Vito Pirruccio, dirigente scolastico in pensione e Presidente dell’Associazione Museo della Scuola “I Care!”, ci parla del “nuovo” Liceo del Made in Italy e di come questo si rapporti al mercato.
Vito Pirruccio
L’annuncio del “nuovo che avanza” ha trovato spazio nell’informazione-megafono, senza che questa si facesse scrupolo nell’occultare la notizia che il “nuovo” è una riduzione riveduta e corretta del “vecchio”. Meglio è la copia sbiadita di quel “vecchio” di cui, sbagliando, frettolosamente si sono sbarazzati nel turbinio della formula linguistica più abusata dalla politica italiana: riforma.
Parliamo del “nuovo” Liceo del Made in Italy, l’ultimo nato della scuola italiana che ha fatto i primi vagiti con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 27 dicembre 2023, n. 206 “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy”.
Il Titolo III di detta legge è dedicato all’Istruzione e alla Formazione e due lunghissimi articoli, il 18 e il 19, ridisegnano il quadro formativo del nascente Liceo del Made in Italy. L’art. 18 ha 6 punti in elenco e il 4° recita testualmente: “Nell’ambito della programmazione regionale dell’offerta formativa possono essere attivati, a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, i percorsi liceali del Made in Italy di cui al comma 1 a partire dalle classi prime; contestualmente, l’opzione economico-sociale presente all’interno del percorso del Liceo delle Scienze Umane, di cui all’art. 9, comma 2, del regolamento di cui al DPR 15 marzo 2010, n. 89, confluisce nei percorsi liceali del made in Italy, ferma restando, per le classi successive alla prima, la prosecuzione, ad esaurimento, dell’opzione economico-sociale. L’attivazione dei suddetti percorsi liceali del made in Italy avviene nel limite del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi di cui all’art. 19, commi 5-quater, 5-quinquies e 5-sexies, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011n. 111, senza determinare esuberi di personale amministrativo, tecnico e ausiliario e di personale docente in una o più classi di concorso e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. In pratica, tutto questo papello per dire: non cambia nulla, se non il titolo dato al percorso liceale Made in Italy. E il gioco è fatto. Più riforma di così, cosa vogliamo!
Non ci basta la lettura del lungo e arzigogolato articolo 18, andiamo a vedere il quadro orario del pomposo percorso liceale Made in Italy, ma lo facciamo dopo aver rimarcato che il trio Moratti (2001-2006)-Tremonti-Gelmini (2008-2011) negli anni in cui imperversavano al Governo si sono disfatti dell’unico percorso formativo del Made in Italy esistente nel sistema scolastico italiano, quello dell’Istituto Tecnico Statale per il Turismo. Basti pensare che fino alla sperimentazione dell’ITT con Progetto Assistito ITER[1] negli anni ’90 esistevano in Italia solo 17 Istituti Tecnici per il Turismo collocati nelle aree turisticamente strategiche del Paese. Nel Mezzogiorno vi erano tre ITT, ad Amalfi, Marina di Gioiosa Jonica e Palermo.
Negli anni in cui il trio ci ha somministrato l’ennesima riforma del sistema scolastico, la Ministra della Pubblica Istruzione on. Maria Stella Gelmini del Governo Berlusconi IV (2008-2011) ha avuto l’abilità di riformare al ribasso il curricolo dell’ITT svuotandolo di contenuto (Ad esempio, depotenziando le Lingue Straniere con la “scomparsa” dei docenti di Conversazione in Lingua Straniera i quali, fino a quel momento, completavano la curvatura identitaria linguistico-turistico-aziendale dell’ITT all’interno del sistema d’istruzione) e, di fatto, decretando la fine della sua esistenza nell’ambito del sistema scolastico italiano.
Perché l’ITT era l’equivalente odierno del Liceo del Made in Italy, però più robusto nelle discipline e nella didattica applicata grazie, anche, alla Pratica obbligatoria nelle Agenzie/Imprese e al Soggiorno-Studio di tre settimane all’estero? Uno, perché operava sulla filiera trainante del Made in Italy, Il turismo; due, perché la struttura oraria tecnico-linguistica rispondeva alle esigenze dell’intero sistema produttivo italiano di beni e servizi orientato al mercato internazionale; tre, perché forniva quella preparazione generalista di base tipica della formazione italiana superiore, necessaria per la crescita dell’uomo e del cittadino.
Il turismo, è bene sottolinearlo, è il prezzo pregiato del Made in Italy e lo dicono i numeri del comparto che ci restituiscono questo primato nel Best Countries Report 2022: “L’Italia ricoprirebbe il 1° posto sia per influenza culturale, sia per prestigio e il 2° posto per attrattività turistica. Ciò che invece fa calare la posizione complessiva del Bel Paese, sono i dati relativi alla facilità di sviluppare impresa (41°), di fronteggiare le sfide globali (22°), di competere nell’arena globale (21°) e di adattamento al cambiamento (21°). In sostanza, al Paese vengono riconosciute lacune sul lato della burocrazia, del sistema fiscale, della corruzione, del mercato del lavoro, dell’innovazione”[2].
