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domenica, Novembre 24, 2024
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Bianco: un paese fantasma, una politica in letargo

di Francesco Salerno

C’era una volta la politica a Bianco.

Potrebbe iniziare così la storia che vado a raccontarvi quest’oggi. Una storia di tempi andati, di promesse infrante e di passioni che smuovevano e appassionavano ogni stato della società e di cui oggi non rimane che un ricordo.

Manca soltanto la balla di fieno che rotola via sospinta dal vento e poi avremmo una copia fedele di un film di Sergio Leone…

E pensare che solo pochi mesi fa l’attuale amministrazione si era presentata come portatrice di benefiche rivoluzioni sociali, di progetti, di idee. Cosa resta oggi di tutto questo? Nulla.

Oggi a Bianco si intravedono di tanto in tanto due consiglieri di maggioranza che, nel bene o nel male, si palesano alla comunità e il sindaco. Stop. Il resto della giunta è semplicemente svanito come neve al sole. Tra chi è fuori per lavoro e chi semplicemente non si vede mai, la macchina amministrativa e politica di Bianco è lasciata a se stessa.

Eppure, in parte, ciò non dovrebbe sorprendere. Prendiamo il caso del dottor Fortugno che, come di consueto, sembrerebbe aver ripreso il suo vecchio adagio; ovvero, apparire durante le elezioni (come la Madonna) e poi scomparire per cinque anni, salvo poi riapparire alle successive elezioni. Quest’anno, inoltre, è anche vicesindaco…

O ancora i tanti e valenti giovani che in campagna elettorale sembrava volessero mangiarsi il mondo e che ora non si vedono più, tanto che si dovrebbe andare a “Chi l’ha visto” per chiederne notizia.

E, in tutto ciò, il sindaco, sedotto e abbandonato, vaga per le vie del paese con il peso totale, o quasi, della gestione del comune, tanto che, lo ammetto, mi dispiace vederlo ramingo in tale stato.

Di certo non va meglio per il celeberrimo Lab Bianco che, oramai, sembra essere uscito definitivamente di scena (se ci siete battete un colpo). Altro che laboratorio di idee…

Finite le elezioni questi promettenti giovani sono svaniti quasi totalmente dalla scena pubblica, salvo qualche sporadica apparizione durante qualche evento (vedi i mercatini di Natale). A tal proposito vorrei ricordare loro che, in quanto associazioni, non devono aspettare una festa specifica per creare o partecipare ad un evento. Possono anche proporlo loro. Un dibattito, una serata a tema, un confronto… La butto lì, ovviamente. Poi fate voi…

Va anche detto che lo stato di letargo permanente ha intaccato anche la minoranza che, oramai non si ode più, tanto che spesso ci si domanda se esiste ancora. Possibile che a loro stia bene il fatto che non si svolge un consiglio comunale da mesi? Gli sta bene non chiedere conto di nulla? Gli sta bene non sollevare alcun argomento inerente alla cosa pubblica?

Cosa sarebbe questo? Un tutti insieme appassionatamente nell’accidia politica?

Domande che forse non troveranno risposte.

Ma, mentre Bianco sprofonda sempre più nell’indifferenza e nell’apatia totale, colgo l’occasione per congratularmi con i “grandi politici del paese”. Sono questi gli esperti, coloro che “è tutta la vita che fanno politica”, quelli che “quando amministravamo noi…” e che puntualmente ad ogni elezione prima dichiarano di voler lasciare spazio ai giovani e poi, con grande nonchalance, si mettono a orchestrare, polemizzare, tramare e operare riportando alla luce i loro vecchi dissapori e le loro vicende personali. Insomma, largo ai giovani ma poi sono sempre in mezzo alle palle, quando le uniche palle a cui dovrebbero pensare sono quelle del campo di bocce. Scusate il francesismo.

Detto tutto questo, mi auguro che qualcuno si svegli dal torpore, che si ritorni a fare politica, a discutere, a confrontarsi e tornare ad essere una comunità viva e attiva visto che, ad oggi, sembriamo la brutta copia di un set di The Walking Dead.

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