Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data dell’8 Novembre.
Accadde che:
1960 (63 anni fa): John F. Kennedy viene eletto presidente degli Stati Uniti, sconfiggendo Richard Nixon. JFK trionfò con 34.220.984 voti (il 49,7% dell’elettorato) contro i 34.108.157 di Nixon (il 49,5%). Mentre sul fronte grandi elettori, Kennedy ne prese 303, il candidato repubblicano 219. John Fitzgerald Kennedy, divenne così il 35° presidente nella storia degli Stati Uniti, il primo presidente cattolico. Rimase in carica fino al 22 novembre 1963, giorno del suo assassinio, a Dallas. Nato, il 29 maggio 1917, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si arruolò e combatté valorosamente. Finito il conflitto aderì al Partito Democratico e, nel 1946, fu eletto alla Camera dei rappresentanti. Nel 1952, arriva l’elezione al Senato. La sua presidenza, in piena guerra fredda, è stata caratterizzata da eventi passati alla storia, come: lo sbarco alla Baia dei Porci, la crisi dei missili di Cuba, il movimento per i diritti civili degli afroamericani e la corsa allo spazio. Senza dimenticare lo storico discorso fatto a Berlino nel 1963 con la famosa frase “Io sono un berlinese” per contestare la costruzione del “Muro” avvenuta nel 1961.
1977 (46 anni fa): l’archeologo Manolis Andronikos scopre, nella necropoli reale di Vergina, la tomba inviolata di Filippo di Macedonia, padre di Alessandro. Il mausoleo di colui che fu il più grande re di Macedonia fu edificato ad Aigai (attuale Vergina), antica capitale macedone nella quale tradizionalmente venivano sepolti i sovrani. Con il tempo, la gloria di Filippo iniziò a sbiadire e la stessa Aigai cadde nell’oblio. Nemmeno i saccheggiatori di tombe ricordavano il luogo dove giaceva il re macedone. Quando Andronikos iniziò gli scavi del tumulo, al suo interno scoprì due tombe: una era già stata saccheggiata, ma l’altra sembrava intatta. Dopo molti lavori, gli archeologi riuscirono a levare la pietra centrale della volta della seconda tomba e scesero lungo una scala interna. Andronikos ebbe la certezza di trovarsi davanti alla tomba di un grande re macedone non soltanto per le notevoli dimensioni della sepoltura, ma anche per la straordinaria bellezza e qualità della costruzione. Il luogo era magnificamente decorato con pitture murali, nella stanza interna si trovava un sarcofago di marmo dentro il quale era stata deposta un’urna funeraria d’oro recante una stella a sedici punte, simbolo della regalità macedone, contenente resti umani. Accompagnavano il defunto la sua panoplia di gala e un corredo di grande valore: armi preziose, oggetti quotidiani e numerosi pezzi in oro e argento. La notizia della scoperta si diffuse in un lampo, provocando reazioni in tutto il mondo e un rinnovato interesse per Alessandro, Filippo e l’antica Macedonia.
Scomparso oggi:
2016 (7 anni fa): muore, a Milano, Umberto Veronesi oncologo, uno dei pionieri della lotta contro i tumori in Italia. Nato, a Milano, il 28 novembre 1925 è stato Fondatore e Presidente della Fondazione Umberto Veronesi, inoltre ha ricoperto il ruolo di direttore scientifico e di direttore scientifico emerito dell’Istituto europeo di oncologia. Laureato in medicina nel 1950, nella città meneghina ha svolto la sua carriera scientifica, entrando a far parte dell’Istituto tumori subito dopo la laurea. È stato il primo italiano presidente dell’Unione internazionale di oncologia ed ha fondato la Scuola europea di oncologia (Eso). Veronesi si è poi specializzato nella cura dei tumori del seno, ed è stato ideatore di una tecnica rivoluzionaria, la quadrantectomia, che permette di evitare in molti casi l’asportazione totale della mammella. Nemico del fumo, è stato sempre convinto che l’arma più efficace contro i tumori maligni fosse la prevenzione, basata su uno stile di vita sano e un’alimentazione corretta. Per diciotto anni ha guidato proprio quell’Istituto nazionale dei tumori di Milano. Nel 1993 è chiamato, dall’allora ministro Raffaele Costa, a far parte della Commissione nazionale incaricata di programmare un piano nazionale contro il cancro; mentre nel 2000 diviene Ministro della Sanità sotto il governo Amato. Nel 1998, invece, è stato chiamato a presiedere la commissione di esperti incaricata della sperimentazione della terapia Di Bella, un caso scientifico clamoroso che ha monopolizzato l’attenzione di media per un lungo periodo, ma che Veronese bocciò. Per quanto riguarda la sua vita privata, è stato sposato a una pediatra di origine turca, Susy Razon, dalla quale ha avuto sei figli. Nella sua lunga e prestigiosa carriera ha ricevuto tredici lauree honoris causa, sia a livello italiano che a livello internazionale, in Medicina, Biotecnologie Mediche, Scienze Pedagogiche, Fisica e Scienze Agrarie.