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Intini, l’ultimo nei nenniani

Bruno Gemelli ci parla di Ugo Intini, l’uomo, lo studioso, il politico, esponente storico del Partito socialista e storico portavoce di Bettino Craxi, morto il 12 febbraio scorso.

Bruno Gemelli

Ugo Intini è morto all’età di 82 anni. I suoi  genitori erano iscritti al Partito comunista dal ’42, «partigiani combattenti – ha scritto Giuliano Ferrara nel suo ricordo – senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche». Il nonno Mario, liberale, era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera), difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.

Intini faceva parte della migliore tradizione riformista milanese, irradiata poi nel gradualismo italico. I suoi due punti di riferimento furono Filippo Turati e Pietro Nenni, da cui apprese l’arte dello scrivere. Infatti diresse “Il Lavoro” di Genova (il giornale di Sandro Pertini) e l’”Avanti!”. Collaborò con “Critica Sociale”, diretta nel tempo da Filippo Turati, Ugo Guido Mondolfo, Giuseppe Faravelli, Ugoberto Alfassio Grimaldi, Umberto Giovine, Carlo Tognoli e Ugo Finetti.

Ricoprì incarichi di governo nel secondo governo Amato (2000-2001) e nel secondo governo Prodi (2006-2008) in entrambi nel ruolo di sottosegretario agli Esteri. Da socialista, Intini ha raccontato pagine importanti della storia del nostro paese dall’osservatorio privilegiato qual era la segreteria del Psi negli anni ’80, dove ha ricoperto l’incarico di responsabile dell’informazione, di portavoce del Psi, rappresentante del partito all’Internazionale Socialista, affianco a Bettino Craxi senza alimentarne il culto della personalità. Negli anni difficili del dopo tangentopoli, Ugo Intini non lasciò mai il Psi, ma continuò a dare con generosità il suo contributo di idee, accompagnando negli anni seguenti il partito e i suoi militanti in un difficile percorso di riaffermazione riformista, sino a oggi.

Di Intini si ricorda la nutrita produzione letteraria, attraverso la quale ha approfondito i contorni di un paese in continua trasformazione, mettendo in luce tratti di storia anche sconosciuti, che hanno riguardato molti degli attori politici del nostro recente passato.

 

L’ultimo suo libro, “Testimoni di un secolo” è del 2022.

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