Giusy Massara, Capogruppo PD in Consiglio comunale di Siderno, risponde all’articolo di Rosario Condarcuri dal titolo “Il minigolf, gli alberi, e la Brattea aurea, una diversa memoria?”, in merito alla questione della memoria del nostro paese.
“Le scelte politiche di un’Amministrazione comunale possono essere condivise o meno; si può essere d’accordo su alcune linee d’intervento così come non esserlo. Si può dire che per quelle decine di lettori che piangono la fine dell’epoca del mini golf ci siano parimenti cittadini che plaudono ad una riqualificazione del territorio che urla il cambiamento da anni; si può anche essere coerenti o meno sul concetto di distruzione del passato, ammettendo che in un passato nemmeno tanto lontano questo stesso giornale non ha mostrato uguale interesse nostalgico all’esito della deturpazione della “storica villetta” adiacente piazza stazione per farla “valicare” da una pseudo-pista ciclabile priva di alcuna performabilità col territorio.
Si può tutto, ma davvero è sconcertante in questo tempo, in un momento in cui il dovere della memoria (ed a proposito di memoria!) per le grandi tragedie umane che hanno segnato la nostra storia dovrebbe rendere libero l’uomo da pregiudizi di ogni sorta, che ancora si parli di “forestiero” col solo unico intento di gettare ombre su un evento culturale che – detto a chiare lettere – riguarda non solo Siderno ma l’intera Locride.
Chi pretende di creare assurdi “campanilismi” anche sulla cultura pur di creare tifoserie sterili che non recano alcun beneficio, sta solo tentando (vanamente) di erodere il diamante inscalfibile del buon senso. La cultura non si può sterilizzare dietro piazzate siffatte!
A parlare del forestiero è anche Walt Whitman che nella sua poesia “Ate” recita: Straniero, se passando m’incontri e volessi parlarmi, perché non dovresti farlo? E perché non dovrei parlare io a te?”
Il vero nemico non è il forestiero ma il pregiudizio e l’egoismo e finché saranno presenti nell’uomo, si finirà sempre per sfigurare il presente ed inquinare il futuro.
Tanto si doveva.