Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 15 Novembre.
Accadde che:
1859 (164 anni fa): viene promulgata la legge Casati che sanciva l’obbligo dell’istruzione elementare per il corso inferiore, in forma gratuita, impartita dai comuni, i quali avevano anche il compito di assumere insegnanti. Gli allievi dovevano imparare a “leggere, scrivere e far di conto”. Non tutti i bambini, però, avevano la possibilità di andare a scuola e, tra l’altro, i comuni in difficoltà economiche non potevano assumere professionisti qualificati. Ed è qui che nascono le prime differenze. Mentre le famiglie benestanti optavano per avere nelle proprie abitazioni insegnanti privati, quelle più povere erano costrette a mandare i propri figli a lavorare nei campi per sbarcare il lunario e così rinunciavano alla scuola: del resto, la “Legge Casati” non prevedeva nessuna sanzione per i genitori ‘inosservanti’ nonostante l’obbligo. Tuttavia, tra quelli ‘poveri’ qualcuno riusciva ad andarci, con non pochi sacrifici, a partire dai tanti chilometri a piedi in mancanza di automobili. Quindi con la loro cartella fatta di cartone o di assi di legno legati da una cinghia di cuoio.
1943 (80 anni fa): vengono uccisi dai fascisti unidici cittadini Ferraresi, come rappresaglia per l’assassinio del Federale Igino Ghisellini. Nella notte sono prelevate dalle loro case 72 persone: antifascisti, molti ebrei, alcuni cittadini considerati traditori per non essersi iscritti alla Repubblica Sociale, oppositori del regime in genere e portate alla Caserma della Milizia in piazza Beretta. Fra loro i 34 antifascisti, ebrei, oppositori del regime che erano già nelle carceri vengono “scelti” i dieci cittadini innocenti da passare per le armi per punire la morte del Federale Ghisellini. Impossibile stabilire come sia avvenuta la “scelta” anche se varie testimonianze concordano nel ritenere che Vezzalini si fosse avvalso di un elenco di “traditori del fascismo” già compilata dallo stesso Ghisellini. Dopo l’uccisione, i cadaveri sono stati lasciati davanti al muretto del Castello per tutta la mattina, doveva essere un monito per i ferraresi. Solo l’Arcivescovo Ruggero Bovelli, con un duro intervento presso le autorità fasciste, riuscirà a far spostare i corpi.
Scomparsa oggi:
2015 (8 anni fa): muore, a Brescia, Moira Orfei, nome d’arte di Miranda Orfei, è stata una circense, attrice e personaggio televisivo. Nata, a Codroipo (provincia di Udine), il 21 dicembre 1931 è considerata la regina dell’arte circense italiana. La sua è una famiglia circense di lunghissima tradizione, che con il tempo è diventata il simbolo stesso del Circo Italiano, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Il Circo che porta il nome di Moira Orfei viene fondato nel 1960; da allora Moira l’ha guidato con la sua immagine e vi ha anche partecipato attivamente come cavallerizza, acrobata, trapezista, domatrice di elefanti e addestratrice di colombe. Fu il produttore cinematografico Dino De Laurentiis a suggerire all’artista di adottare l’immagine eccentrica ed esuberante conosciuta da tutti; fu sempre De Laurentiis che le suggerì anche di cambiare nome. Ma Moira vanta anche un’invidiabile carriera di attrice: ha interpretato circa quaranta film, dalle commedie leggere fino a film di autori impegnati. Fra i numerosi film ricordiamo “Casanova ’70”, con Marcello Mastroianni, “Totò e Cleopatra” e “Il Monaco di Monza” a fianco di Totò. Per quanto riguarda la sua vita privata, è stata sposata per più di cinquant’anni con Walter Nones, dalla cui relazione sono nati i figli Lara e Stefano, che stanno continuando la dinastia della famiglia nel mondo circense. Moira ha dichiarato: “Non potrei vivere senza circo, è uno zibaldone dove invecchi senza accorgertene”.