“Preghiera i l’amanti”, nuovo brano di Fabio Macagnino, in uscita in digitale e in radio a partire da oggi, segna il ritorno del cantautore e performer teatrale italo-tedesco ad atmosfere intimiste e si configura come un intenso viaggio emotivo con sfumature dolce e amare. Intrecci di violoncello e chitarra classica generano un’atmosfera onirica, che fa da sfondo alla voce dell’artista, il testo diventa preghiera ispirata per giungere al cuore dell’amata. Il bandoneon aggiunge un tocco di malinconia e le note della chitarra elettrica amplificano l’atmosfera sospesa. La combinazione di strumenti crea un paesaggio sonoro suggestivo, per una ballad intensa e malinconica dal sapore antico e l’anima contemporanea
Al brano, scritto e composto da Fabio Macagnino (voce e chitarra classica), hanno collaborato Andrea Simonetta (1^ Chitarra classica), Giovanni Curinga (Violoncello), Giuseppe Gualtieri (Bandoneon), Marcello Giannini (Chitarra elettrica) e Guido Maria Grillo (Voce solo – featuring-cameo).
Produzione artistica, editing e mix: Mujura. Mastering di Giovanni Roma. Registrato presso ArangoSonicStudio Caulonia(RC) di Mujura.
Fabio Macagnino è nato a Hilden in Germania e si è trasferito in Calabria a 15 anni. Cantautore, percussionista, performer teatrale, attinge a sonorità e ritmiche che, indicando il passato, suggeriscono il futuro, facendosi ispirare dai diale8, dallʼapporto dal “basso”, ma senza strumentalizzare la musica popolare tradizionale. Il tentativo costante consiste nell’invalidare l’eterno problema della separazione tra musica popolare regionalista e musica moderna, ricercando invece una sintesi a più viste, senza soffermarsi sulla questione se sia la musica popolare a influenzare la musica moderna o viceversa. Per fare il musicista ha studiato architettura. Dottore di Ricerca in Pianificazione e Progettazione della Città del Mediterraneo. Nel 1994 fonda il gruppo Folia, gruppo di musica etnica calabrese col quale partecipa al festival internazionale Arezzo Wave vincendo nel 1997 le selezioni per la Calabria. Nel 1998 inizia la collaborazione con LʻArlesiana Chorus Ensamble e il Piccolo Teatro Umano come percussionista e attore, eseguendo numerosi concerti e recital in Italia e allʼestero. Nel 2000 fonda il gruppo TaranKhàn, gruppo che affronta lo studio delle radici musicali calabresi con rinnovata energia e che permette al gruppo di tradurre la classica tarantella in forma di “canzone”, trasferendola da una ambientazione tipicamente contadina, sui palchi in forma di concerto. Nel 2002 è in tournee teatrale con lo spettacolo “Pilato sempre” con Alessandro Haber in qualità di attore percussionista. Nel 2003 inizia la collaborazione con Eugenio Bennato insieme al quale esegue concerti in molti paesi dʼEuropa tra gli altri: Stimmen Festival (Germania), Bardentreffen Norimberga (Germania), Sfinks Festival (Belgio), Teatro Nazionale di Toulon (Francia). Nel 2007 fonda i KarakoloFool, orchestra di musica popolare tradizionale calabrese col quale incide un Cd ed esegue numerosi concerti allʼestero, tra gli altri a Montevideo, al Junction Festival (Irlanda) e a Berlino. Nel 2008 nasce Scialaruga, progetto che apre a collaborazioni con molti musicisti calabresi con lʼintento di attingere a sonorità e ritmiche che indicando il passato, suggeriscono il futuro, facendosi ispirare dai dialetti, dallʼapporto dal “basso”, ma senza strumentalizzare la musica popolare “tradizionale” anzi, riconoscendone lʼautonomia e lʼirripetibilità, riscattandola dallʼisolamento settoriale e proiettandola