La premier Giorgia Meloni intervenendo, questa mattina, alla firma dell’accordo di coesione con la Regione Calabria, nel Porto di Gioia Tauro, ha parlato di infrastrutture ed autonomia differenziata.
“La Calabria è la decima Regione che firma questo accordo e la prima che firma nel Mezzogiorno. Noi mettiamo a disposizione 2,8 miliardi, che se aggiunti agli altri, arriviamo ad un investimento complessivo di 3 miliardi. Finanzieremo 317 progetti, concentrati su poche priorità, per rispondere proprio al concetto di strategia. La priorità delle priorità che finanzieremo sono le infrastrutture, che questo accordo dedica oltre un miliardo di euro, parliamo anche dei porti e dei 300 milioni destinati al Ponte. Molti dicono che non si farà mai, ma secondo me la parola impossibile la usa chi non ha coraggio. Ci sono due modi per affrontare le problematiche del Mezzogiorno: le infrastrutture, quello giusto secondo me, ed il reddito di cittadinanza, la risposta, invece, di chi considerava questi territori irrecuperabili. La sfida è quella di mettere le Regioni nelle condizioni di dimostrare quello che valgono. E questo si fa con l’investimento sulle infrastrutture, secondo me. Ci sono dei gioielli qui, dei potenziali, che però senza infrastrutture non vanno da nessuna parte, come il Porto di Gioia Tauro. Non è un caso che noi oggi siamo venuti al Porto di Gioia Tauro, per carità, è un gioiello, è una delle maggiori infrastrutture nel Mediterraneo, è il primo porto italiano per traffico merci, è il nono porto europeo per traffico merci. Bene? Noi siamo una piattaforma in mezzo al Mediterraneo, noi siamo la piattaforma proprio in mezzo a quel mare che è il punto di contatto tra i due grandi ambiti globali di commercio marittimo, che sono l’Indo-Pacifico e l’Atlantico. Noi stiamo in mezzo, con un porto che sta praticamente sulla punta di questa piattaforma. Secondo voi, il nono porto per traffico merci in Europa è l’obiettivo massimo al quale possiamo ambire? Ve lo dico io: no. No, perché tutti quanti sappiamo che ci sono merci che arrivano dall’est del mondo e che vengono trasportate via mare, circumnavigando l’Europa, nei porti di Rotterdam o di Amsterdam, banalmente perché noi non abbiamo le infrastrutture interne per garantire che quando le merci arrivano da noi. Infine, l’autonomia differenziata, che non funziona come qualcuno racconta «do a una regione e non ad un’altra». Non c’è affatto un tentativo di indebolire qualcuno rispetto ad un altro, ma semmai quello di rafforzare, consapevoli dell’enorme potenziale di territori come questo e della sua gente. Con questi elementi penso che i cittadini, in regioni come questa, non devono avere paura di niente. Perché hanno affrontato di tutto, compresa la ‘ndrangheta. Noi la combatteremo, dimostrando che lo Stato quando ti chiede qualcosa non vuole in cambio la tua libertà come fa la criminalità organizzata. Ma lo Stato dev’esserci con risposte serie, ed efficaci come quelle che stiamo tentando di dare”.