quel tempo in Serie C1. Qui si mette subito in luce nelle formazioni giovanili, segnando negli anni 110 gol in 120 presenze. A 16 anni è già un fenomeno, tanto da debuttare in C1 nel 1983. Nel giugno del 1984 segna il suo primo gol in campionato contro il Brescia. Nella stagione 1984-1985 viene inserito in prima squadra dall’allora allenatore Bruno Giorgi, chiude la sua esperienza vicentina con 12 reti in 29 incontri di campionato, diventando uno dei calciatori più amati dai tifosi locali. Purtroppo, il 5 maggio del 1985 in un Rimini-Vicenza, Roberto Baggio fa crack: compromessi legamento crociato anteriore del ginocchio destro e menisco. È  uno shock per il calciatore, che in questo periodo trova conforto nel Buddismo. Pochi giorni prima l’infortunio era stato acquistato dalla Fiorentina. La squadra ha la possibilità di recedere dal contratto saputo del grave infortunio, ma il presidente del club decide di tenerlo lo stesso, credendo fermamente in Roberto Baggio. Pian piano, quando inizia a riprendersi da questo infortunio inizia la ripresa degli allenamenti, cementa il suo rapporto col gruppo, e i risultati piano piano iniziano ad arrivare. E Roberto Baggio inizia la sua strada tra i campioni del calcio mondiale. Ma neanche fa a tempo per il debutto il 21 settembre del 1986 contro la Sampdoria, che si fa male di nuovo. Infatti, il successivo 28 settembre subisce una lesione al menisco del ginocchio destro che lo costringe a una nuova operazione. In pratica questo segna lo stop all’attività agonistica per un’altra stagione. Torna a fine stagione 1986-87, contro il Napoli al San Paolo davanti a Maradona mette a segno il più bel gol della sua carriera. Quando decide di passare alla Juve, a Firenze, scoppia il finimondo. Il giorno della conferenza stampa, gli viene messa al collo una sciarpa della Juventus, che però lui getta via. Un’azione che non verrà dimenticata dal popolo juventino, che non amerà mai fino in fondo Roberto. Alla Juventus, inizia a vincere qualcosa di concreto sul campo a livello di titoli e riconoscimenti personali. Anche in bianconero, purtroppo, la sua carriera è però costellata da infortuni ricorrenti. Toccante scena in un Fiorentina-Juventus, quando Baggio si rifiuta di battere un rigore contro i suoi ex tifosi e la sua ex squadra. La Juventus perderà quella partita 1-0. In quell’occasione Roberto è applaudito dai suoi ex tifosi e raccoglie una sciarpa gettata da un tifoso dagli spalti. Un gesto che scatena il boato del pubblico. Con la Juventus, comunque, supera Platini nel numero di reti messe a segno, con 115 gol in 200 partite. Nel luglio 1995 Baggio si accorda con il Milan, esordisce in rossonero il 27 agosto seguente, nella vittoria esterna sul Padova per 1-2 e segna il primo gol nel successivo impegno contro l’Udinese, realizzando il definitivo 2-1. Per quanto riguarda la Nazionale saranno gioie e dolori. Parte tutto nel 1990 con la partecipazione al Mondiale Italiano, dove segna un grandissimo gol contro la Cecoslovacchia, uno dei suoi più belli di sempre. Nel Mondiale del 1994 Baggio si carica completamente o quasi la Nazionale sulle spalle. Tanti appassionati associano quella competizione a quel rigore sparato alto contro il Brasile che ci è costata la finale, ma fino a quel momento il suo percorso era stato netto e decisivo su tutti i fronti. Al Mondiale del 1998 stabilisce un record invidiabile: unico giocatore italiano ad andare in gol in 3 mondiali diversi. Il grande rammarico della sua carriera resta la non convocazione al mondiale coreano del 2002. L’ultima apparizione di Baggio in Nazionale è più che altro un omaggio: Italia-Spagna del 2004, in amichevole, con Baggio capitano della Nazionale e gara terminata 1-1. Oggi, Roberto Baggio è un uomo fortemente impegnato nel sociale, grazie alla sua stretta collaborazione attiva con la FAO in veste di ambasciatore, dedito alla beneficenza e alla vita buddista.

 

 

- Spazio disponibile -
- Spazio disponibile -
- Spazio disponibile -
ARTICOLI CORRELATI

Le PIU' LETTE