su una scena dʼampiezza cosmopolita. Dal 2009 col progetto ScialaRuga si esibisce in diversi concerti, tra gli altri: apertura del concerto di Noa al Kaulonia Tarantella Festival; concerto contro la ʻndangheta insieme a Il Parto delle nuvole pesanti a Reggo Emilia; a Torino, alla Sala Espace insieme a, Mario Incudine, Gavino Murgia, Pietro Iodice con la direzione artistica di Fabio Barovero; a Genova al Suq Festival insieme a Saba Anglana; in occasione del Transumanze Festival insieme a Peppe Voltarelli; al Roccella Jazz Festival – Rumori Mediterranei. Nel 2011 esce il CD “ScialaRuga” prodotto da Eugenio Bennato e Tarantapower e distribuito da Lucky Planet. Nel 2012 nasce la consapevolezza di intraprendere la strada solista che sintetizzi il suo percorso musicale, il quale passa negli anni da una fase di rivitalizzazione della tradizione ad una in cui, la lezione ormai appresa di ricerca dʼidentità si può mettere alle spalle come dato acquisito. Dal 2013 esegue diversi concerti da solista e nel 2014 pubblica il libro: “By the Jasmine Coast” il racconto di un viaggio fatto di musica, immagini e parole. Un ʻGrand Tourʼ raccontato con gli occhi distaccati di un uomo nato e cresciuto in Germania ma trasferitosi in Calabria. Questa doppia anima dà luogo ad una visione apparentemente contrastante della vita che si risolve tra canzoni, racconti e impressioni di viaggio che, come tessere di un mosaico, disegnano lo scenario della Costa dei Gelsomini. Nel 2015 fonda la Macagnino Jasmine Coast Band con la quale tenta di invalidare l’eterno problema della separazione tra musica popolare “regionalista” e musica moderna, ricercando invece una sintesi a più viste, senza soffermarsi sulla questione se sia la musica popolare a influenzare la musica moderna o viceversa. Con la MJCB esegue numerosi concerti tra gli altri: Calafrika Music Festival; Suoni festival etno jazz; Dea Fest; Palariza; Roccella Jazz Festival. Nel 2016 nasce la collaborazione con Sveva Edizioni, intraprendendo un nuovo percorso musicale e artistico, per la quale esegue un primo concerto il 4 gennaio del 2016 al Teatro Cilea di Reggio Calabria insieme a Marina Mulopulos, Barbara Buonaiuto; Cosmo Parlato e Patrizio Rispo. Da settembre 2016 a giugno 2017 per Sveva Edizioni lavora al nuovo album che rappresenta un’evoluzione decisiva nella carriera musicale. Le canzoni sono scritte in italiano e calabrese ma quello che interessa è la ricerca di quei pass-partout che fanno riferimento ad un paesaggio sonoro riconoscibile a livello internazionale ma sempre attento al contesto regionale. L’album s’intitola “CANDALÌA” ed è suonato da una band composta da: Lino Cannavacciuolo, Agostino Marangolo, Paolo del Vecchio, Ernesto Vitolo e Luigi Pelosi. Nel gennaio 2017 pubblica una riedizione dell’Album SCIALARUGA per Sveva Edizioni. Nel gennaio 2019 pubblica per Sveva Edizioni e CNI l’album: COSMOPOLITANA MAMA. Nell’ottobre del 2021 partecipa come cantautore al film in prima serata su Rai 1“Tutta colpa della fata morgana” cantando la canzone: “CANZUNI DUCI” tratto dall’Album CANDALIA. Nel maggio del 2022 pubblica una raccolta di brani pubblicati precedentemente come singoli: Pomodori Calabresi. Il 29 giugno 2022 esce il cd di “Sangu”, un disco cosmopolita fatto di suoni che, abbandonata la retorica folclorica, si insinuano prepotentemente in quella cultura del riscatto di una terra, la Locride, che vuole affrancare dall’isolamento settoriale la musica popolare per proiettarla su una scena d’ampiezza internazionale, raccontando la Locride