Che il nascente Liceo del Made in Italy è solo un titolo ad effetto lo si nota comparando il curricolo del “vecchio” ITT e la struttura oraria del pomposo Liceo del Made in Italy.
Quadro orario dell’Istituto Tecnico per il Turismo-Progetto Assistito ITER smantellato dalla Riforma Gelmini
1^ 2^ 3^ 4^ 5^
Religione | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | |
Italiano | 5 | 5 | 4 | 4 | 4 | |
Storia ed educazione civica | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | |
Arte e Territorio | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | |
Matematica-Informatica | 4 | 4 | 3 | 3 | 3 | |
Laboratorio Fisica e Chimica | 3 | 2 | – | – | – | |
Lingua Straniera 1 | 1 – 2 – 3 | 3 | 4 | 4 | 4 | 4 |
Lingua Straniera 2 | 2 – 3 | 5 | 4 | 4 | 4 | 4 |
Lingua Straniera 3 | 4 | – | – | 4 | 4 | 4 |
Geografia del Turismo | – | – | 2 | 2 | 2 | |
Scienze della Natura e della Terra | 2 | 3 | – | – | – | |
Economia Aziendale | 2 | 2 | – | – | – | |
Discipline Turistiche e Aziendali | – | – | 4 | 5 | 5 | |
Diritto ed Economia politica | 2 | 2 | – | – | – | |
Diritto e Legislazione Turistica | – | – | 4 | 3 | 3 | |
Laboratorio Trattamento Testi | 2 | 2 | – | – | – | |
Educazione fisica | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 |
Note:
1 – Quella studiata nella scuola media
2 – Una delle due lingue straniere quinquennali deve essere inglese
3 – di cui un’ora di copresenza con esperto di madre lingua in seconda, terza, quarta e quinta
4 – di cui un’ora di copresenza con esperto di madrelingua nelle tre classi.
Quadro orario del Liceo del Made in Italy (Biennio) – allegato “A” – della Legge 27 dicembre 2023, n. 206 “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy”. Ancora da pubblicare il Regolamento del Triennio:
Questo il quadro orario del piano didattico per il primissimo biennio che prevede, tra le materie di interesse, anche quelle Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica):
– Lingua e letteratura italiana,132 (4 h) ore l’anno, – Storia e geografia, 99 (3h) ore l’anno, – Diritto, 99 (3 h) ore l’anno, – Economia politica, 99 (3 h) ore l’anno, – Lingua e cultura straniera, 99 (3 h) ore l’anno, – Seconda lingua e cultura straniera, 66 (2 h) ore l’anno, – Matematica con Informatica, 99 (3 h) ore l’anno, – Scienze naturali (biologia, chimica, scienze della terra), 66 (2 h) ore l’anno, – Scienze motorie e sportive, 66 (2 h) ore l’anno, – Storia dell’arte, 33 (3 h) ore l’anno, – Religione cattolica o attività alternative, 33 (1 h) ore l’anno. Note: *Tra parentesi le ore settimanali da svolgersi nelle 33 settimane di durata dell’anno scolastico |
Quindi, il sistema formativo italiano aveva il suo Liceo del Made in Italy, l’Istituto Tecnico Statale per il Turismo, costruito nel tempo attraverso un lavoro d’insieme e aggiornato nel curricolo dopo un lungo processo di ascolto delle imprese, degli operatori scolastici e degli specialisti della formazione superiore. Il tutto coordinato nel tavolo tecnico del Ministero della Pubblica Istruzione dall’ispettrice dott.ssa Vittoria DE MARCO ROMAGNOLI. A quel tavolo hanno dato il loro apporto tutti i 17 istituiti tecnici per il turismo esistenti alla data del 1995 e dopo un lavoro certosino durato un anno è scaturito il Progetto Assistito ITER che ha aggiornato (non riformato) il curricolo dell’ITT alle nuove sfide dell’economia italiana e globale.
Quindi, il Liceo del Made in Italy se mi permetto di definirlo una copia sbiadita del curricolo dell’ITT non è solo per ragione di cuore. Dati a confronto parlano da soli.
[1] Tavolo Ministeriale costituito nel 1995 al M.P.I. e formato da: Vittoria DE MARCO ROMAGNOLI Ispettore Coordinatore; Alda BARELLA Ispettore; Bruno BOTTIROLI Ispettore; Giovanni GIUSTESCHI Ispettore; Antonino PETROLINO Preside ITT “Colombo” di Roma; Marisa SEMERARO JACOTTI Ispettore; Lidia TORGHELE Ispettore
[2] “L’imponenza di questo settore economico (Il Turismo n.d.r) si deve all’enorme patrimonio artistico e naturalistico italiano. Nel 2020 si contano 4.265 musei e istituzioni similari aperti, pubblici e privati: 3.337 musei, 295 aree archeologiche e 633 monumenti o complessi monumentali. I Comuni italiani che ospitano almeno una struttura a carattere museale sono quasi 2.400. Vi sono inoltre migliaia di luoghi di culto, borghi medievali, palazzi e residenze di interesse storico disseminati su tutto il territorio nazionale”. Tratto da: https://italiaindati.com