Mario Alberti
Non sono un giornalista, e non lo sarò mai. Ogni tanto qualche coraggiosa testata ospita alcune mie riflessioni. Quando scrivo leggo, rileggo, ma soprattutto cerco di trovare il senso alle parole. E cerco di immedesimarmi nel lettore. Per cui non capisco assolutamente che senso avrebbe, nella tragedia di Montauro, la destinazione delle vittime. Ovvero il carcere di Catanzaro, a trovare un congiunto. (Corriere della Calabria). Se poi leghiamo questa informazione alla foto del cartello sparato di San Luca (il Dispaccio) l’opinione è già bella e formata. Io, che non sono un giornalista, e non capisco nulla di diritto/dovere di cronaca avrei voluto conoscere i sogni di questi giovani, o l’ultimo pensiero prima del buio. E magari avremmo tutti scoperto che ovunque i giovani sognano uguale. Sognano il futuro, che in alcuni luoghi diventa, nell’immaginario collettivo, spesso indotto, un lusso. E che a volte finisce tragicamente in una strada bagnata in un giorno di festa.